none_o

Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
none_a
Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
none_a
Massimiliano Angori
none_a
. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
di Mollica's
none_a
Di Siciliainprogress
none_a
C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
BOSCO NOSTRO(?)
il perchè dell'addio

30/11/2012 - 23:55


Chiudiamo il mese con un addio diverso dal solito.

La storica Selva Palatina (foto 2) ha ben poco ora di “regale”, Truciolina si dovrebbe chiamare vista la fine che fa!
I famosi quadrati della Tenuta Salviati, quegli spazi (foto 3 e 4) dove gli alberi venivano tagliati con una lenta rotazione che permettesse alla vegetazione di essere pronta dopo il lunghissimo giro che i boscaioli dovevano fare per essere di nuovo lì, ora sono fatti ad una velocità tale che presto gli uomini e gli animali dovranno fare come il daino della foto di apertura: girare le spalle!


Addio alle colorate lame (5). Presto i tagli rasi si uniranno (6) e i mostri andranno in letargo, quelli che ora attaccano prima davanti le povere piante (7), poi dietro (8) per godere della fine (9 e10).
Solo qualche misero leccetto (11) si salva (ma sappiamo benissimo che un altro mostriciattolo non gommato ma similmente armato ne farà scempio in barba a tutti) ed ecco arrivano altri terribili Grandiganasce (12).

Si uniscono a croce, agitando le lunghe braccia come enormi insetti, sembrano usciti da “Alien”,  tritando e vomitando i resti della boscaglia (13 e 14).
Ma non è questo l’ultimo spregio che la nostra Macchia, il nostro Bosco, Pineta in questo caso, deve subire.
Sappiamo benissimo che i pini furono piantati perché fruttassero, ed ora, finita la loro “virilità”, devono lasciare il posto alle giovani piante, così come succede nella vita umana.

Resta però il dispiacere di vedere che quel poco di rispetto che l’uomo aveva per le piante ora non c’è più, ora si trita il legname tanto caro e ricercato un tempo, per farne combustibile per centrali di riscaldamento o di energia elettrica, situate in Sardegna, e che consumeranno il doppio di energia di quella che produrranno senza contare l’inquinamento che ne deriverà, ma così va il mondo di oggi.


Eccolo lo spregio!

Non è la grande lama e il cippatore: è il grande farabutto piccolo individuo (15)!


Dai, amico daino, guardiamoci l’ultima volta e anch’io farò quello che te farai fra un attimo: mostriamogli il culo e andiamocene!

Fonte: testo e foto u.m.
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

1/12/2012 - 12:10

AUTORE:
Bruno Baglini: detto anche Maunvorpiove

Ecco: quando d'estate mi chiamavano con questo soprannone mpopò ridevo e un po no!

Scrivo questa non per contraddirti perchè spesso le parole lasciamo il tempo che trovano e come diceva mi pà: quando a Lucca e a Livorno piove come quì, lascian piove.

Ritornando a quando non voleva piove: hai visto cosa è successo alla macchia del Salviati? sono seccati prima gli allori e poi i lecci e dietro il Troncolo è un piange.
A questo si potrebbe rimediare se al mondo consumassimo meno energia e..dicono ci sarebbe meno surriscaldamento e quindi, stagioni più ammodino.

Sui tagli rasi certamente bisognerebbe fare più abbricino ma la legge della natura naturale rimedia sempre.

Dalle tue meravigliose foto si vedono anche verità che pochi dalle foto riescono a vedere.
La penultima è quella che più mi ferisce. Quei manigoldi li sarebbe da rimeterli sul loro barcone arrugginito e via.

Ma anche tanti nostri compaesani tirano a imitare loro che vengono dal sud del mondo e non dal nord, come vedi lasciano lavatrici e TV dietro le campane del vetro e plastica e..prima le portavano anche sui cigli di Via dei Pini tanto per gradire.

Ritornando sui tagli ed il cippato: prima quando tagliavano con il segone e cantavano: un'aringa'.......'ntre.....-un'aringa..... 'ntre....
...quando poi il padrone promise un'aringa a testa i tempi per abbattere un pino si velocizzarono dimolto e...
E ora hanno trovato il verso di fare energia "verde" come la chiamano loro e come in tutte le cose c'è un bene ed un male. Il bene è che ora come si evince da una tua foto con i moderni mezzi ri/potano i pini e un pino potato triplica (maanche di più) il raccolto di pine.
Potare un pino con metodi antichi costerebbe a mio avviso 1.000 euro a pianta, quindi si può fare in un ricco giardino, non in macchia.
La potatura poi viene trasformata in cippato per risparmiare petrolio.
Ricordiamoci il grande disastro della nevicata con vento forte di monte dell'/85.
Rimasero pini interi per anni li in terra e nessuno li voleva, a fatica furono levati quelli che ostruivano le strade.

Ora si può dire di tutto ma un pino è come un filo di grano; un pino campa 130/150 anni, un fil di grano a novembre non ci arriva perchè anche se ci arrivasse; li dove era il vecchio filo di grano ci ripassa la seminatrice del grano nuovo e via e via.

La macchia non avrebbe bisogno della mano dell'uomo (vedi foreste amazzoniche) e se anche noi fossimo fuori dai bisogni la lasceremo come un EDEN (maiucolo come lo scrive Ultimo) ma..siamo diventati sette milardi di umani ed alle volte facciamo più danni all'ambiente più dei daini-cignali-passerotti e storni messi assieme; ma la natura naturale (per ora) rimedia sempre ed anche dopo il passaggio delle cavallette che strebbiano dunniosa, altre cavallette il giorno dopo non passeranno di li (forza maggiore) e così succede a quei (come li chiami te) mostri che tagliano i pini alla sverta, ma...quanto più alla sverta tagliano più alla sverta saranno strumenti inservibili(forza maggiore) perché fare cippato con un pinacchiottino di tre mesi...ti scardi poetto e quindi...

E quindi ho scritto mpopò per allontanarmi da quelle baggianate che viene scritto per le ri/votazioni primarie di domani e sono giunto all'oretta dindà a fa una pastasciuttina sull'arselle.
bona