L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Il Consiglio comunale di San Giuliano Terme, nella seduta del 5 marzo scorso, ha approvato all’unanimità una mozione di solidarietà verso il popolo saharawi e di condanna per la sentenza choc del tribunale militare marocchino contro i 25 civili imputati delle violenze verificatesi durante e dopo lo smantellamento del campo di Gdeim Izik nel Sahara Occidentale, nel novembre 2010, nel corso delle quali 11 uomini delle forze di sicurezza marocchine e due Saharawi sono rimasti uccisi.
Il c.d. “campo della dignità”era stato allestito alla fine del mese di ottobre 2010 da 25.000 saharawi in segno di protesta contro il mancato riconoscimento all’autodeterminazione del loro popolo. Il bombardamento del 6 novembre 2010 ad opera delle milizie marocchine ha visto l’impiego anche di orticanti e acqua bollente, ha causato la morte di due civili e l’arresto di numerosi saharawi, con oltre 4.500 feriti e più di 2.000 dispersi. Per impedire che la notizia di questo sterminio si propagasse al di fuori del perimetro locale, la zona è stata completamente militarizzata dalle autorità marocchine e ne è stato impedito l’accesso alla stampa e agli osservatori internazionali.
Dopo anni di rinvii il processo ai civili da parte del tribunale militare di Rabat si è concluso il 16 febbraio scorso con condanne che gli stessi osservatori internazionali hanno definito inaccettabili, visto che nessuna prova di accusa è stata portata e dimostrata in sede di giudizio.
Il Consiglio Comunale di San Giuliano Terme, all’unanimità, ha quindi condannato la sentenza del tribunale militare di Rabat e auspica un intervento della comunità internazionale per un nuovo ed equo processo.