L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
"Alla voce speculazione edilizia si legge: acquisizione e successiva vendita di beni immobili con il fine specifico di guadagnare surplus tra il costo di acquisto ed il prezzo di vendita. A leggere l'ottima inchiesta de Il Tirreno sulla compravendita dei terreni destinati a Ikea si fa fatica a individuare un concetto diverso. Speculazione edilizia ci pare calzante. E' odiosa la pratica dell'autoriconoscimento, ma Rifondazione Comunista aveva fin dall'inizio denunciato passo passo quello che è effettivamente successo. Il comune vende al privato, il privato compra da altri privati (di cui uno è socio del privato stesso!), l'area viene valorizzata da una variante confezionata in tempi record dal Comune (voti contrari uno: Rifondazione Comunista), il privato vende a Ikea quadruplicando il prezzo di vendita e guadagnando un fiume di soldi.
Gli inquilini di Palazzo Gambacorti si ostinano a ripetere che è stato fatto tutto per il bene della collettività. Ma la collettività nelle ultime settimane chiede ragione, e con forza. Dimostra di aver compreso a fondo che con l'arrivo di Ikea ai Navicelli non si sono fatti gli interessi dei cittadini pisani, tanto meno di quelli del quartiere di Porta a Mare - sommersi da nuove colate di cemento e già ora da un traffico insopportabile - ma di chi ha riscosso 22 milioni di euro per la vendita dei terreni.
Oggi è chiaro a tutti che la giunta Filippeschi e chi l'ha sostenuta ha confezionato un pacco regalo alla Sviluppo Navicelli a discapito dei bilanci comunali e dei cittadini pisani. Non è un giudizio politico, è una constatazione di fatto. Constatazione che trova riscontri anche da alcune voci critiche dello stesso Partito democratico. Ma non siamo ingenui: non è tempo di autocritiche e passi indietro. I sostenitori di Filippeschi devono serrare le fila intorno al suo candidato e prepararsi ad occupare vecchi e nuovi posti di potere.
Le rivelazioni della stampa e le mobilitazioni nei quartieri ci sostengono e ci motivano a proseguire la nostra campagna di denuncia e di proposta. Siamo convinti che in tanti, in città, stiano aprendo gli occhi. In tanti iniziano a chiedersi se questa amministrazione faccia gli interessi della città o solo di alcuni centri di potere; in tanti si chiedono se non sarebbe il caso di far accomodare il megastore Ikea in un'area predisposta - da tempo e regolarmente - alle attività commerciali come quella di Montacchiello, Navacchio o Migliarino; se non sarebbe meglio ripristinare nell'area dei Navicelli la precedente destinazione d'uso e investirvi risorse per creare finalmente buona occupazione.
Il dubbio è il primo passo per il cambiamento. E la nostra città ha davvero bisogno di cambiare".