Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Se questa è la voce del Serchio , è giusto che si faccia sentire.
Su questo fiume meraviglioso, per me un affetto, ho passato giornate di pesca meravigliose, ho imparato da esso a rispettare la natura e i suoi componenti.
Ho 37 anni e frequento il nostro fiume da quando ho potuto arrivarci con la bicicletta. In tanti anni di cambiamenti e modifiche, a volte naturali altre volute dall’ uomo, ho cercato sempre di vedere il lato positivo di esse e di adattarmi, e cercare sempre un posto tranquillo dove passare una bella giornata.
Adesso voglio far parlare il fiume, vorrei chiedergli: sei contento di come ti tratta l’ uomo? Ti rispetta? Fa il tuo bene? Vedi sempre persone sulle tue sponde che passeggiano o pescano mentre possono vedere i tuoi splendidi riflessi?....Io so cosa risponderebbe… Molto più di quanto sappiano le istituzioni che dovrebbero gestire le sponde del fiume.
Circa 10-12 anni fa (non ricordo bene il periodo ma molto bene i fatti) in località Arena Metato furono eseguiti lavori di rafforzamento degli argini con messa in posa di scogliera che potesse evitare l’ erosione da parte del fiume. Ricordo il mio sgomento di ragazzino che non poteva più andare nei suoi luoghi preferiti, perché i posti di pesca venivano distrutti dai lavori. Niente da dire sui lavori, erano necessari.
Provammo a contattare l’ amministrazione comunale di S. Giuliano Terme per chiedere se potesse includere nei lavori attenzione alle nostre esigenze di pescatori, concededonci alcuni posti pesca, ma venimmo trascurati. Pazienza. Ciò che più mi disdegnò, allora, fu però un tipo di intervento che mi lasciò di stucco: L’ inserimento nella scogliera posta in essere di centinaia di “vettini” da parte della stessa amministrazione comunale.
Noi pescatori chiedevamo di fare posti pesca e loro piantavano alberelli fra gli scogli? Impedendoci in futuro di tornare a pescare lì? E per quale motivo?... Il motivo era per tutelare il paesaggio ci fù risposto, perché una scogliera bianca era troppo fuori sintonia con l’ ambiente naturale del fiume, avrebbe stonato.
PER TUTELA DEL PAESAGGIO.
Adesso, passati gli anni, vi documento come è stato tutelato il paesaggio. Vi faccio vedere come rispettano il nostro fiume. Vi faccio vedere quei vettini cosa sono diventati.
come tutto l’ argine sia divenuto inaccessibile e trascurato dalle amministrazioni. Traetene voi le considerazioni che riteniate più giuste. Io sul fiume intanto a pescare o passeggiare non posso più andarci, perché se ci vado, mi si stringe lo stomaco. Ho avuto modo di frequentare pescando fiumi di tutta Italia, e vi posso garantire che spesso i fiumi, i canali, i laghi sono vissuti come risorse e ci sono spesso dei parchi intorno ad essi, proprio per far vivere alla comunità un posto meraviglioso. Se non si possiedono risorse per fare lavori di questo genere, almeno non se ne impieghino altre per mettere su opere che, nel giro di pochi anni, creano questi disastri
Francesco Vaselli