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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Cronache di un prof. tifoso
Barletta-Pisa 1-0
di Arbauz

20/1/2013 - 16:43

Il peggior Pisa della stagione
 
Ed eccoci alla disfida di Barletta. Pane riconferma Gatto e quasi tutta la squadra di domenica scorsa, ma mette Scappini al posto di Perez (scelta che non mi convince granché, ma avrà avuto i suoi motivi). Un’altra scelta che non mi convince per niente è la maglia gialla del Pisa. Ma perché? Mah. Poi c’è un’altra cosa che mi convince poco, ed è la posizione della telecamera, molto bassa, per cui la visione è imperfetta (“non felicissima” dice Andrea Orsini). E per finire l’ultima cosa che non mi convince è il solito campaccio, con la palla che rotola sempre a balzelloni.


Comunque all’inizio il Barletta ci supera in agonismo e velocità (del resto sono quasi tutti giovani o giovanissimi) e su punizione (battuta dall’esperto e bravo Allegretti) per poco non segna. Noi siamo lenti e poco dinamici, come qualche volta in trasferta ci capita. Dopo il primo quarto d’ora finalmente diamo qualche timido (molto timido) segno di risveglio e ci facciamo vedere in avanti, però l’unico che combina qualcosa è il solito Gatto (al quale tra l’altro arrivano troppo spesso passaggi altissimi poco giocabili), mentre Scappini è –spiace dirlo- inesistente. Poi non succede quasi niente e il primo tempo, sicuramente non esaltante, per fortuna finisce.


Inizia il secondo tempo e Pane inventa un cambio un po’ strano, e cioè fuori Sbraga e dentro Rizzo. Son lì che penso che uno come Sbraga in difesa non lo toglierei mai, e subito il Barletta va in goal con una bella iniziativa di un suo attaccante, che salta appunto Buscè (ahi…) e mette dentro. Poi comincia un secondo tempo terrificante, tipo Latina, dove non combinammo una mazza. Mentre mi struggo, arriva mio figlio, emerito chitarrista della nota band "Betta Blues Society"; doveva venire a pranzo (c’era anche il castagnaccio), ma dice che non si è svegliato a tempo. Racconta che venerdì è stato all’Outlet di Barberino del Mugello, dove ha comprato scarpe, pantaloni, maglie e un felpone. Poi mi chiede: “O babbo, ma ti diverti a vedere una partita così?”. Certo che non mi diverto, anzi si soffre, ma cosa ci posso fare? Poi entra Perez, ma mi sa che è tardi. Nel frattempo non succede niente di niente, ma proprio niente. E’ triste ma è così. Purtroppo si gioca male, ma proprio male, mentre loro si difendono bene e con calma e alla fin fine vincono meritatamente.

 

E così, come altre volte, perdiamo avendo subito goal sull’unica azione degli avversari. E ora, per favore, non mi venite a parlare di playoff o di robe del genere, perché dopo una partita come questa non è il caso. In fondo abbiamo perso come i cavalieri francesi contro i nostri nel 1503  (tra l'altro tra i francesi c’era anche il cavaliere filopisano -per amore- François d’Azay d’Entraigues sur Sourgue, come ci racconta Sergio Costanzo nel suo ultimo romanzo “Il fiume si rise”). Comunque la chiuderei qui, che è meglio.
 

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21/1/2013 - 10:44

AUTORE:
odc

Arbauz soffre e mi dispiace. Era meglio se dava retta al figlio Lorenzo? No, il dovere di cronista sportivo per La Voce del Serchio implica questi sacrifici!

20/1/2013 - 18:33

AUTORE:
Stefano

Il mio commento sta tutto nel titolo.

20/1/2013 - 17:32

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz, hai rubato a Cervetto tutti gli argomenti. Quando si trotterella per il campo giochicchiando come se fosse un'amichevole, tirando avanti palloni a casaccio, senza riuscire, dopo aver subito la rete, ad indirizzare un tiro che un tiro verso la porta del Barletta e perdendo tutti i duelli aerei con i difensori avversari, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona. Alla fine della partita i buoni barlettani saltavano come degli spiritati: Dopo 300 lunghi giorni di astinenza, come puntualmente ha ricordato il valido Andrea Orsini, era infatti finalmente arrivato il Pisa a spezzare l'incantesimo. O Arbauz, non c'è forse da farsi il sangue cattivo? In 300 giorni Napoleone scappò dall'Elba, sbarcò in Francia, cacciò il Re, mise insieme un'armata e fu sconfitto a Waterloo. Poi fu acciuffato e spedito a Sant'Elena. Ma se invece degli inglesi e dei prussiani avesse incontrato questo Pisa, oggi sui manuali di storia leggeremmo un'altra storia. Cervetto è divorato dalla febbre nerazzurra. I suoi giudizi sono quindi sempre alterati dalla passione del tifo. Pane a suo parere è una brava persona. Ma una domanda s'impone: mangerà la colomba pasquale? Che ne pensa l'eletta schiera dei buoni lettori della Voce del Serchio?