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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Mario Lavia
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di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
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di Umberto Mosso
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IMMAGINA San Giuliano Terme
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Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
I "racconti" della Zoppa di Montinero (terzo tempo)
Forse non tutti sanno che...

22/10/2012 - 8:36


Forse non tutti sanno che... Forse non tutti sanno che io, La zoppa di Montinero ho anche un nipote, Ampelio.

Ampelio é figliolo d'una mi' sorella più giovane di me: Ivonne che appena rimasta incinta venne abbandonata dar fidanzato e si ritrovò a dové cresce' un bimbo da sola e anche a dové tacé sulle cause di una così rapida fuga  da parte der su' damo che l'aveva messa incinta e subito dopo abbandonata. In poche parole lui  'un gli perdonava di esse' stata in passato un po' troppo...sbarazzina con l' artri omini e gli rinfacciava di continua' con quer comportamento anche durante certe occasioni, soprattutto “mondane” (  ad esempio  per il ballo al “Gatto Nero” a Marina di Pisa quando il batterista del gruppo che stava sònando cascò dalla pedana perché, per seguitare a parlare con la Ivonne non si accorse che lo sgabello era periòlosamente sul bordo della pedana e cascò disotto dalla pedana o alla festa dell'Unita in Coteto dove l'omino che faceva girare la ròta co' numeri disse al microfono:”

 Sposa, se ner caso 'un vince nulla ce l'ò io ir mallegato per lei !!!”).

La mi' sorella Ivonne  quand'era ragazza ortre a esse' dimorto bella, amava la vita sana e genuina ortre alla spensieratezza ed era anche parecchio ma parecchio, diciamo... generosa, ar punto tale che tutti l'omini, anche velli sposati si divertivano a danni noia e ci provavano.

 Lei di no lo disse pòe vorte. A quer tempo era fatta 'osì. Non era e ne' tantomeno si sentiva puttana, ma diciamo piuttosto  che si 'onziderava una....passionista della materassa. 

Un ber giorno rimase in stato interessante, ma nonostante tutto tra i due e le letiate erano all'ordine der giorno. 

Ar barre der paese si facevano strani discorsi sulla vera paternità. I più gagaroni facevano sfoggio addirittura del Latino per affermare che “ mater semper certa... “.Subito dopo ave' partorito la mi' sorella Ivonne sviluppò un marcato senso di colpa e, forse per salvaguardia, elaborò una sorta di ingegnosa autodifesa che le faceva cambiare discorso non appena l'argomento andava a cascà su chi assomigliasse il piccolo Ampelio ancora in fasce, quindi da lì, andare a parlare periòlosamente der babbo (appena scappato) Mi riòrdo come se fosse ora  che io lei e ir  bimbo in carrozzina un giorno s'andò a fa' du' passi.

Era un bellissimo pomeriggio di primavera e nei giardinetti pubbrici era tutto uno scorrazza' di figlioli e di cani che correvano in su e in giù, quando una coppia di nostri compaesani si avvicinò alla carrozzina.Si trattava di marito e moglie di quarche anno più vecchi della mi' sorella: Varo e la su' moglie Romana.

Appena Varo vide la mi' sorella Ivonne si ricordò subito che, per un breve periodo e in un passato nemmeno poi tanto remoto, tra i due c'era stata una tresca e quindi fece finta di non riconoscerla anche perché la moglie era gelosissima....

 

 Fine primo tempo

 

 Seondo tempo 

 

La Romana si sporse sulla carrozzina tutta sorridente e domandò: “o a chi somiglia vesto ber bimbo ? Dalla tu' parte Ivonne mi sembra che 'un abbia preso punto. Ma tira più dalla parte der babbo ???”Per trarsi d'impiccio la mi' sorella, con un rapido scatto rivolse lo sguardo e l'indice destro, verso le scarpe di Varo ed escramò: “ Boja che popò di càata che ài pestato Varo !!! E' nova !!!! Ti riòrdi di tutte le vorte che me la spiacciavi sur tappeto di 'amera quando mi venivi a trovà ??? Ahahahahahahh !

Be' tempi !!! 'Un sei 'ambiato per nulla !”Il gelo calò alla velocità della luce quand'à furia.....

 

 Anche i piccioni per un attimo sembrarono rimanere sospesi nei loro voli e anche le foglie staccate dal ramo rimasero a mezz'aria e cascarono in terra in maniera anomala.

Un attimo eterno insomma.Anche ir sangue sembrò smette' di circola' nelle vene di Varo perché doventò bianco come un cencio lavato e subito dopo cangiò colore doventando di un bel rosso vermiglio.

Pareva un pomodoro di San Marzano bello maturo!Romana spalancò l'occhi e guardò prima di traverso ir su' marito e poi le scarpe.-Bella figura, si...- disse con voce bassa ma scandita ar su' marito.

 

Varo allora tentò una difesa raffazzonata, ma non ebbe la prontezza necessaria per mettela in pratìa, anche perché la mi' sorella Ivonne aggiunse, con tutta tranquillità:“ No, ma 'un é nulla signora!!Eh Varo? dinnene ! Io e te ci se n'intende, vai ! Vedrà che cor bruschino bagnato vien via bene ! 'Un ci butti l'acqua carda sennò fa' peggio, ir puzzo prende 'oraggio con l'acqua carda e vi ci asfissia”.Nessuno dei due coniugi aggiunse niente.

La Romana salutò in fretta e furia solo me, mentre Varo annaspava, ma più che artro "annegava", nelle parole che provava a far uscir di bocca. La carrozzina con il piccolo Ampelio riprese ir su' percorso. Fatti diversi passi io ebbi modo di sentì' solo la voce ferma e decisa della moglie che stava rifacendo nòvo nòvo ir marito!Fatti come questo però mettevano a dura prova ir carattere della mi' sorella, tant'èvvero che si attaccò a Ampelio in una maniera quasi morbosa;  lo ricoprì di tanto, forse troppo amore. Io lo ripeto spesso “ ir troppo stroppia “Ampelio io l'ò osservato bene e seòndo me é cresciuto con la sindrome del “figlio di puttana del tipo triste”: ombroso, taciturno, diffidente, rancoroso e dispettoso per malanimo. Niente acchè vede' con il “figlio di puttana del tipo allegro”: compagnone, chiassoso, spiritoso, generoso e dispettoso per burletta.

Quelli erano tempi dove tutti in paese sapevano tutto di tutti e la sera a tavola uno degli argomenti preferiti erano i pettegolezzi detti anche “ spillaccherate”.

Le mogli raccontavano ai mariti quello che avevano sentito dire nelle botteghe e i mariti puntualizzavano o correggevano i racconti e i bimbetti ascortavano attentamente perché poi avrebbero riportato le notizie ai 'ompagni di scuola....

 

Fine der seondo tempo 

 

Terzo tempo

 Una volta sulla lavagna apparve la scritta – Ampelio fa' la cacca strana, Ampelio sei un figlio di puttana-.Venne giù ir mondo !Consiglio di classe straordinario, sospensione di quattro alunni estratti a sorte, annullamento della gita a Pontedera alla mostra delle marmitte scartate e scuse formali da parte del Preside della scuola ( tra l'altro nota conoscenza della mi' sorella – n.d.a.).A scuola Ampelio é sempre andato bene, perché 'ntelligente é 'ntelligente ! Su questo 'un ci piove !Si diplomò allo Scientifico “Cecioni” di Livorno dove à sempre vissuto fin da bimbetto, ma di livornese cià sempre avuto poino o forse forse ce l'à, ma alla su' maniera.

Per favvi un esempio: se letìa a bòno con una persona, 'un é che lo manda dove lo manderebbe chiunque senza tanti giri di parole e cioè affanculo, ma incomincia a fa' una tiritera che 'un la smette più, andando a cercà stranissime parole colte che usavano forse nell'ottocento o che vengono usate dall'avvoàti in tribunale.

Però devo ammette che alle vorte fa' anche ride'.Cor passa' dell'anni ir mi' Ampelio à sviluppato un carattere chiuso e guardingo. Anche con le donne 'un é mai stato un granché, ma no perché sia un poinino manfruito, ma diciamo che é sempre stato sulla difensiva.Da due o tre anni a questa parte é anche babbo d'un ber bimbo: Egisto, avuto con una badante Ucraina che era a servizio da una nostra vicina di 'asa.

Tra loro l'unione é durata pòo anche perché Ampelio n'aveva promesso mari e monti per conquistalla, ma poi s'era rivelato per quer che é, cioé un ber vagabondo.In casa s'abita tutti 'nzieme e lui all'inizio di tutti i mesi m'accompagna alla posta a riscote quer pòo di pensione che mi danno e io, un po' per ir servizio, un po' per ir gasolio e un po' perché mi fa' pena, n'allungo varche sordarello, “così ti ci paghi i vizzi” ni dìo.

Certe vorte capita che io vada in gita e così ni lascio sempre libero accesso ar computer.Ir mi' Ampelio é bòno e caro e 'un m'à mai dato probremi con internet e facebook, ma quarcosa una vorta andò storto....

 La Zoppa Di Montinero

ir finale scrivetelo voi ! si guarda cosa sorte fòri ! Seòndo me viene una 'osa ganzetta ! tanto Ampelio oramai lo 'onoscete tutti o guasi e poi anche se 'un lo 'onoscete. è uguale: scrivete lostesso ir finale ( se n'avete vollia )

 

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25/10/2012 - 21:35

AUTORE:
Forse Sanno

Forse non tutti sanno che:
l´amore è l´unica forza che può trasformare il mondo.