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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Chiedi chi era Roberto Roversi

16/9/2012 - 12:50

Roversi è nato a Bologna e morto a Bologna. Ha lasciato questo mondo che ha avuto la fortuna di averlo per 89 anni. Se ne è andato di settembre, questo “settembre silenzioso e lieve formicolante di foglie”. Questi suoi versi me li ripeto spesso in questo mese, ma ho dimenticato di ricordarli a mia figlia Laura che è andata a Bologna proprio in questi giorni. Mi sono dimenticato di dirle: vai in Via dei poeti, che è un indirizzo vero. Lì per molti anni Roversi ha tenuto la sua libreria antiquaria, la Palmaverde, dove si incontravano Pasolini, Fortini, Sciascia, Volponi e la redazione di "Officina".
 
Roberto Roversi era un libraio, ma gli spiaceva vendere e mise all’asta molti dei suoi 300mila libri per dare il ricavato ai senzatetto. Roversi soprattutto fu un poeta, uno dei più grandi poeti; a un certo punto decise di non pubblicare più per le case editrici, ma solo su fogli volanti e pubblicazioni autogestite.
 
Arriva la telefonata di Laura da Bologna e mi parla della città, dice che è bella e fa freddo e io ho dimenticato di ricordarle il titolo del poema di Roversi, introvabile, “Adesso sì che l’Italia è sepolta sotto la neve”, stampato in sole trentadue copie di cinquecento pagine da aprire col tagliacarte, ci vorranno una decina di minuti, ma questo tempo è prezioso, serve per pensare, diceva, no, non sono in vendita.
 
Era schivo, colto e viveva appartato, a volte sgridato da sua moglie Elena che lo esortava a fare un giretto ogni tanto. Ma era capace di viaggiare nella musica e scrivere testi per Lucio Dalla (Automobili, Nuvolari…), gli Stadio (Chiedi chi erano i Beatles), cantata anche da Morandi e altri dischi che vendevano milioni di copie.
 
Era un uomo mite, integro, radicale, amava dire la parola “compagno” che vuol dire semplicemente dividere il pane. La sua grande arte fu di avere curiosità della vita. Ho qualche suo libro e il suo consiglio di cestinarli, la carta si ricicla, diceva. Ma la coscienza no, non si cestina: “La libertà è difficile e fa soffrire”.
 
Se Laura mi richiama le dico quello che ripete Jovanotti in queste ore: chiedi chi era Roversi.

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22/9/2012 - 19:44

AUTORE:
articolo di adriano sofri

Era un grande e generoso poeta, ma pochi hanno conosciuto i suoi libri, rari e preziosi.

L'articolo di Adriano Sofri, che lo conosceva bene, si può leggere su "l'Espresso" di questa settimana.