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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
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Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
PISA
Cobas scuola: “No alla didattica degli Invalsi”

6/5/2013 - 16:28

NO ALLA DIDATTICA TOSSICA DEGLI INVALSI

 

Comunicato che spiega le ragioni per cui i Cobas Scuola ritengono "gli Invalsi uno strumento negativo per gli studenti, per l'insegnamento, per la scuola pubblica in generale".

 

"È finalmente e definitivamente svelata la funzione dei test INVALSI e il ruolo che hanno nel Nuovo Ordine Scolastico: da quest’anno sono indicati tra gli strumenti di valutazione delle singole scuole nel Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) da cui dipenderanno le sorti dei singoli istituti e, conseguentemente, i destini delle giovani generazioni e dei lavoratori della scuola (educatori, insegnanti, tecnici amministrativi, collaboratori). Oltretutto, in molte analisi dei risultati risulta che i più penalizzati sono gli alunni più riflessivi, che non si limitano alle risposte standardizzate, e hanno perciò maggiori possibilità di fallire nei test.
 
I test INVALSI sono dunque strumento centrale del SNV, che ha una chiara impostazione aziendalistica e strettamente correlata a una visione privatistica e mercantile dell’istruzione e dello studio.
Il modo di insegnare e di imparare sarà sottoposto alle regole ferree del quiz, l’istruzione e il sapere saranno impostati sulla mera acquisizione di competenze e capacità per affrontare ed eludere le trappole dei test: tutto si risolverà in un addestramento a risolvere problemi legati alla formulazione dei questionari.
La stessa valutazione dell’insegnamento sarà legata al successo degli studenti nei test, dimenticando completamente le condizioni di partenza e soprattutto l’idea di un sapere critico e consapevole, riducendo l’istruzione a mera individuazione della risposta esatta.
 
Per tutti questi motivi, abbiamo indetto lo sciopero nei giorni in cui si svolgeranno le prove: il 7 alle elementari, il 14 alle medie, il 16 alle superiori.
 
Vogliamo boicottare lo svolgimento dei test INVALSI per rompere uno degli strumenti principali del SNV.
 
Invitiamo i docenti a scioperare nei giorni relativi al proprio ordine e grado per impedire che il progetto di dequalificazione  della scuola riesca".
                                                                      
Per i COBAS SCUOLA di  PISA
Giovani Bruno e Carlotta Cini
 
Pisa, 05.05.2013

Fonte: Comunicato Cobas Scuola Pisa
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8/5/2013 - 9:58

AUTORE:
Alessio Niccolai

Scherzi accademici a parte, se vogliamo mettere a nudo le contraddizioni del sistema INVALSI non serve essere contrari alla valutazione complessiva del rendimento di una scuola.
Come Rappresentante dei Genitori in un Consiglio d'Istituto - è bene premetterlo - sono perfettamente in sintonia con i COBAS e allineato al Tavolo Regionale per la Difesa della Scuola Statale: dopo 9 anni di attività volontaria in questo settore squalificato e devastato a suon di tagli, politiche compressive della partecipazione e maldestri e malcelati tentativi di privatizzazione e/o di svilimento a vantaggio delle scuole private, credo di potermi permettere questo genere di riflessione!
Ma ammettiamo per purissima ipotesi che sia anche legittimo giudicare l'operato delle componenti di ogni singola scuola: entriamo nel merito di questi benedetti INVALSI e cerchiamo di capire che cosa valutino, prima di glorificarne e santificarne l'esistenza.
Si tratta di una goffa sequela di quiz sul modello anglosassone da far impallidire per stupidità e nozionismo il test Minnesota cui un tempo ci si sottoponeva in occasione della visita militare: ciò che al massimo può essere misurato con questo mare di carta sprecato, è la prontezza di riflessi di chi vi si sottopone e, al massimo, la capacità mnemonica.
Per quanto concerne la capacità di elaborazione, il raziocinio, la creatività, l'opinione e, dunque, in ultima istanza, la personalità e la libertà di espressione, buio totale.
L'onanismo casca con gli INVALSI a pennello: si tratta cioè di interrompere il "coito dell'intelletto", la fecondità creativa di una generazione per ridurla ad una larva omogeneizzata e senza idee, condannandola cioè ad una sostanziale non-esistenza intellettiva, ad una spersonalizzazione di chiara ispirazione aziendalistica; sembrerebbe una chiarissima inclinazione politica.
C'è poi da capire a chi dovrebbe essere affidato il delicato compito di «valutare», perché qui si gioca una partita molto interessante: prendiamo ad esempio un fervente sostenitore della teoria-INVALSI, l'ex-Ministro Mariastella Gelmini; un suo Decreto che avrebbe dovuto regolamentare appunto il sistema di votazioni scolastiche, è stato rigettato dal Consiglio di Stato per un'immane ed indecente quantità di errori grammaticali (confusioni nell'uso di congiuntivi e indicativi).
A voler essere cattivi si potrebbe leggere in quel provvedimento un ulteriore tendenza all'anglosassonizzazione della scuola, visto che l'Inglese - dimentico dell'Old English - non ammette l'esistenza dei congiuntivi, ma sarebbe pretendere dalla Gelmini un'intelligenza strategica fin troppo al di sopra delle sue millantate e miserabili capacità e competenze.
Tutto questo per dire che cosa? Sarebbero le «elezioni politiche» a dover determinare chi giudica e con quali strumenti?!? Mi sembra un po' eccessivo.
In fondo poi mi pare che la scuola abbia dato di sé stessa una valutazione abbastanza emblematica: passi l'aver comminato a Vasco Rossi una laurea honoris causa in comunicazione (con molto bicarbonato, ma si può digerire), ma al suo omonimo Valentino? In che cosa avremmo dovuto comminargliene una? In Sciammia, Gremigna e Gingillometria, o direttamente in Evasione Fiscale?!?
Sembrerebbe un'ammissione di colpa... ma per essersi orientata verso un modello scolastico che niente ha a che fare con le nostre plurimillenarie cultura e storia, non certo perché qualcuno ancora persegue un'idea di formazione memore di Leonardo da Vinci, anziché di Abramo Lincoln!
Quindi di cosa stiamo parlando? Per dare respiro alla martoriata economia, c'è bisogno di puntare alle uniche industrie che l'Italia abbia veramente nelle sue corde: il Turismo e l'Agricoltura, e affinché ciò accada, c'è bisogno di una scuola in grado di sviluppare attaccamento al territorio, competenze storiche e umanistiche molto profonde... per farla breve, c'è bisogno di temi e non di telequiz.
Ma se vogliamo continuare a sfornare abulici ingegneri e/o altri generi di licantropi dell'intelletto, facciamo pure: abbiamo trasformato la Terra di Galileo, di Leonardo, del Leopardi & C. che potrebbe vivere soltanto di reperti e paesaggio, in una fucina di villette a schiera.
Riflettiamo sugli INVALSI... possiamo arrivare a comprendere molto della nostra martoriata società!

6/5/2013 - 23:17

AUTORE:
Don Bairo (il cappellano degli onanisti)

Eh beh,

ai signorini di COBAS dà fastidio che si valuti il rendimento degli insegnanti.

Li capisco.