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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

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AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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BUONA PASQUA

30/3/2013 - 7:09


Nel  "Giorno dell'Espiazione" la comunità degli israeliti offriva due capri, uguali fra loro, da sacrificare nel Tempio di Gerusalemme in espiazione dei propri peccati.
Il sommo sacerdote estraeva a sorte tra i due capri. Il primo era immolato nei pressi dell'altare dei sacrifici, posto all'ingresso dell'edificio del Tempio. Il suo sangue veniva utilizzato per purificare il tempio e l'altare profanati dai peccati degli Israeliti.
Il sommo sacerdote poi poneva le sue mani sulla testa del secondo capro e confessava i peccati del popolo di Israele. Il capro veniva quindi condotto in un'area desertica a circa 12 chilometri da Gerusalemme dove, secondo la tradizione rabbinica, veniva precipitato da una rupe. Il primo capro è detto "espiatorio" e il secondo "emissario".


Altra rilevanza aveva  l’agnello invece che: « ..senza difetto, maschio, nato nell'anno », veniva immolato perché il suo sangue, posto sugli stipiti delle porte, salverà dall'Angelo della Morte:
« Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis ».


Questo agnello, detto pasquale, è passato poi dall’altare alla tavola, appropriandosi noi della tradizione ebraica a nostro uso e consumo, senza rimorsi e senza confessioni.


Ora è difficile  “pregare”, è oltremodo difficile “espiare”, è più facile fare da “emissario”, tanto nel frattempo hanno inventato il paracadute e la rupe è diventata più bassa, nessuno si accollerà più la parte dello “espiatorio”, l’altare di pietra è sparito, c’è il seggio di velluto ora, il “capro” non ha paura di essere immolato, anzi, se ne mangia tranquillo i fiori della terra ma… attenzione amico…tanti di loro sono velenosi anche se docili e con la testa piegata come le giunchiglie!

 

Buona Pasqua

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30/3/2013 - 14:47

AUTORE:
Sonia

Più ne so e più mi convinco che la storia è cominciata male.
Impersonare un capro espiatorio è cosa dura, espiare i peccati degli altri è cosa ingiusta, purificare con il proprio sangue gli ambienti profanati è cosa raccapricciante...
L'agnello che pascola e si ciba di fiori è invece un'immagine edificante e bucolica che mi rasserena.
Mi auguro che ognuno di noi venga chiamato personalmente ad espiare i propri peccati qui sulla terra, in questo mondo perché chi sbaglia è bene che paghi il conto, anche se è salato. C'è chi trova qualsiasi espediente per guadagnare tempo con la speranza di farlo pagare alla comunità...(è una moda imperante)ma se è vero che i nodi alla fine vengono tutti al pettine, resto ancora fiduciosa.
Il tempo non è un granché ma festeggiarlo in famiglia si può...auguri a tutti e Buona Pasqua.

30/3/2013 - 10:46

AUTORE:
Ultimo

......... a tutti i lettori e scrivani del forum ...... a tutti gli abitanti del comune ...... dai monti al mare, dalla Steccaia alla Bufalina ....... ed anche a quelli dell'altra riva del Serchio ........ ed uno speciale anche a tutta la redazione. E potrei finire qui ..... ma ne voglio aggiungere uno alla Baldinacca. ......... Ultimo.