Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Strano mondo è quello della Voce, ma non nella sua creazione e nel suo mantenimento, piuttosto nei gusti desideri e aspettative dei suoi lettori.
Sono venuto a sapere, non so se bugia o realtà, che una giovane universitaria desidera fare una tesi sul crescendo della notorietà del nostro giornale, sulle sue caratteristiche e sull’impatto nella cittadinanza.
Da parte mia, lo avrete già ampiamente capito, cerco di far conoscere il territorio, mentre ad altri è lasciato (volentieri n.d.a.) il compito dell’impegno politico sociale e culturale.
Mi sono fatto un’opinione sulle preferenze che ha il pubblico della Voce e penso di essere nel giusto se divido, in termini naturalistici, le categorie in mare e monte.
Mi spiego meglio: le foto che attirano di più, sia quella del giorno che le altre delle flash, sono quelle che riguardano il fiume e il mare dove vanno sia vecchianesi e frazionisti che sangiulianesi, ed altre minoranze, ben conosciuti quindi, mentre quelle della macchia interessano quasi esclusivamente i migliarinesi, cerchia più ristretta.
Lo dimostra un lungo sondaggio.
A me farebbe piacere fosse il contrario, cioè quello che non hai sott’occhio cerca almeno di vederlo in fotografia, ma forse mi sbaglio.
Tasto polsi, indago, cambio genere, cambio “colori” e …sono contento delle “visite”, ma ora me ne vado dal bosco che sta cambiando non solamente colore, ma anche aspetto e caratteristiche e faccio come le amadriadi di mitologica memoria: quando l’albero stava morendo, uscivano dai tronchi e cambiavano dimora.
Lo faccio anch’io, ma non come Peter Pan che litigava con la sua ombra!
Ciao.