none_o

La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
di Mario Lavia
none_a
di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
none_a
di Umberto Mosso
none_a
IMMAGINA San Giuliano Terme
none_a
Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
none_a
A cura di Erminio Fonzo
none_a
da Museo del Bosco
none_a
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
none_a
Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
none_a
Valdottavo, 17 maggio
none_a
Pisa: quartiere delle Piagge
none_a
Pisa, 16 maggio
none_a
Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
none_o
Il marchio

28/8/2012 - 7:49




Oh Beatrice, bella e ingannatrice,
oh Beatrice, fresca e incendiatrice,
oh Beatrice, silente e tuonatrice,
oh Beatrice che fa quel che non dice,
oh Beatrice hai a andà…e non si dice!


C’era una volta una strega che era diversa da tutte le altre: aveva un bellisimo nome, molto diverso da quelli usati fino ad allora dalle colleghe, tipo Amalia, Crudelia, Drusilla, Morgana, Armida, Viviana, Melusina  oppure Fredegonda, Nocticula, Besonzia, Sidonia, Medea, Circe eccetera eccetera.


Si chiamava Beatrice!


Un  paradosso per una strega essere definita: colei che porta salute!
Ma la sua forza stava proprio nel farsi credere buona per arrivare con l’inganno là dove le compagne arrivavano con la magia nera!
Beatrice divenne strega effettiva ai primi di giugno, all’inizio del caldo e con il caldo aumentò la sua potenza.


Stava rintanata nel profondo del bosco, negli oliveti sulle colline, nei canneti del Serchio e aspettava, aspettava…
Bella, sensuale, ovviamente seduttrice e ammaliatrice, fece invaghire di sé tal Scipione che mandò nei deserti africani per farsi portare il calore del Sahara e che divorò come una mantide al suo rientro.
Il secondo marito-cibo fu Caronte, mitico traghettatore, che le servì per sapere tutto delle acque dell’inferno, come il terzo, Minosse, giudice delle anime del regno dell’eterno fuoco.
Stessa sorte per due romani, Nerone e Caligola, che le fecero  aumentare la sete di fuoco e la voglia di pazzia.
L’ultimo marito.vittima, del quale sappiamo con certezza la data della scomparsa nelle stregose viscere, è stato Lucifero, portatore della luce, quello che ha avuto il privilegio di essere stato  ingerito il giorno 25 agosto dopo un matrimonio voluto e goduto più intensamente dei precedenti.


Nella  notte del cannibalismo post-nuziale Beatrice ebbe un travaglio.
Vomitò i raggi del sole e la luce ingerita, evacuò vento e tempesta con suoni rombanti evidenti in cotal momento, orinò tutta l’acqua che aveva bevuto nei mesi precedenti, e si riparò esausta nel nostro bosco.
La stanchezza la fece addormentare in una zona dalla quale aveva tolto, o fatto togliere da uno dei mariti, tutta l’acqua e che ora pareva un deserto di pietre malmesse, ma prima di addormentarsi in quello che lei sapeva benissimo essere il sonno della morte, volle liberarsi dell’ultimo pezzetto di fuoco che le era rimasto nell’intestino.
Si avvicinò ad un maestoso albero per sorreggersi dato che le forze stavano esaurendosi,  aprì le lunghe gambe ed esalò l’ultima correggia di fuoco che il cipresso prese dentro di sè e mandò verso il cielo.

 
Erano le due della notte del 26 agosto.

 

Questo che vedete, e che non ha potuto rilevare il servizio di sorveglianza antincendio ora attivissimo sul territorio, è il risultato dell’ultimo (chiamiamolo gentilmente respiro) della strega Beatrice, la strega che le fa e non le dice.


Se qualcuno non credesse a questa storia, stamani, mentre andate al mare, guardate il grande pioppo a destra della via del mare, pochi metri prima della curva del centro ippico.
Quella striscia che dalla cima arriva alla base del tronco, bianca perché legno scortecciato, è il segno della penultima scureggia (ora lo dico in dialetto!) di Beatrice che volava verso ovest.
 
 
 
 

 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri