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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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AMARCORD

21/10/2012 - 7:39


O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:
Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.
Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui.


Trovate Voi, senza leggere oltre,  l’aggancio della foto ai versi della universalmente nota poesia carducciana “Davanti San Guido”.


Ve lo dico io.


La raccolta della resina è legata alla storia dell’uomo a partire dall’epoca preistorica ed è sopravvissuta fino a pochi decenni fa per i molteplici utilizzi di questo materiale naturale.
L’uomo preistorico, ad esempio, fissava le sue frecce ed i suoi strumenti di pietra a manici di legno con un impasto di resina, carbone e cera d’api.
Al tempo dei romani poi l’attività di estrazione della resina dagli alberi di pino era sottoposta a rigido controllo da parte del Fisco, che vi traeva una tassa di concessione, come per le saline.
La trementina grezza è la resina che cola dai fusti di molte conifere (pini, abeti, larici), opportunamente intagliati. La raccolta avviene da marzo a ottobre, in piccoli recipienti fissati alla base dell’incisione a V praticata sul fusto. La produzione annuale di trementina grezza da un albero varia da 1 a 2 Kg.

Il componente principale di questa resina è il pinene, composto organico che ha la caratteristica di indurire a contatto dell’aria.
Dalla trementina grezza, attraverso processi di distillazione, si ricava l’essenza di trementina, nota come acqua ragia, utilizzata come diluente delle vernici e come balsamo per le vie respiratorie. Il residuo della distillazione si chiama colofonia o pece greca, ed è usata per la preparazione di vernici, cera lacca e saponi di resina.
Un utilizzo senz’altro curioso della pece greca, ancora oggi insuperato, è rappresentato dal trattamento delle corde degli archi per suonare strumenti musicali.


Troppo tecniche e asettiche le notizie sulla “ragia” e i suoi usi.


Guardiamo con gli occhi dell’anima e ascoltiamo con le orecchie del cuore e sentiremo piangere il nostro “pineto” con una pioggia (antidannunziana) di gocce di resina e sentiremo il dolore di quelle ferite che solo il tempo, il Grande Guaritore, riuscirà a lenire e a far dimenticare e far fantasticamente credere ai novelli visitatori del bosco che in “certe fantastiche piante” le foglie siano partorite dall’interno della pianta.


Ah, dimenticavo: le piante venivano scalfite a vita o a morte, con cicli di circa sette anni, dando un fiasco di prodotto all’anno!


Tutto torna ora, caro il mio Giosuè?

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