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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Messico: Vivere la Morte

1/11/2012 - 11:20

Erika Garcia dopo circa dieci anni di vita pisana, ha deciso di tornare nel suo paese di origine, il Messico, e si trova a guardare il suo paese con occhi diversi, si sente in una terra “di mezzo”, infatti lei stessa descrive questo ritorno con queste parole...Che bello è conoscere ed amare così tanto due culture e lasciarsi trascinare dalle sue acque, per poi ritrovarsi sommersi in questo immenso oceano di persone, costumi, tradizioni, idee, sapori, colori, arte e perché no, anche di superstizioni.Girarsi e vedere chiaramente le due sponde così distanti da perdersi nelle sue sfumature e nello stesso tempo così vicine da potere abbracciare le sue essenze... 
 
E' Erika, la nostra speciale amica, che ci regala questo racconto su come si vive la morte in questi giorni di festa in Messico
  
                                  “IL GIORNO DEI MORTI”
Ci sono dei momenti dove una semplice credenza si confonde con la  fede, un momento magico nel quale l’aldilà e il nostro mondo si  riconciliano. Il pianto e il dolore sofferto per la irrimediabile  perdita  dell’essere amato si trasforma ed tornano ad unirsi l’anima ed il corpo; il  mondo dei vivi e i regno dei morti... colori, magia, tradizione e  misticismo versati in una delle tradizioni più affascinanti della cultura messicana: “Il giorno dei defunti” , la speranza viva di convivere almeno per un giorno, con i cari che da un posto molto lontano e remoto ritornano a questa terra di sapore, di odori, di colori e di suoni.
La vita e la morte sono simboli emblematici che hanno provocato ammirazione, paura ed incertezze all'essere umano attraverso la storia dell’umanità. Per diversi anni, nelle diverse culture si sono generati credenze intorno alla morte che hanno provocato la diffusione di una serie di miti, riti e tradizioni, sia per onorarla, spaventarla e anche, perché no, prenderla in giro… Numerosi scrittori e sociologi hanno scritto ed analizzato questo strano rapporto che i messicani hanno con la morte, tante volte anche ironico. L’artista André Breton dopo una visita in Messico e avere conosciuto la cultura messicana; disse: “ Il Messico è una nazione surrealista per natura”.
Il Messico è un paese ricco di cultura e tradizioni e uno degli aspetti più noti che conformano la sua identità come nazione è precisamente la concezione che ha verso la morte e tutte le sue tradizioni e credenze che girano intorno a essa.
Il giorno dei morti è una celebrazione messicana di origine preispanica che vuole onorare i cari defunti, dove si riuniscono diversi aspetti che vanno dai filosofici ai materiali e ognuno ha un preciso significato. Le celebrazioni di ogni Santo e dei Defunti sono il risultato di un sincretismo fra l'unione dei riti pagani preispanici e le commemorazioni cattoliche. Questo fa sì che la celebrazione sia così ricca, affascinante e piena di misticismo.
Le origini di questa festa sono precedenti all'arrivo dei conquistatori spagnoli. Ci sono registri della pratica di questi rituali che celebrano il ritorno degli ancestri, da almeno tremila anni fa. Nell’era preispanica, era molto comune fra le antiche civilizzazioni conservare i teschi dei guerrieri  sconfitti in in segno di trionfo. Venivano costruiti muri fatti con questi crani, chiamati “zompantli” per poi essere mostrati nel corso dei riti che simboleggiavano la morte e la rinascita. Ancora oggi si allestiscono, nei musei o nelle piazze, queste pareti fatte di teschi, ovviamente non più veri.
La commemorazione dei defunti, nella tradizione occidentale è un atto di lutto e di preghiera per il riposo eterno delle anime dei morti. Per la tradizione indigena si trasforma in una festa, un carnevale di odori, sapori  e suoni, dove vivi e morti convivono in totale allegria.
 
Comunemente i festeggiamenti hanno inizio il 1° novembre e proseguono il giorno 2, in coincidenza con le ricorrenze cattoliche della Commemorazione dei Defunti e della festa di Ogni Santo. Secondo la credenza popolare, per il giorno 1° novembre si aspetta l’arrivo delle anime dei  morti piccoli, cioè coloro che sono morti da bambini.
Il giorno 2 arrivano i morti  in età adulta. Mentre in alcune parti dal paese il 28 ottobre corrisponde all’arrivo delle anime delle persone che sono morte per via di un incidente o per una morte violenta e il 30 dello stesso mese si aspetta l’arrivo delle anime del limbo o dei bambini morti senza essere stati battezzati.
In questi giorni, le famiglie sono pronte ad accogliere i defunti con candele, incensi, decorazioni e dolci dalle forme di teschi e scheletri, vengono costruiti grandi altari, decorati con carta colorata, fiori e frutte, si appendono le  fotografie dei cari estinti, assieme alle cose che a loro piacevano in vita: cibi, bevande, sigarette e tutto ciò che serve per accoglierlo al suo ritorno dal regno dei morti. Così tutti insieme trascorrono questo giorno in un intenso dialogo.
 
I  negozi, le piazze e i mercati di tutto il Messico si riempono di teschi di ogni dimensione, forma  e colore. Nei luoghi pubblici si allestiscono grandi altari (“ofrendas”), muri di teschi (“zompantli”) e enormi  scheletri fatti di cartapesta. Per le strade suona la musica, scoppiano i fuochi d’artificio. E' una grande festa dove non c'è posto per il dolore e le lacrime, è il momento tanto atteso per potere convivere con i cari che non ci sono più, sono i giorni che  le anime dei parenti morti hanno il permesso di tornano a casa per passare del tempo con i familiari e nutrirsi delle essenze del cibo offerto negli altari. L’offerta che si allestisce per i giorni 1° e 2 novembre è un omaggio ai visitanti distinguiti, giàcchè il popolo crede sinceramente che le anime torneranno dall' aldilà a godersi il tutto.
 
Nei panifici viene elaborato il pane del morto che non può mancare nelle case, negli altari, nelle offerte e nei cimiteri.
 
Il paese si veste del colore giallo e viola dei fiori, si riempe dal profumo dell’incenso, si riempe di musica, i messicani si vedono onorati dalla presenza di sua maestà la Signora della Morte, che si fa trovare ovunque, sia nelle bancarelle dei mercati, negli altari, nelle piazze, nelle decorazioni delle case o nei musei.
 
In tutte le scuole del paese si insegna  ai bambini e ai ragazzi a conservare questa tradizione, che rischiava di perdersi per la forte presenza della celebrazione americane di Halloween.  Il giorno dei morti si festeggia in tutta la Repubblica Messicana e coinvolge tutti i gruppi di indigeni, dimestizos, di cittadini, e di contadini.
Bisogna considerare che le celebrazioni dei giorni dei morti, sono soprattutto una commemorazione alla memoria. I rituali che riaffermano il tempo sacro, un tempo di memoria collettiva, è un atto che privilegia il ricordo sopra l’oblio.
 
Rimembranze, sincretismo, misticismo, tradizione e allegoria sono le parole che meglio definiscono questa festa popolare messicana.
Nel giorno dei defunti, le offerte presenti sull’altare contengono diversi elementi e simboli che rappresentano un invito agli spiriti dell’aldilà per ritornare al mondo dei vivi.
L’immagine del defunto
Viene collocata un’immagine e foto del defunto nella parte più alta dell’altare.
La croce
Questo simbolo è stato aggiunto dopo la colonizzazione spagnola durante l’evangelizzazione degli indigeni. Nella parte superiore dell’altar, viene collocata una croce accanto alla fotografia del defunto, nella parte inferiore si colloca una croce di sale che serve come medio di purificazione e un’altra di cenere che serve ad aiutare allo spirito a uscire del purgatorio.
Il Copale e L’incenso
Il copale era già usato nell’epoca preispanica, questo elemento purifica l’ambiente e le persone per aspettare l’arrivo degli spiriti. L’incenso come il copale purifica e santifica l’ambiente. Entrambi sono collocati nella parte inferiore dell’altare e guidano i defunti nel loro ritorno alla terra.
L’Arco
L’arco ornato anche con foglie e fiori di cempasuchil, simbolizza l’entrata al mondo dei morti.
Le candele
Rappresentano la luce, la guida ai defunti al suo arrivo al mondo dei vivi, sono collocate lungo il sentiero fino all’altare.
L’acqua
L’acqua rappresenta la purezza delle anime, il ciclo continuo della rigenerazione della vita e la morte, la promessa della fertilità della terra nell’epoca di semina.
Il bicchiere d’acqua che è collocato sull’altare è offerto al defunto per mitigare la sete. Viene anche collocata una ciottola, una saponetta, un asciugamano e uno specchio per permettere al defunto di lavarsi e prepararsi per la festa.
I fiori
Il fiore “cempasuchil”, oltre alla funzione di allestire l’altare, indica la tradizione preispanica, il suo profumo serve di guida ai defunti nel mondo dei vivi.
I teschi- “las calaveras”
Indicano la presenza permanente della morte. Alcune sono fate di zucchero, cioccolato e sono molto gustose, altre invece sono soltanto per allestire l’altare e sono fate di terracotta e intonaco.
Cibo
I preparativi per le feste iniziano il 1 di novembre, il cibo tradizionale è realizzato a basi di: tamales (mais in foglie), riso, zucca, ecc. Al centro della tavola è collocata una ciottola con puro cioccolato come pietanza preferita dai defunti.
Il pane
Il pane – chiamato pane del morto, è fatto tondo e allestito con ossa o in forma di cadavere e guarnito con zucchero.
Bibite alcoliche per gli adulti e analcoliche per i bambini
In alcuni altare sono collocati bicchieri con techilla per i defunti e i vivi.
Oggetti personali
Gli oggetti personali che appartenevano ai defunti sono collocati sull’altare per ricordare i momenti della loro vita, se il defunto è un bambino, sono collocati i giocattoli che avevano in vita.
 Arredi
Infinità di arredi e oggetti che evocano la morte, immagini di cimiteri, scheletri, souvenir di frutta o fiori esclusivi per questa data, arredi tipici del carnevale di colori giallo e viola per rappresentare la sottile linea esistente tra la vita e la morte.
Festa
La festa ha inizio quando si accendono le candele e uno dei presenti inizia a sussurrare i nomi dei defunti, si prega chiedendo a dio un ritorno sereno per i defunti ospiti, le persone si siedono a tavola, si accende la musica e inizia la cena, dove si ricordano aneddoti dei defunti, si raccontano le novità della famiglia e si chiede a dio che interceda per il loro defunto.
La festa trascorre come un ritrovo con i defunti ricordando che quando arriverà il momento tutti si ritroveranno nell’aldilà.
Alla fine della festa si recano tutti al cimitero per salutare i defunti, augurandole un buon viaggio e la promessa di ritrovarsi all’anno seguente.
 
Erika Garcia
 
 
 
 

Fonte: Erika Garcia, Messico
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