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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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l'era dei mergoni

13/3/2013 - 7:32



“Ooh! Ocioi ghe er margòn chi soto!”

(Ooh! Attenzione c’è il palombaro qui sotto!)


Così nel secolo scorso si sentiva urlare nel golfo di Spezia, dalla barca agli altri natanti che passavano a portata di voce,  per indicare che vi era un palombaro al lavoro sott’acqua.

 

Perché margòn?
Perché il dialetto ligure aveva dato il nome del marangone, uccello che preda sott’acqua, al sommozzatore che faceva altrettanto lavorando in immersione.
Il bello, anzi complicatissimo, è che in dialetto veneto marangone è il nome locale per falegname che qualcuno inavvertitamente e fantasticamente fa derivare dal fatto che gli arsenalotti (marangoni) lavoravano sott’acqua alla riparazione del fasciame delle navi (?).
 
Perché marangone?
Perché il nome derivava da mergone, accrescitivo di mergus come veniva chiamato il cormorano in latino dato che mergere significava tuffarsi  (vedi il nostro derivato e-mergere).
Vedi anche in altro uccello tuffatore detto smergo

 

E allora perché cormorano?
Perché tale uccello veniva chiamato anche corvus – marinus che, con leggere deformazioni (cormus e moranus), ne è derivato cormorano.
Phalacrocorax è il suo nome latino derivato dal greco corvo calvo,


Una curiosità: Martino di Tours, il nostro San Martino, quello del mantello e dell’estate novembrina e degli “stormi d’uccelli neri” carducciani (coincidenza?) aveva una fissazione per gli uccelli neri anche lui e un giorno, in compagnia di un gruppo di suoi discepoli, vedendo un branchetto di cormorani che cacciavano sull’acqua, asserì (?) che quegli uccelli rappresentavano il demonio sempre a caccia di anime dei mortali.

 

In Cina invece, dove la Natura è più vicina all’uomo, dicono e credono che avere cormorani vicino casa sia grandissimo segno di fortuna.
 
 

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