none_o

Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
none_a
Massimiliano Angori, Presidente
none_a
Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
none_a
•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Raccontino di Giancarlo Montin
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Angela Baldoni
none_a
none_a
Magnifico salvivico silenzio
È il primo maggio, uno slpendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Cronache di un prof. tifoso
Paganese-Pisa 0-0
di Arbauz

14/10/2012 - 17:04

Corsi e ricorsi

Chiarisco subito: non ero a Pagani quel fausto 9 giugno 1979, ma soffrivo alla radiolina (come allora si chiamava). Però, come tutti, ovviamente ricordo bene il trio Barbana-Di Prete-Cannata. Dei tre il mio preferito era Cannata, con quella barba un po’ alla Socrates e quel suo gioco classicheggiante; un paio d’anni dopo –mi pare- venne a Pisa a giocare col Taranto e in un’azione di contropiede si presentò completamente solo davanti al nostro portiere, ma incredibilmente sbagliò e mi piace pensare che lo abbia fatto apposta, perché insomma segnare contro il Pisa non sarebbe stato da lui. Chissà.
 
Ma eccoci a 50 Canale. L’inizio, su un campo che sembra piuttosto sconnesso (infatti la palla più che rotolare saltella), pare guardingo da ambo le parti, come si suol dire. C’è subito un discreto tiro di Tulli, ma poco dopo il Pisa rischia grosso su un incertezza difensiva. La partita sembra abbastanza vivace, pare che tutte e due se la giochino. Il Pisa non mi dispiace in questi primi minuti, ma la nostra difesa mi mette sempre in apprensione, e infatti intorno al ventesimo Sepe (oggi impeccabile) è costretto a due parate sensazionali su tiri da distanza ravvicinata. In questi momenti si balla veramente parecchio. In avanti Perez è molto isolato e non becca palla. Nel frattempo noto che Mingazzini è utilissimo in copertura, mentre Favasuli sembra insolitamente impreciso. Nell’ultimo quarto d’ora la Paganese si calma assai e siamo anzi noi a creare una bella occasione con Tulli. Insomma si va al riposo sullo zero a zero e la partita risulta aperta.
 
A proposito di calcio: in questi giorni è ospite a casa mia l’amico Hermann, docente tedesco che partecipa al progetto Comenius di quattro scuole europee, tra cui la nostra. Ebbene l’altra sera ho contribuito ad allietare la sua serata facendogli vedere sul canale tedesco Irlanda-Germania, che è finita 6 a 1 per  i tedeschi. Lui era ovviamente felice per la goleada, però a me gli irlandesi hanno fatto un po’ tristezza, e con loro il Trap, che penso non ne avesse mai prese sei in vita sua.
 
Ma torniamo a Pagani. Nell’intervallo Battini predice che la partita si deciderà –chissà perché- negli ultimi venti minuti. Il gioco riprende e il Pisa sembra ancora sufficientemente vivace. Si sente un gran rumore di tamburi della tifoseria locale; strano, si vede che i tamburi son permessi dappertutto meno che a Pisa. Il tempo passa e il Pisa sembra tenere il campo più che dignitosamente, ma grandi occasioni non se ne vedono. Non si capisce bene quale delle due squadre ci creda di più, forse la Paganese, dato che l’allenatore mette dentro nuovi attaccanti, ma in realtà pericoli nel secondo tempo non ne corriamo. Del resto nell’ultima fase della partita il ritmo cala. Il Pisa non costruisce granché e Perez non è (ancora?) Barbana. E insomma alla fine il pareggio è giusto. Un punto in trasferta non si butta mai via, e poi adesso avremo due partite in casa e vedremo di che pasta siamo fatti.
 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

16/10/2012 - 19:41

AUTORE:
Arno Pasilinna

Cari voi,
qui dall'Ostrobotnia (ho visto la partita sul canale satellitare TuskaniasuomiAléPisainen) è sembrato che il Pisa potesse sì vincere, ma anche perdere (come hanno sentenziato anche le renne della mia tenuta agricola). Comunque, come diciamo noi in Carelia, un passettino è stato fatto. Prudenza, amici, e moderata fiducia nel futuro. A proposito: il mio amico orso chiede chi è Cannata!

14/10/2012 - 18:27

AUTORE:
Cervetto

Ha ragione Arbauz: il pareggio è giusto; le due prossime partite diranno di che pasta siamo fatti. Però Cervetto si permette di osservare che con un po' più di precisione, nel finale, si poteva anche vincere. I Paganesi, dopo quel loro inizio arrembante, si sono dimostrati inferiori a noi. O no? A conti fatti, comunque, un bel debito di riconoscenza, dopo 38 anni, dovevamo pur saldarlo, quindi... tutti contenti.
PS1: Il grande Cannata sbagliò una rete fatta. Il grande Walter Ciappi -sempre con la maglia del Taranto, mi sembra- si presentò all'Arena e dopo dieci minuti si inventò un infortunio o un crampo e uscì dal campo tra i cachinni e applausi.
Quelli erano i tempi e quelli erani gli uomini... .
PS2:A proposito di tamburi: concordo. Come sempre, sugli spalti cosiddetti infuocati del Sud, echeggia un rullio incessante e comunque impunito, quando da noi, se ti azzardi a portare un tamburo di latta, ti cacciano dagli stadi almeno per un anno.
Cervetto rivolge alla nostra domestica e bistrattata Torcida una proposta: perché non gemellarci con una Gran banda de Tambores y cornetas tipo la vecchia gloriosa Montesina ed invitarla la domenica all'Arena?
E sempre viva il glorioso vessillo nerazzurro!