L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
I bambini, le suore, le maestre avevano preparato per quel giorno una serie di domande da fare al primo cittadino e un’altrettanta serie alla rappresentante della Famiglia, Donna Bona Salviati e, a seguire, una recita di due o tre poesie, il ritrovato “inno d’Italia” e una canzoncina in spagnolo sull’amore fraterno.
Caos calmo prima dell’arrivo del sindaco, una storiella della Signora Salviati per rompere il ghiaccio, un paio di urla delle maestre perché il ghiaccio era troppo rotto, avvertimenti delle suore senza rompere la loro serafica calma e finalmente arriva Giancarlo.
Tutti i piccoli dell’asilo e della materna in prima fila a sedere e dietro in piedi gli alunni dalla prima fino alla quinta.
Un ammasso di sorrisi, occhioni, contentezza di essere tutti riuniti e non per l’autorità di fronte alla quale erano perché dire a loro “sindaco” è come dire “uno di Vecchiano”, ma per essere insieme a grandi e cantare con loro e vedere che loro, i grandi, ti capiscono, ti applaudono e sono fieri di te.
“Signor sindaco per quale squadra tifa?”, chiede la piccola, “Fiorentina!” (appalusi e fischi).
“Chi sono i suoi collaboratori?”, domanda il secondo, “Tutta la cittadinanza e voi compresi, anche se solamente raccogliete una sola lattina da terra diventate miei aiutanti” (sorrisi e applausi)
“Quanto dura la carica del sindaco, cosa vuol dire municipio, cosa fa un sindaco” e conseguenti risposte.
Le domande passano ora a Bona Salviati:
“Quando è stata creata la nostra scuola, da dove viene il vostro nobile casato” e la signora spiega esaurientemente l’origine e la dinastia.
Una lettura e poi l’Inno.
“Fratelli d’Italia” rimbalza dalle piccole voci supportato dalla mano sul cuore e non ci sono stonature fino all’urlo finale, direttrice del coro compresa.
Il sindaco ringrazia sia per la bella accoglienza sia per l’invito che i bambini hanno dato ai due ospiti per la grande recita in un teatro di Viareggio, alla quale promettono di non mancare.
Mi hanno colpito due parole di Lunardi a proposito della sua presenza in questa scuola:
“dopo un giorno di terrore, ci voleva proprio un giorno di contentezza”
E noi tutti siamo perfettamente d’accordo!
(le foto sono alla rinfusa, ma comprensibile la loro posizione nel testo)