Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Chiudiamo il mese con un addio diverso dal solito.
La storica Selva Palatina (foto 2) ha ben poco ora di “regale”, Truciolina si dovrebbe chiamare vista la fine che fa!
I famosi quadrati della Tenuta Salviati, quegli spazi (foto 3 e 4) dove gli alberi venivano tagliati con una lenta rotazione che permettesse alla vegetazione di essere pronta dopo il lunghissimo giro che i boscaioli dovevano fare per essere di nuovo lì, ora sono fatti ad una velocità tale che presto gli uomini e gli animali dovranno fare come il daino della foto di apertura: girare le spalle!
Addio alle colorate lame (5). Presto i tagli rasi si uniranno (6) e i mostri andranno in letargo, quelli che ora attaccano prima davanti le povere piante (7), poi dietro (8) per godere della fine (9 e10).
Solo qualche misero leccetto (11) si salva (ma sappiamo benissimo che un altro mostriciattolo non gommato ma similmente armato ne farà scempio in barba a tutti) ed ecco arrivano altri terribili Grandiganasce (12).
Si uniscono a croce, agitando le lunghe braccia come enormi insetti, sembrano usciti da “Alien”, tritando e vomitando i resti della boscaglia (13 e 14).
Ma non è questo l’ultimo spregio che la nostra Macchia, il nostro Bosco, Pineta in questo caso, deve subire.
Sappiamo benissimo che i pini furono piantati perché fruttassero, ed ora, finita la loro “virilità”, devono lasciare il posto alle giovani piante, così come succede nella vita umana.
Resta però il dispiacere di vedere che quel poco di rispetto che l’uomo aveva per le piante ora non c’è più, ora si trita il legname tanto caro e ricercato un tempo, per farne combustibile per centrali di riscaldamento o di energia elettrica, situate in Sardegna, e che consumeranno il doppio di energia di quella che produrranno senza contare l’inquinamento che ne deriverà, ma così va il mondo di oggi.
Eccolo lo spregio!
Non è la grande lama e il cippatore: è il grande farabutto piccolo individuo (15)!
Dai, amico daino, guardiamoci l’ultima volta e anch’io farò quello che te farai fra un attimo: mostriamogli il culo e andiamocene!