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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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IL MONDO CORRE
di Trilussa

14/4/2013 - 12:11

 
Nell’imminenza della stagione estiva cominciano a comparire sul Forum del giornale interventi riguardanti l’accesso a Bocca di Serchio. Si comincia cioè a dibattere sulla vecchianesità, sull’appartenenza, sui diritti più o meno solidi e consolidati di partecipare a quella grande, affollata e rumorosa festa della conquista della spiaggia residua della Bocca di Serchio, impropriamente e antistoricamente chiamata da molti Isola dei Gabbiani.


Dopo anni di insipienza amministrativa (non vedo, non sento, non parlo) si è riusciti a rendere finalmente pubblica la riva destra del Serchio (non per meriti propri ma per una serie di circostanze anche spiacevoli) ed organizzare gli approdi in Bocca. Immancabile anche qui qualche strascico polemico ed un pizzico di incertezza su un futuro sempre più prossimo legato alla scadenza del periodo di assegnazione. Corrono anche alcune voci su presunte irregolarità legate all’uso dei pontili ma sono voci ancora non confermate.


Vi sono post che tendono a  dare suggerimenti su come meglio organizzare e convogliare il massiccio afflusso di auto e utenti durante la stagione estiva.
Si sente parlare di una espansione del parcheggio a Case di Marina che dovrebbe servire anche alla sosta per gli utenti dei porticcioli della parte privata della sponda, di un ponticello sul canale per favorire l’accesso, di un ulteriore parcheggio lungo la sponda per gli utenti della zona privata che comporterebbe si il consumo di un’altra porzione di territorio del Parco ma eviterebbe ai malcapitati utenti della zona privata la percorrenza di un centinaio e poco più di metri a piedi, questa la distanza dal parcheggio di Case di Marina.

Ognuno quindi invia messaggi, suggerimenti e consigli sempre con l’obbiettivo di facilitare l’uso di questo bene che finalmente possiamo considerare pubblico, di permettere sempre un migliore e maggiore accesso estivo di utenti/bagnanti.


Nelle pieghe di questo argomento principale mi vorrei soffermare su un paio di aspetti che possono sembrare secondari.
Il primo è quello dell’appartenenza, cioè se e quanto privilegio possano avere i vecchianesi (come cittadini residenti nel Comune) nell’accesso al mare e nelle strutture di sosta. Il mio parere è che l’appartenenza debba essere comunque considerata come un criterio di merito ed inserita come valore in un graduatoria, che comunque vedrei composta di più fattori.


Inserita come merito perché i vecchianesi si trovano comunque a partecipare alle spese del Comune per la manutenzione delle opere in essere e per tutto quello che è stato fatto per favorire accoglienza e permanenza dei visitatori. Non esclusività quindi, come asserisce qualcuno e che sa molto di irragionevole privilegio, ma criterio di merito da aggiungere ad altri fattori nella concessione di attracchi e accessi alla sponda.


Fra questi fattori non trova posto un criterio che avrei ritenuto di vitale importanza e purtroppo trascurato anche da un’Amministrazione di sinistra come quella vecchianese, il criterio del rispetto assoluto del territorio. Rispetto del territorio che avrebbe dovuto vedere inserito, come elemento fondamentale nella composizione di una graduatoria di merito, l’uso di una barca a remi piuttosto che di un mezzo a motore.
Una mancanza piuttosto incomprensibile stante l’importanza anche culturale di una scelta in tal senso, le diverse prese di posizione a favore ma soprattutto in relazione alla importanza naturalistica del luogo che ha la spiacevole caratteristica di trasformarsi da affascinante luogo da sogno in inverno a affollata spiaggia romagnola in estate, con in più file ininterrotte di motori a scoppio in giro per il fiume e non sempre alla velocità imposta dalle regole di navigazione nel fiume Serchio.
Sul rispetto delle regole di navigazione sappiamo tutti, oltre le facili polemiche sulla difesa dei propri privilegi, cosa succede in realtà.


Ma la seconda osservazione è ancora più importante e riguarda l’uso che sarebbe più corretto fare della marina e del nostro Parco.
Poche voci si sono levate negli anni contro questo utilizzo consumistico e al ribasso del nostro territorio e ci siamo sempre accontentati di un turismo mordi e fuggi che ci lascia solo qualche soldo di parcheggio e poco altro (un panino ai ristoranti, una sdraia sulla spiaggia e qualche giornale all’edicola, quindi poco anche come opportunità di lavoro). In cambio di questo introito, comunque non indifferente, non posso negarlo, dobbiamo però mantenere in ordine le strade, i parcheggi sempre più grandi, i servizi di assistenza e soccorso ai bagnanti, la pulitura e manutenzione della spiaggia, occuparci di portare via i loro rifiuti e di riparare i loro danni. Tralascio qui l’inconveniente del traffico delle auto e moto per i cittadini residenti, le loro difficoltà di accesso e sosta al mare, tralascio anche il danno rappresentato all’ambiente dal transito di migliaia di auto nel Parco per occuparmi invece solo delle prospettive future del territorio.


Abbiamo anche intrapreso la strada di costruire qualche villetta nelle zone più pregiate del nostro territorio, non so con quale criterio, non certo per incrementare turismo e opportunità lavorative per la comunità.
Ma queste sono solo osservazioni personali anche e probabilmente non condivisibili da molti cittadini, rimane comunque il dato di fatto indiscutibile che di fronte ad un’opportunità straordinaria come la presenza nel nostro territorio di un Parco Naturale quello che la comunità ne ricava in cambio è veramente troppo poco. Con una politica di maggiore iniziative e fantasia  si potrebbe ricavare dal Parco molto di più di quello che se ne ricava attualmente, non solo in termini di ritorno economico all’Amministrazione, e quindi a tutti i cittadini, ma anche in quelli più preziosi di opportunità lavorative.


Alcune amministrazioni si sono trovate purtroppo in dote una discarica (Peccioli) ma con fantasia, capacità imprenditoriale e molta attenzione l’hanno trasformata in occasione di lavoro e sviluppo
Vede per questo l’articolo “Quando la discarica è oro”


http://www.ecoblog.it/post/3515/quando-la-discarica-e-oro


Noi abbiamo avuto in dote invece un Parco Naturale ma i  risultati non sembrano esaltanti.
Rimane questa quindi la mia impressione, negli anni quella di un utilizzo parziale delle potenzialità del nostro territorio, come se si fosse rimasti ad una visione un po’ passiva e arcaica delle opportunità, legati alla solita costruzione di seconde case per abbienti, al semplice ampliamento dei parcheggi per accogliere sempre più auto che portano il denaro della sosta.
In un mondo che chiude sempre di più i centri storici per valorizzarli e difenderli dal traffico delle auto, nella crescente consapevolezza del valore del suolo e del paesaggio qui sembra di andare a ritroso nel tempo, qui si apre e si amplia, si permette e si consuma. Qui, al contrario di tutti, vediamo ancora le auto e le villette come una risorsa e non come una condanna.
Qui ci si contenta e si vivacchia, qui si cammina piano e senza fantasia mentre il mondo corre.

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17/4/2013 - 13:14

AUTORE:
Mister No

Tutto giusto , ma vallo a spiegare ai residenti che ci può essere un modo più appropriato di fruire del Parco e di fare turismo.