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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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La generazione perduta:
di Madamadorè

19/8/2012 - 18:58

 
La generazione di Mario Monti ha creato un'altra generazione, quella degli attuali giovani, che è ormai «perduta».Lo ha ammesso lo stesso premier in un'intervista a Sette, in cui ha spiegato che «la verità purtroppo non è bella da dire», ma i messaggi di speranza ai giovani non servono a nulla.

 

«NON RIPETIAMO GLI ERRORI». Piuttosto, «credo che chi in qualche modo partecipa alle decisioni pubbliche debba guardare alla crudezza di questo fenomeno e dire: facciamo il possibile per limitare i danni, ma soprattutto impegniamoci seriamente a non ripetere gli errori del passato, a non creare altre generazioni perdute».

«BISOGNAVA PENSARE AL FUTURO». Secondo Monti, le risposte corrette sul piano della trasformazione e del miglioramento del sistema l'Italia «avrebbe dovuto darle 10, 20 anni fa, gestendo in modo diverso la politica e l'economia, pensando di più al futuro e un po' meno all'immediato presente».
 
 
Mi piacerebbe sapere se la generazione perduta include tutti, ma proprio tutti i 30/40enni,  di tutte le latitudini e longitudini sociali ed economiche, oppure ci sono delle eccezioni, le solite eccezioni, quelle di sempre, quelle che non cambiano mai.
Mi piacerebbe sapere se la generazione è perduta o è stata illusa, manipolata, fuorviata, ingannata, frodata, derubata.
Mi piacerebbe sapere cosa significa essere persi,  persi nel labirinto di Minosse senza neanche il filo di Arianna, persi perchè serve un sacrificio ad un dio terreno, persi perchè perdere qualcosa o qualcuno è funzionale al sistema che ci ostiniamo a tenere in vita?
Dire che una generazione è perduta equivale a dire che ci si è distratti, tutti insieme appassionatamente, famiglie, insegnanti, educatori, professori, sacerdoti, istituzioni, amministratori, dirigenti...dire che una generazione è perduta equivale a dire che tutti abbiamo perso.
Mi piacerebbe sapere come si sentono tutti i padri e le madri di trentenni che hanno cresciuto figli, stando loro accanto, nutrendoli di esempi di onestà, impegno responsabilità, facendo  del nostro meglio. Padri e madri che hanno aiutato i propri figli a organizzare il viaggio nel mondo  cercando di preparare bagagli forniti di tenacia, determinazione, impegno, fatica, senso del dovere, ma senza dimenticare la speranza, la voglia di mettersi alla prova, di cadere e rialzarsi, di tentare, di inventare e inventarsi, di guardarsi intorno per scoprire e scoprirsi capaci di pensare, di fare, di amare, di esser parte e di prender parte, di costruire e anche di distruggere, di domandare, di credere e dubitare, di rispettare e essere rispettati, di lottare per quello in cui si crede.
Padri e madri che, ognuno a suo modo, hanno insegnato ai loro figli a guardare più lontano, a cercare dentro di sé le capacità per uscire là fuori e provarci.
Mi piacerebbe sapere come si fa adesso a chiamare i nostri figli e comunicare loro che ci dispiace molto, ma li abbiamo perduti, ci siamo distratti, concentrati su obiettivi sbagliati e ce li siamo persi, che il loro spazio a disposizione è ristretto, limitato e già definito, non c'è nessun tentativo da fare, non se ne esce, non loro. 
Nel frattempo questa generazione può continuare a giocare, senza crescere, tanto di ruzzini con cui far passare il tempo c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Attenzione però, per voi non vale neppure la frase “riprova sarai più fortunato”, voi siete la generazione perduta condannati ad un gioco infinito senza vincitori, voi potete solo perdere.
 
La speranza non càpita, si inventa e nessuno può impedirci/vi di inventarla.

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22/8/2012 - 14:46

AUTORE:
Napolitano Francesco

... da inventare con una società poco incline a trasmettere valori positivi ai giovani. Una società poco incline a lasciare spazio ai giovani (professori universitari fino a tarda età, dopolavoristi a nero, ecc.). Una società in cui si cerca la scorciatoia senza merito, inserendosi in una tribù, di cui fa già parte un genitore (ovviamente costui potrà vantare nel curriculum un prestigioso incarico non per merito; un insegnante di diritto delle superiori afferma in classe che sul motorino ci si va con il casco altrimenti i vigili gli fanno la multa! Io penso che molti genitori possono guardare a testa alta i propri figli, perchè loro si sono impegnati a trasmettere il meglio, magari riuscendoci in parte, ma tutto intorno regna il deserto ! La speranza nasce dalla "banalità del bene" per gli altri prima che per se stessi, a partire chi ha già accumulato.

19/8/2012 - 21:46

AUTORE:
Bruno Baglini

..raccolto e anche se a distanza di tempo ed in questi giorni di citrullate televisive; la politica è in ferie e si divertono a battezzare quella che si chiama estate: in Caligola, Nerone e& ed intanto siamo al: si salvi chi può!
Continuano ad arrivare quei poveri cristi con barche fetiscenti e che poi ritroviamo sulle nostre riviere sempre più povere per noi, figuriamoci per loro.
Prima vendevano solo "cenci" destinati alle "cencerie" di Prato, ora alcuni di loro hanno sostituito i nostri più poveri disoccupati e con un enorme cassetta in spalla, hanno gridato sotto i solleoni per un mese del loro ramadam: aggua frisca, gelate, volvoloni(bomboloni).

Per i nostri giovani senza lavoro e di conseguenza senza carrozzine e passeggini così da perdere anche la generazione seguente si hanno assurdità che alla lunga saranno comprensibili anche al popolo che non ha studiato "Keinesse e Kante" o i vari Monti o Tre-monti.
Ci dicono che siamo "quasi o guasi" alla fine del "tunnellele" ma se non si ripartisce la ricchezza, le ore e gli anni di lavoro un tot a testa e lasciando magari il differenziale fra gli alti "pappaveri" dell'uno a dieci, ma non dell'uno a millessettecentocinquanta (1.750) come nel caso di Marchionne nei confronti di un operaio FIAT e continuerà il sig. Tronchetti Provera a guadagnare 1.000 euro l'ora anche quando dorme (come ha dedotto agevolmente anche il buon Tolaini) non se ne esce, ed è drammatico per tutti i generi viventi non lasciare eredi ed a rifarsi dall'insalata estiva che mette il tallo subito prima di morire per rigenerarsi, ed il genere umano (così noi ci siamo definiti) è rimasto indietro nella continuità della specie anche ai merli (i gatti no perchè li castriamo) ma..quello è un altro discorso conseguente al nostro rincoglionimento generale che ci accanagliamo per avere strutture dog-friendly nei nostri alberghi e Bau beach sulle nostre spiaggie.