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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Pisa
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Marina di Pisa, 17 maggio
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Pontedera, 17 maggio
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Cascina, 15 e 16 maggio
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Villa di Corliano, 30 giugno
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
MARINA DI VECCHIANO
Con una recente ordinanza il Comune di Vecchiano ha disciplinato le attività balneari per il 2012

1/6/2012 - 13:29

Con l’arrivo dell’estate Marina di Vecchiano disciplina le attività balneari: da quest’anno è possibile andare al mare col proprio cane

 

Vecchiano – Marina di Vecchiano

 

 Con una recente ordinanza il Comune di Vecchiano ha disciplinato, anche per il 2012, le attività balneari e l’utilizzo del patrimonio comunale a Marina di Vecchiano.

Le finalità del provvedimento sono quelle di garantire all’utenza, che nel corso dell’estate raggiunge picchi elevati, sicurezza, tranquillità e godimento del patrimonio naturale e paesaggistico dell’arenile vecchianese.

 A questo scopo l’ordinanza, ferme rimanendo le norme dettate dalla Capitaneria di Porto di Livorno per i servizi di salvataggio, primo soccorso e sicurezza della balneazione, stabilisce che l’attività delle strutture balneari deve iniziare improrogabilmente entro il 15 giugno e terminare non prima del 15 settembre.

 Sono vietate qualsiasi forma di gioco o sport se da queste può derivare danno o molestie alle persone, nonché disturbo alla quiete pubblica ed all’igiene dei luoghi. Gli ombrelloni, le sdraio, le sedie, nonché i mezzi nautici, ad eccezione di quelli di soccorso, devono lasciare libera la fascia di 5 metri dalla battigia, destinata esclusivamente al libero transito con divieto di permanenza.

 E’ vietato accendere fuochi, campeggiare e bivaccare. Non è consentito condurre cavalli sulle rive di Marina di Vecchiano. Un capitolo innovativo è dedicato dall’ordinanza ai cani accompagnati dal proprietario.

Dal 2012 il Comune di Vecchiano recepisce la legge regionale per la tutela degli animali.

Chi possiede un cane potrà portarlo con il guinzaglio sulla spiaggia in prossimità della Foce del Serchio e a nord dell’Oasi 2, quindi la spiaggia utilizzabile dai proprietari dei cani è circa il 75% dell’arenile di Marina di Vecchiano.

Per quanto riguarda gli esercizi pubblici e la spiaggia attrezzata sono aperti ai proprietari ed al loro cane ma, come dice la legge regionale, i responsabili degli esercizi e delle spiagge possono adottare misure limitative all’accesso, previa comunicazione al Sindaco.

 Per quanto riguarda la possibilità di destinare un tratto di spiaggia ai cittadini possessori dei cani, per il momento essa è stata esclusa per evitare di realizzare un ghetto, oltretutto difficilmente realizzabile, poiché nelle riserve del Parco, sia della Foce del Serchio che della Bufalina, non può essere realizzata attrezzatura alcuna.

 A fine stagione balneare, in ogni caso, sarà fatto un bilancio sulla questione dei cani in spiaggia per valutare la qualità dell’esperienza sul territorio vecchianese.

 
Ufficio Comunicazione

Fonte: foto redazionali -due a sinistra di Montioni - due a destra dell'Oasi due: loc. Bufalina
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17/6/2012 - 17:19

AUTORE:
Roberta

Vorrei sapere se esiste veramente una normativa della Capitaneria di Porto che vieta di stendere i teli mare sulla spiaggia (lasciando liberi i 5 metri dalla battigia) come ci è stato detto dalla direttrice dello stabilimento Mare e Dune di Vecchiano. Tra l'altro, mentre i teli mare venivano prontamente rimossi, i lettini (pagati) venivano lasciati anche a riva impedendo così il passaggio sia dei bagnanti che dei mezzi di soccorso eventuali.

3/6/2012 - 23:49

AUTORE:
Luisa

Alessio sintetizza! finalmente hai capito il mio significato una struttura privata oasi1 non può appropriarsi della spiaggia libera tutti i giorni per fare partite di calcio fra ombrelloni e asciugamani perchè lo sai che la palla è tonda? vedremo ora se come porta voce arriviamo al dunque!! Ciao un bacione..

3/6/2012 - 23:46

AUTORE:
riccardo

Mi auguro, che i bagnanti che porteranno i cani a Marina di Vecchiano,nella stagione estiva, siano muniti di kit per asportare gli escrementi dei nostri amici, dato che l'urina è impossibile portarla via. Anche io ho un cane ma non lo porto MAI a Marina di Vecchiano nella stagione estiva per i motivi sopracitati, non mi sembra giusto che l'asciugamano vada steso dove un cane poco prima abbia fatto i suoi bisogni se pur liquidi, legge nazionale o no, in altre parti della toscana che io sporadicamente frequento, le zone dove possono accedere i cani sono delimitate, non vedo perchè noi non possiamo, il litorale è simile al nostro, e nessuno dei proprietari dei cani si sente ghettizzato come dice il nostro sindaco.

3/6/2012 - 14:40

AUTORE:
Legge

ora la Legge che permette ai cani di andare in spiaggia è Nazionale. Non si continuerà mica a darsi importanza che non si ha.Cala cala Sindaco cala cala

3/6/2012 - 11:08

AUTORE:
Alessio Niccolai

Cara Luisa, non sarei voluto entrare troppo nel merito ma mi costringi a farlo: è mia opinione che se la vicenda della partita di calcio molesta fosse stata un fatto isolato, non avresti posto la questione.
Avendola posta mi lasci pensare che una certa area di spiaggia sia stata in qualche modo delimitata da qualcuno come campo di calcio e che reiteratamente vi si siano state disputate partite.
In questo caso si pone allora un problema sostanzialmente differente da quello che tu poni e probabilmente ben più grave, ovvero, che col tacito consenso di una struttura a gestione sostanzialmente privata si sia adibita una zona di spiaggia ad uso specifico, nella fattispecie sportivo.
La mia posizione espressa nei precedenti post, partirebbe dall'assunto che su una superficie discretamente vasta e - fatta eccezione per le aree di pertinenza delle strutture presenti - sostanzialmente libera e ad uso sociale, non ci sia nulla di male se un giorno una sua porzione diventi campo di calcio per qualche ora, ed il giorno successivo - altrettanto casualmente - un'altra, a d esempio trecento metri più avanti, un improvvisato campo di beach volley.
Si contravviene a questo principio nella misura in cui una certa area venga adibita sistematicamente - e aggiungo a questo punto arbitrariamente - ad un uso che non può esserle riconosciuto da nessun provvedimento: in materia sono personalmente molto fondamentalista, avendo constatato che laddove non sia consentito a nessuna struttura privata di marcare il territorio entro i duecento o trecento metri dalla battigia, le attività di spiaggia, i rapporti fra i frequentatori, il rispetto ambientale, la coesistenza fra oggetti di tutela, eventuali attività produttive eco-sostenibili, la ricettività turistica e la salvaguardia del paesaggio viaggino molto più armoniosamente e automaticamente insieme.
Quindi, secondo la mia modesta opinione, il problema nasce sostanzialmente e semplicemente in ragione dell'utilizzo privatistico di una porzione di spiaggia: se alle strutture presenti non fosse dato estendere la propria pertinenza oltre qualche metro dagli stabili in cui operano, il problema che tu lamenti ragionevolmente non avrebbe motivo di sussistere, se non in via del tutto occasionale.
Continuo a ritenere paradigma di buona gestione degli arenili e della costa l'Occitania, con particolare riferimento alla Linguadoca-Rossiglione ed ai dipartimenti più occidentali della Provenza (la Camargue) per il fatto che non è dato ad alcuna azienda privata estendere la propria attività sulla spiaggia, che rimane totalmente libera e pertanto, Bene Comune.
Non mi voglio dilungare troppo sulla cosa perché bene o male Marina di Vecchiano ha una moltitudine di analogie con il Midi francese e lo spirito con cui fu eletta demanio comunale va senz'altro nella stessa direzione imboccata dai francesi e, pur tuttavia, la concessione alle Oasi e alle altre strutture di estendere il range delle proprie attività economiche anche sull'arenile, per quanto molto limitatamente rispetto alla superficie complessiva, è pur sempre una riduzione cospicua dell'uso sociale e un'alienazione dell'amministrazione collettiva.
Detto questo, ciascuno di noi è più o meno sensibile a questa o quell'altra tematica, ma presumendo che con un Bene Comune si abbia a che fare, fruizione rispettosa è senz'altro la migliore convivenza possibile fra tutte le attività umane, come la salvaguardia e la tutela della biodiversità e delle specificità ambientali del luogo.
Per cui se dico che l'utilizzo di taluni prodotti cosmetici e di creme solari andrebbe proibito, non è per puro e semplice spirito di polemica o contraddizione: la fruizione responsabile dei Beni Comuni assicura la varietà, la molteplicità e, nondimeno opportunità anche di natura economica, mentre il consumo indiscriminato, dovuto spesso ad un atteggiamento inconsapevole, si ripercuote inesorabilmente su tutto il territorio in maniera negativa.
Mi viene in mente ad esempio lo sciamare delle api tra le dune che dà luogo al famoso Miele di Spiaggia, uno dei più significativi prodotti agro-alimentari della zona: la sua produzione è possibile in ragione dell'esistenza di una tutela ambientale molto restrittiva, ma sono convinto, se l'atteggiamento di ciascuno verso i Beni Comuni fosse più responsabile, molte più esperienze produttive d'eccellenza potrebbero scaturire anche al di fuori dei confini delle riserve naturali più pure.
Il punto è che ogni singola azione che ciascuno di noi compie nei confronti dell'ambiente naturale deve poter essere assorbita senza conseguenze, e non limitarsi al prendere quanto più si può: ci sono equilibri molto delicati da rispettare onde evitare che ciò che si è combinato prima si ripercuota sulla collettività dopo.
Così sono convinto che in assoluto sia meno nociva la partita di calcio dei ragazzini, che cinquanta persone a fare arselle... se poi la partita di calcio è una costante dovuta ad un atteggiamento arbitrario di chi ha la possibilità di metterlo in atto (ovvero le gestioni private delle strutture), allora ti dico che non solo va eliminato il fenomeno, ma bisogna anche togliere ai soggetti responsabili le pertinenze sull'arenile.

3/6/2012 - 2:33

AUTORE:
Luisa

se non sapessi quello che dico caro Alessio non starei qui a ripeterti che manca il rispetto nei confronti di chi va al mare per passare 3 ore di relax!! Accanto a Oasi1 il pomeriggio viene allestito un campo di calcio (spiaggia libera) con porte prefabbricate... e danno noia ma tanta credimi perchè recano disturbo a gran parte di spiaggia!!! oltre alle creme solari come dici perche non vietare l'ingresso anche te... pensaci!

2/6/2012 - 10:41

AUTORE:
Alessio Niccolai

 «Sono vietate qualsiasi forma di gioco o sport se da queste può derivare danno o molestie alle persone, nonché disturbo alla quiete pubblica ed all’igiene dei luoghi».

Ora Luisa non ti rimane che dimostrare che i ragazzini stanno molestando proprio te, sulla base dell'ordinanza, o accordarti col tuo vicinato di asciugamano per sostenere collettivamente che arrecano disturbo alla quiete pubblica.
Scommetti che alla fine avrò ragione io, a meno che tu non abbia realmente a che fare con una banda di consolidati molestatori?
Invito invece l'Amministrazione ad integrare l'ordinanza con il divieto di utilizzo di creme solari e/o prodotti cosmetici e affini, se non certificati come biologici al 100% in ragione della turbativa che possono arrecare alla flora e alla micro-fauna delle dune.
Vieterei inoltre che sulla spiaggia si possa accedere dotati di contenitori plastici mono-uso (ad esempio bottiglie e bottigliette d'acqua).

2/6/2012 - 9:33

AUTORE:
Amico di Alessio e devoto di Agostino

Ad Agostino per farlo santo ed essere poi il santo più amato anche da noi laici bastarono pochissime parole: "Ama e fa cio' che vuoi" e tutti noi gli rendiamo grazie per queste semplici e bellissime parole.

"Sostiene" Alessio: la nostra libertà finisce quando rompiamo le scatole ad altri.

Sono esempi acclarati ormai ma devono ancora essere patrimonio incontestabile ed irrinunciabile per ognuno di noi.
Mai nessuno a memoria d'uomo ricorda (ma è anche assurdo pensarlo) che un bagnante venga ferito da un pescatore d'arselle o con il giacchio quando la distanza dal pescatore ed il bagnante dista di metri 500 (cinquecento) eppure in questi ultimi dieci anni si sono viste e vissute "tolleranze zero" che avevano dell'assurdo se non del pruriginoso e chi le sosteneva era certamente di animo cattivo od (voglio usare un termine onnicomprensiso) "impotente" ed ecco che da li nasce l'intolleranza alla norma-normale-naturale.
Il vecchietto che vede un gruppetto di giovani ragazze/ragazzi che giocano a palla e..per dispetto decide di piantare proprio li nel mezzo a quel cerchio il suo ombrellone e..poi confidenzialmente mi racconta che è quaranta anni che lo fa vuol dire che l'Agostino che conosceva lui non era per niente santo, ma un semplice bifolco come lui e bastava mettesse il suo ombrelloncino 100/duecento metri più a nord dell'Oasi 2 per passare l'intera giornata nell'oblio e non osservato da "niuno".

nb, plaudo alla giusta tolleranza perchè mi son sentito offeso come Cittadino del Parco quando ho visto allontanare dalla nostra spiaggia libera un'anziana signora ed il suo piccolissimo cane legato corto al manico dell'ombrellone e poggiante per intero su un telo.
Erano le ore 15.00 di giorno di solleoni infuocati, la signora ed il suo canino erano nei pressi della Bufalina a ridosso della prima vegetazione e..il tutto nei giorni seguenti apparse sui giornali locali e mentre l'anziana signora si recava nella vicina e più tollerante Torre del Lago per finire la sua giornata di mare, vide l'intera Via dei Pini occupata da ogni tipo di sudiciume, meretricio e spaccio.
Dieci anni e più di tolleranze/intolleranze assurde che nessuno rimpiangerà certamente: almeno si spera!

1/6/2012 - 17:36

AUTORE:
Luisa

Mi raccomando leggete attentamente l'ordinaza.... ALESSIO leggi anche te visto che scrivi cose senza senso.! prendere delle belle Pallonate mentre cerchi un pò di tranquillità non piace a nessuno! ci vuole rispetto e la legge verrà rispettata credimi.Grazie Sindaco e Comandante!