L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Era agosto del 2008 quando come un fulmine a ciel sereno fu annunciata la chiusura della cartiera San Giuliano srl di Rigoli. Chi la conosceva e chi ci lavorava non si aspettava certo una tale mazzata, ma guardando agli investimenti sin lì effettuati dalla proprietà per tenerla al passo con i tempi i “te l'avevo detto” allora si sprecarono.
Da quel momento si aprì la vertenza sindacale in difesa dei circa 40 dipendenti; si aprì da parte dell'amministrazione comunale la corsa alle rassicurazioni per la riconversione. Ci furono anche alcuni applausi per le promesse fatte dal vicesindaco che si occupò della faccenda.
Oggi c'è la pista ciclabile che ancora lambisce la fabbrica, si può passare a pochi passi dalla cartiera e lo spettacolo è di quelli inquietanti: 24 ore al giorno una guardia giurata a controllare che nessuno varchi il cancello, alzi gli occhi e, tra il color ruggine di tutto ciò che vedi, centinaia di piccioni che entrano ed escono dalle vetrate rotte della fabbrica ti lasciano immaginare come possa essere cambiato l'aspetto interno ricoperto dalla merda dei piccioni; e poi ancora la palazzina con uffici e appartamenti abbandonati a se stessi e, dietro, una folta vegetazione copre gran parte del depuratore.
Che tristezza. Il degrado e l’abbandono fanno sempre tristezza. Ancora più triste è constatare che, in questi quattro anni, l’amministrazione comunale ha perso un’opportunità, ha mancato una buona occasione per riqualificare questa area di grande pregio agricolo e ambientale e se vogliamo anche architettonico. Un’occasione perduta di sviluppo sostenibile per il nostro territorio. Poco più di cinque anni fa qualcuno decise di allontanarci dal governo di San Giuliano. Fummo accusati di “essere un freno allo sviluppo”. Neanche fossero l’Europa. Come poi oggi abbiamo visto non eravamo noi a frenare lo sviluppo di San Giuliano, ma era meglio che avessero avuto ragione loro piuttosto di finire in questo stato.
Quando capimmo che la trattativa tra proprietà e amministrazione era una “farsa” in attesa che si quietassero le acque chiedemmo che almeno la palazzina fosse destinata all'emergenza abitativa, ma soprattutto che il depuratore, che per anni le amministrazioni precedenti avevano cercato di mettere a disposizione anche di un territorio tutt'oggi sguarnito, fosse a quel punto espropriato per l'utilità pubblica alla proprietà certamente disinteressata alla doverosa riqualificazione dell'area. Niente di nulla, sordità assoluta.
Sono passati quattro anni e, in questo pomeriggio di fine estate, rimettendo le carte in ordine, “spippolo” e torno sul sito del gruppo Pro-Gest ancora proprietario e mi auguro pagatore del servizio di vigilanza (24 ore al giorno per quattro anni: ma quanto è costato e quanto costerà e soprattutto perché?); leggo la storia del gruppo e mi domando: si può ancora fare qualcosa? Si può quantomeno evitare che il peso dei costi della prima o poi inevitabile bonifica dell'area anziché pesare sulle tasche dei sangiulianesi possa essere “imposta” alla proprietà? In fin dei conti Pro-Gest sul sito si vanta ancora di aver acquisito (1998) la cartiera San Giuliano srl (omettono di averla chiusa) e di essere “il gruppo privato numero uno in Italia nel suo settore”.
Per leggere la storia del Gruppo Pro-Gest:
http://www.pro-gestspa.it/art-1/storia