Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Sono stato un poco troppo lontano dal Serchio e la sua Voce e conseguentemente anche dal Mare perché per i migliarinesi sono due cose indiscindibili.
In questo tempo, tempo di mare, ho pensato.
Mi piacerebbe sapere quanti di Voi sono stati a scuola dal Mare: quello di ogni stagione, quello senza bagnini e senza ombrelloni, quello senza recinzioni e senza baracchini, quello di pochi colori, quello mezzo calmo e mezzo mosso, quello silenzioso e deserto, quello con il banco sulla battima e la lavagna nel cielo, quello con la cimosa sulla cima dell’onda e il gesso fatto da un osso di seppia, quello che ti insegna il rispetto e l’obbedienza, quello che ti dice amorevolmente di andare avanti o prepotentemente di tornare indietro, quello che scandisce le sue stagioni e le tue emozioni, quello che ti sfama ma non disseta, quello che ti fa sognare fra le sue braccia ma non dormire, quello che trovi sì bello nell’immensità del mondo ma più sublime nella piccolezza del tuo paese, quello che porterai sempre con te e starà largo nel tuo minuscolo cuore nonostante la sua enormità.
Proprio quello.
Io ci sono stato.
Basta attraversare l’Aurelia (io no), incrociare l’Aurelio, cambiare “scogliera” con “riviera” e il gioco... è belleccheffatto!