La televisione ed i giornali ci bombardano ogni giorno di comunicati catastrofici sulla siccità incombente e sugli incalcolabili danni subiti dall’agricoltura: tutto vero, anzi, forse la situazione è ancora più grave di quella descritta.

Raramente mi è capitato di leggere o vedere qualcosa che dà dei consigli su come limitare i danni ed anche le associazioni legate al mondo agricolo preferiscono elencare le disgrazie piuttosto che dare qualche consiglio su come limitarle.
Nel mio piccolo, limitatamente al mondo dell’olivicoltura e per le mie conoscenze acquisite con l’esperienza, mi permetto di fare un quadro della situazione degli oliveti sui monti pisani e dare qualche consiglio. Innanzitutto tengo a precisare che la situazione non è omogenea e che pertanto non si può dire “ A Calci c’è la mosca, a S.Giuliano no, a Vicopisano e a Buti le olive sono belle e a Vecchiano cascano tutte per terra”, poichè non si darebbe un’informazione rispondente al vero. 

 Ogni oliveta ha la sua storia, anzi, ogni pianta reagisce in un modo diverso allo stress idrico, fatto dovuto all’età, all’esposizione, al terreno su cui hanno l’apparato radicale, alle cure colturali ricevute, e molte altre concause. L’olivicoltore deve avere la sensibilità di riconoscere quelle piante che soffrono da quelle che stanno bene ed intervenire ove e se possibile.
Sui nostri monti non abbiamo la possibilità di irrigare, quindi il consiglio di annaffiare alla base le piante che hanno sete non lo do neppure, chi può farlo già lo fa; negli appezzamenti dove gli olivi sono siccitosi, con i frutti piccoli ed avvizziti e le foglie accartocciate, noi siamo intervenuti con un trattamento foliare biostimolante, di cui non posso fare il nome, ma ne esistono vari tipi sul mercato, basterà chiedere consiglio al venditore oppure ad un agronomo.
Come secondo consiglio, ma non in ordine d’importanza, non bisogna trattare con prodotti insetticidi, sarebbero soldi, tempo e salute sprecati, dal momento che la presenza della mosca olearia sui Monti Pisani è al momento molto al di sotto della soglia di attenzione e le punture ritrovate finora sulle olive sono in gran parte sterili, con poche larve vive e molte morte a causa delle alte temperature.

 A chi mi dice: “io ho le olive belle e mi voglio difendere da eventuali attacchi della mosca” ,ho consigliato di fare un trattamento di poltiglia bordolese, anzichè dimetoato. Il rame non ha una funzione insetticida, ma solo repellente per la mosca ed in più svolge una funzione antibatterica che ostacola l’eventuale sviluppo larvale; ma soprattutto, è molto meno nocivo sia per l’uomo che per l’ambiente.
Se ritenete utili questi miei consigli, aspettate la prossima settimana per fare qualsiasi tipo di trattamento, potrebbe darsi che arrivino piogge tra domenica e lunedì prossimi.

Se la Redazione me lo consentirà, ci risentiamo la prossima settimana.

 Tiziano Nizzoli

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