Il successo di lettura delle precedenti serie di articoli, realizzati da Franco Gabbani e Stefano Benedetti, sulle vicende di persone e famiglie del nostro territorio, ci ha spinto a proseguire nel lavoro, con una nuova serie di articoli, frutto del lavoro di Franco Gabbani, che potremmo definire con il titolo “Persone, vicende e curiosità storiche della valle del Serchio e non solo”.
Giornata di contrasto e prevenzione alla violenza maschile sulle donne.
La crisi? E' sempre più grave , basta guardare i bilanci familiari!
Se analizziamo la spesa per la benzina a carico di una famiglia media si capiscono molte cose. Se prendiamo una vettura media, due anni fa un pieno costava attorno a 72\73 euro, oggi lo stesso pieno costa non meno di 93 euro. Venti euro differenza dal 1010 al 2012 per un solo pieno.
Fatti due conti , in un anno si spendono circa 1100 euro in più solo per i rincari della benzina, piò o meno una mensilità
Un altro salasso è costituito dalle tasse locali; negli ultimi 15 anni , secondo una stima della CGIA di Mestre, abbiano superato i 102 miliardi di euro con un + 114,4%. Su ogni italiano le tasse locali pesano per 1.684 euro. I dati sono riferiti al periodo 1996-2011
Tra aliquote, addizionali regionali e locali, il potere di acquisto subisce un vero e proprio crollo , infatti l’aumento dell’addizionale comunale si farà sentire su pensioni e buste paga a partire dal 2013, gli incrementi a livello regionale li stiamo pagando dal gennaio di quest’anno. In questa elaborazione, fanno notare dalla CGIA, non si è tenuto conto che per l’anno in corso due Regioni (Liguria e Toscana) hanno ulteriormente ritoccato con segno + l’addizionale regionale Irpef.
In tutto gli aumenti apportati dovrebbero costare agli italiani almeno 3,5 miliardi di euro.
Ma i salari? Stando alle proiezioni di Bankitalia, i salari dei lavoratori dipendenti da due anni a questa parte hanno subito un forte decremento tanto da parlare di Impoverimento dei lavoratori dipendenti(!!). Stando alle prime valutazioni derivanti dalla denuncia dei redditi anno 2012 (con riferimento al 2011), i lavoratori del settore privato sono quelli che pagano di più la crisi con un valore medio del reddito che perde oltre 200 euro.Questi dati trovano conferma nelle analisi redatte dai centri studio di alcune delle principali organizzazioni sindacali.
Gli stessi consumi alimentari sono al livello del 1979, il Codacons ha denunciato, nel Giugno scorso, un crollo dei consumi che supera in un solo anno il 6%. Nel primo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo (Pil) è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% nei confronti del primo trimestre del 2011.
Alla luce di questi dati e considerato che all’orizzonte non si intravedono rinnovi contrattuali con autentici aumenti salariali, chi può parlare di uscita dalla crisi??
Cobas Pisa per il cobas
federico giusti e sandro giacomelli