L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Giallo come oro ed alimento.
Rosso come passione ed il suo tormento.
Rosa come salute per tutti e lenimento.
Divino alimento come canta il Vate ed il popolo:
Laudata sia la spica nel meriggio!
Ella s’inclina al sole che la cuoce,verso la terra ove umida erba nacque;
s’inclina e più s’inclinerà domane
verso la terra ove sarà colcata
col gioglio ch’è malvagio suo fratello,con la vena selvaggia
col ciano cilestro
col papavero ardente,
cui l’uom non seminò, in un mennello.
Chi semina buon grano, ha poi buon pane; chi semina il lupino, non ha né pan né vino.
Tutti i guai son guai, ma il guaio senza pane è il più grosso.
Potente consolatore come narra la mitologia:
Viene considerato anche il fiore della consolazione.
Infatti per alleviare i tormenti di Demetra, la Dea Madre della terra fertile e delle messi, la cui figlia Persefone era stata rapita da Ade, Hypnos le offrì dei papaveri che le permisero di ritrovare il sonno e di consolarsi del suo dolore.
Ovidio descrive il regno del Sonno come un antro nascosto davanti al quale spunta un rigoglioso cespuglio di papaveri e di altre erbe di cui la Notte “spreme il sapore” per poi spargerlo sulle terre immerse nel buio. In genere tutte le divinità legate al sonno e ai sogni, come Morfeo o Notte, hanno come attributo il papavero, che finisce per essere associato al sonno eterno e quindi alla morte.
Omnimorbia come consiglia l’antica farmacologia:
Malva detta al tempo prisco
fui perché ‘l ventre ammollisco.
Le mie radiche il potere
han di scior le feci intere,
d’eccitar l’utero scosso,
e di trarne il mensil flusso.
tre x te