Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Giusto in questi giorni, la Asl5 di Pisa ha diminuito del 5% l’investimento stanziato per l’appalto del servizio di pulizia ospedaliero gestito da “Sodexo Italia spa” (azione obbligata dalla spending review che autorizza gli enti a ridurre l'importo degli appalti).
Sodexo e Dussmann, le due aziende che hanno rispettivamente in appalto la gestione dei servizi di pulizia e sanificazione e il servizio mensa, hanno già aperto una procedura di licenziamento collettivo rispettivamente per 73 e 20 addetti. Fatti due conti, i licenziamenti colpiscono una buona parte del'attuale forza lavoro e le conseguenze si ripercuoteranno sui servizi, sui pazienti e sul personale ospedaliero oltre a gettare sul lastrico decine di famiglie.
Ma le lavoratrici non si sono date per vinte e hanno organizzato un presidio permanente all'ingresso del Pronto Soccorso con una tenda e un gazebo . Alcune di loro si sono incatenate per ore ai cancelli di ingresso dell'ospedale guadagnando la solidarietà della Rsu azienda ospedaliera e dei Cobas. Una lotta ad oltranza che ha creato non pochi dissapori con la Filcams Cgil a cui quasi tutte le lavoratrici sono (ancora) iscritte, Filcams che ha preso le distanze (con un volantino) da questa lotta bollata come avventuristica. Ma le lavoratrici non sono dello stesso avviso e continuano con il presidio permanente e iniziative che vanno da Fb, ai volantinaggi nell'ospedale raccogliendo firme e sostegno di infermieri e degenti.
I COBAS CHIEDONO:
A Sodexo Italia spa e Dussmann una spiegazione formale di come a fronte di una riduzione di valore dell’appalto del 5% sia necessario licenziare il 25% dei lavoratori (non si approfitterà per caso della situazione per attuare dei licenziamenti di comodo?).
Alla direzione asl5 di Pisa chiediamo quale sia il criterio adottato perché si va ad indebolire il settore pulizie in un’azienda ospedaliera, un settore nevralgico per la salute di pazienti e operatori. Non dovrebbero essere proprio gli ospedali a garantire il massimo dell’igiene possibile a tutela della salute dei cittadini che oltretutto sono anche contribuenti ed hanno diritto assoluto ad avere un servizio di qualità?
Per ultimo, ma non meno importante, nell’era degli accordi a tutela della salute e sicurezza sul lavoro, è logico togliere risorse proprio negli ospedali visto il diffondersi di infezioni e malattie?
I Cobas sono al fianco delle lavoratrici per scongiurare tagli occupazionali e salariali.
Le lavoratrici, protagoniste del presidio davanti al Pronto Soccorso di Cisanello per respingere un centinaio di licenziamenti, sono un esempio per noi tutti/e, perché dimostrano che solo con la lotta potremo difendere occupazione, salario, diritti, la nostra stessa dignità, calpestata dalle logiche del profitto e della speculazione.
Logiche che non si fermano davanti a niente, com'è dimostrato anche da quanto succede all'aeroporto di Pisa, dove, mentre crescono del 36% gli utili di Sat (l'azienda che lo gestisce), si prospetta per molti lavoratori dell'Arca e della Cooplat (che hanno in appalto smistamento bagagli e pulizie) la cassa integrazione, senza alcun intervento degli enti pubblici azionisti di Sat.
Allora, come non solidarizzare incondizionatamente con le lavoratrici e con le ragioni del loro presidio di Cisanello?
È ormai chiaro, come sostenuto dalla stessa direzione dell'Azienda Ospedaliera, che la ditta appaltatrice Sodexo-Italia utilizza strumentalmente i tagli della spesa sociale dovuti alla cosiddetta "spending review" (che, comunque, vanno condannati perchè colpiscono salari, occupazione e servizi), per aprire una campagna di licenziamenti, finalizzata ad accrescere i profitti con la riduzione della spesa per il personale, che per altro percepisce retribuzioni fin troppo basse.
Di fronte a questa prepotenza inaccettabile, i Cobas, che stanno fino in fondo con le lavoratrici e il loro presidio, chiedono a Sodexo, Azienda Ospedaliera e Regione come sia accettabile che si parli di manodopera in esubero e da licenziare, quando fino a ieri venivano richiesti continui straordinari; e chiedono alla Regione e agli Enti locali cosa aspettano a intervenire su Sodexo per il ritiro dei licenziamenti.