Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
L’espressione “occhio alla penna!” ha origine dal linguaggio marinaresco. La “penna” infatti, è l’estremità superiore dell’albero che sostiene le vele e il suo movimento permette di controllare la situazione del vento.
Se al timoniere veniva rivolta questa espressione, indicava un richiamo per tenere d’occhio quel punto, per non farsi sorprendere da una raffica violenta o da cambiamenti di direzione del vento.
Nel linguaggio comune, questo modo di dire viene usato come invito a prestare attenzione, a vigilare su qualcosa di pericoloso o insidioso, per non farsi cogliere impreparati.
Un’altra versione, indica che la “penna” in questione è riferita agli arcieri: le piume poste sulla coda della freccia, permettono di mantenere la stabilità dopo che la freccia è stata scoccata dall’arco.
Anche in questo caso, bisogna prestare molta attenzione poiché servono a prendere la mira, accostando l’occhio.
Nulla invece a che vedere, invece, con la cottura della pasta tipo penne.
FOTO: Opera di Rembrandt: Christ in the Storm over the Lake of Galilee) (Cristo nella tempesta sul Mare di Galilea, 1633)