Oggi è deceduto Oliviero Toscani.
Era ricoverato presso l'ospedale di Cecina per l'aggravarsi della sua malattia, l'amiloidosi, malattia rara e incurabile.Rimane la sua opera rivoluzionaria nel mondo della fotografia.
Lo ricordiamo con le parole di Paola Gavia, che ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essere fotografata da lui per una campagna mondiale
Risultati elezioni 2013, il Pd perde 4 milioni di voti, il Pdl quasi 6 milioni. Tre milioni di elettori di Berlusconi passano a Grillo
In attesa di capire chi ha realmente e politicamente vinto queste elezioni, dall’analisi dei voti espressi e non delle semplici percentuali possiamo capire chi queste elezioni le ha perse. Il Partito Democratico ha portato a casa 8.644.000 voti, ben al di sotto dei 12 milioni circa del 2008 e i “soliti” 12 milioni del 2006 presi dall’Ulivo.
Se poi si tornasse indietro fino al 2001 (si votava col “Mattarellum”, cioè con i collegi uninominali), il risultato non cambierebbe di molto: 11.550.000 voti per la somma Ds+Margherita. Insomma lo zoccolo duro del Pd era sempre di una dozzina di milioni di voti. Era, appunto. Perché il 30% di quei voti ha lasciato Bersani per approdare altrove e principalmente su sponda genovese.
Gli 8.688.000 voti di Grillo, oltre a farne il primo partito, sono il risultato soprattutto di voti in fuga dal centro sinistra e, in misura minore, dalla sinistra e dal centrodestra.
Del centrosinistra abbiamo già detto, quanto alla sinistra, nel 2006 l’area massimalista poteva contare su circa 4 milioni di voti (sommando Di Pietro, Rifondazione Comunista e Comunisti italiani).
Nel 2008 quest’area era diventata di 2.7 milioni, con un travaso di voti verso la Lega che infatti raggiunse il suo massimo storico con 3 milioni di voti.
Nel 2013 la sinistra (rappresentata trasversalmente da Vendola e Ingroia) non arriva a 1.9 milioni di voti, e la Lega subisce un’emorragia di 1.6 milioni di voti, soprattutto a beneficio di Grillo.
Il Pdl sembra pagare meno pegno a Grillo, almeno in termini percentuali, anche se una quota consistente del M5S è sicuramente rappresentata da ex elettori berlusconiani. Difatti, degli oltre 13 milioni di voti del 2008 (grossomodo gli stessi di FI+AN del 2006) oggi ne restano 7.3 milioni, il resto sono andati in alleati (FDI) e concorrenti affini culturalmente (Giannino, Fli) per circa 1 milione e mezzo; 1.5 milioni circa di elettori sono passati con Monti, visto che i suoi 3.6 milioni sono ben superiori ai 2 milioni dell’Udc 2008; circa 1 milione in astensione e il resto, circa 2 milioni è probabile siano andati a Grillo. In totale, dunque, la coalizione Pdl+Lega ha “donato” a Grillo circa 3 milioni di voti. Insomma, prendendo ecumenicamente un po’ da tutti, Grillo è arrivato ad essere, da solo, una “Grosse Koalition”.