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L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.

E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.

Il fu presidente Biden lascia la carica e fa un bel .....
E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Circolo ARCI Migliarino
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Cooperativa Teatro del Popolo Migliarino
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Calcinaia, 13 dicembre
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Vicopisano, 15 dicembre
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Pisa, 11 dicembre
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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IL CASO CORONA
di Trilussa

3/2/2013 - 12:26

Vittorio Corona era un siciliano, era infatti nato ad Aci Trezza e dopo svariati incarichi a giro per l’Italia era capitato anche alla Fininvest di Silvio Berlusconi per un progetto innovativo sulla forma dei telegiornali che però non fu realizzato per contrasti con il “paron” proprio nel momento della sua storica discesa in campo. 

Nel 1994 Corona entrò addirittura, prima come art director e successivamente come vicedirettore, nella nuova testata fondata da Indro Montanelli, La Voce dopo che quest’ultimo aveva lasciato Il Giornale per contrasti con l’editore, Berlusconi, che voleva condizionare la linea editoriale della testata a favore del suo partito.

Montanelli non parteggiava per la sinistra ma aveva capito, prima di molti altri, la vera natura di Berlusconi ed aveva anche cercato anche di mettere in guardia gli italiani su questo personaggio, ma senza successo.


Un personaggio quindi  intelligente e di successo, Vittorio, fratello anche di quel Puccio Corona cronista parlamentare e giornalista Tv. Era nato nel 1948 ed è purtroppo scomparso precocemente dopo una lunga malattia nel 2007, all’età di soli 58 anni.


Non sappiamo quindi come possa aver generato, senz’altro involontariamente, un figlio come Fabrizio Corona, fotografo per sport e denaro (a volte illecito), provocatore per professione, star per acclamazione, tipico esempio dell’ italiano medio che ha dimenticato tutti i vecchi e nobili valori ed ha riempito il vuoto che questi hanno lasciato con spavalderie, furberie, e anche qualche atto criminoso per i quali ora deve scontare quasi otto anni di galera.


A parte l’etica, che il soggetto sembra possedere in modesta quantità, la sua colpa a livello penale sembra comunque assai poca cosa nei confronti di tutto quello che si legge normalmente sui giornali riguardo a politici ed amministratori, tutti sempre più impegnati  a fare gli affari loro invece che quelli della collettività di cui dovrebbero essere i nobili rappresentanti. Forse il suo comportamento sfrontato e la sua mancanza di regole hanno influito sulla severità del giudice che gli ha inflitto una condanna a cinque anni (e un cumulo di pene superiore ai sette) per l'estorsione ai danni dell'ex giocatore juventino David Trezeguet.


Una pena che appare sproporzionata, a mio giudizio e non solo mio, anche nei confronti dello striminzito e vergognoso anno e mezzo di carcere che il nostro codice si è limitato ad infliggere all’autista del camion che con un tasso alcolemico nel sangue tre volte il consentito ha travolto e ucciso una 17enne di Lodi che stava facendo una gita in bicicletta. Una legge questa delle morti sulla strada, come in questo caso da assimilare penalmente a veri e propri omicidi, sicuramente da ripensare.


Qualcuno dice che il personaggio è comunque sincero, che non si trincera dietro a falsi moralismi e non fa sfoggio di  limiti morali e anche legali che molti altri personaggi pubblici e privati invece passano ipocritamente in segreto, di nascosto. Cose che lui non solo fa alla luce del sole ma di cui anche si vanta tipo infrazione costante dei imiti di velocità, guida senza patente  eccetera, cose così, una vita senza limitazioni, senza regole, per poterne goderne al massimo, con tanti soldi e senza troppa fatica.


E’ così per questo suo comportamento stravagante viene notato dai media, sempre a caccia di novità, che ne fanno un personaggio famoso, una star. Nei salotti buoni televisivi ci si annoia sempre di più con persone comuni e banali, con i soliti ospiti di cui non interessa niente a nessuno, ed allora per fare audience si cerca spesso la lite, il tafferuglio, come anche si cercano personaggi strani o strambi, un po’ oltre le righe e Corona può essere il personaggio giusto.

Viene spesso intervistato, chiamato in TV, comincia a fare delle serate a pagamento nelle discoteche, lo vediamo ritratto su cartelloni pubblicitari. Non ha ancora una linea di profumi o di abbigliamento, ma date tempo al tempo.

 

Il suo aspetto gradevole l’aiuta, le sue relazioni sentimentali con donne belle e famose e la sua tumultuosa vita sentimentale non fanno che aumentare il suo fascino ed incrementare anche il suo cachè.


Poi esagera.

Per gestire una qualunque forma di successo e non avere problemi serve una maturità che lui forse non ha. Forse si sente importante ed indistruttibile con i capannelli e le fermate per strada, i sorrisi ammirati delle ragazze, l’invidia palese dei ragazzi, le acclamazioni in discoteca, le richieste di interviste e apparizioni televisive. O forse fa parte della sua natura, o della sua cultura ed educazione,  ma comunque ora di questo suo comportamento ne sta pagando le conseguenze.


E’ in carcere, l’hanno preso a Lisbona in fuga con una 500. Già questo non è in sintonia con il suo personaggio. Più adatto sarebbe stato un grosso SUV come quello acquistato da Fiorito con i soldi del partito oppure una veloce macchina sportiva, ma poi il pianto all’arresto dopo la fuga,  non sia mai!
Negato con estrema decisione e minacciata querela a chi osi pubblicare una cosa del genere sul proprio giornale!


"Penso che scappare non serva a nulla, Fabrizio deve tornare e consegnarsi alla giustizia; qui lascia un figlio che in questo modo farà soffrire ancora di più", torna a dire l'ex agente dei vip, Lele Mora. "Fabrizio era malato di soldi, successo e protagonismo, l'ho sempre difeso e aiutato - ricorda Mora in una sorta di autocritica - ma dal 2009 ho interrotto i rapporti perché ho capito che non sarebbe mai cambiato".


Ecco i suoi amici. Lele Mora, appena uscito di carcere dove ha passato 400 giorni in cui dice di aver rischiato di morire e che vuole cambiare vita e cambiare anche nome (non più Lele bensì Gabriele, “come mi chiamava la mia mamma quando ero bambino”). E poi Nina Moric, la ex moglie, non solo trasfigurata da una eccessiva, impropria ed anche incomprensibile chirurgia plastica ma anche reduce da un ricovero all’ospedale in coma etilico dopo una serata in discoteca.


Una vita come Steve McQuin, una vita spericolata da Vasco Rossi, ma senza il suo genio e la sua intelligenza.


Ma se Fabrizio Corona può in qualche modo essere se non assolto almeno giustificato per la sua spregiudicata sincerità forse più severi bisognerebbe essere con i suoi molteplici fans. Quelli che lo acclamano sbracciandosi in discoteca, quelli o quelle che gli scrivono lettere d’amore e di ammirazione, quelli che lo invidiano e ne fanno un modello di vita. Che invidiano la sua mancanza di regole, la sua apparente libertà, invidiano le sue macchine sportive e le sue donne, la sua vita senza freni e senza responsabilità. Questo è uno dei problemi più importanti che oggi dobbiamo affrontare. Quello di una massa informe di giovani che non hanno più modelli positivi, che sono delusi dalla politica e dagli esempi che tutti i giorni hanno sotto gli occhi e che leggono sui blog o sui giornali. Senza valori e senza validi modelli di riferimento è facile fare riferimento a chi dimostra soldi, lusso, ragazze, a chi si dimostra sfrontato, sicuro di se, libero di fare scelte senza condizionamenti.

 

Diventa facile invidiare e voler imitare un tipo Corona per quei ragazzi intervistati nella notte milanese che vanno dicendo che la crisi del nostro paese è solo “una minchiata”, che loro non la vedono e se ne fregano, che pagare con la carta di credito è oramai un gesto “da poveracci”, ragazzi che per i 18 anni ricevono in regalo un Rolex ed una vacanza a Cortina.
A vederli sorridenti nella notte milanese sembrano felici e spensierati (spensierati lo sono sicuramente, ma dove vivono?) ma purtroppo non è mai così semplice e la felicità può essere, e spesso purtroppo lo è, solo apparente.


Futuro incerto, felicità a momenti……. è un mondo difficile.
Tonino Carotone “Me cago en el amor”

 

 

 


 
 



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