In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Il codice Morse, chiamato anche alfabeto Morse, è un metodo di trasmissione in codice composto da linee e punti disposti in una precisa sequenza, con cui si rappresentano le lettere dell’alfabeto ed i numeri, oltre che i segni di punteggiatura.
Questo codice fu inventato nel 1835 da Samuel Morse, pittore ed inventore statunitense, da cui prende il nome, ma venne perfezionato dal suo collaboratore Alfred Vail. Vi sono state controversie riguardo a quale dei due debba essere attribuita l’invenzione del codice, ma il brevetto fu depositato da Morse il 3 ottobre 1837.
Il codice Morse si basa sulla composizione di sequenze di: punto (•), linea (—), intervallo breve (pausa tra ogni lettera), intervallo medio (pausa tra parole) e intervallo lungo (pausa tra frasi). Vocalmente si usa la sillaba “TI” per indicare il punto e “TA” per la linea.
Usato per trasmettere messaggi tramite telegrafo oppure tramite segnale radio, il codice Morse fu da subito considerato il migliore modo per l’invio di informazioni ed ebbe un successo indiscusso, tanto che fu utilizzato a livello internazionale per le comunicazioni marittime fino al 1999.