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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
PISA
Emergenza al carcere Don Bosco

22/6/2013 - 18:08

La consigliera regionale Monica Sgherri, i neo consiglieri comunali Marco Ricci e Francesco Auletta insieme al segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Luca Barbuti oggi in visita al penitenziario pisano, si sono trovati dinanzi a questa incredibile realtà
 
Per chi, come noi, reputa i diritti della persona e dei lavoratori prioritari, la visita alle strutture di detenzione non ci lascia mai soddisfatti, ma oggi davvero la situazione carceraria che si vive a Pisa merita una urgentissima assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni e l’individuazione immediata di soluzioni.
 
Il numero di detenuti spropositato, 360 anziché 280; il numero di agenti ridottissimo, soli 178 anziché 255; il gran caldo che una struttura di cemento armato e ferro assorbe quando a Pisa fanno oltre 30 gradi, peraltro coinciso con un guasto dell’impianto di erogazione dell’acqua per una intera giornata, non lascia spazio a molte interpretazioni. Non ci vuole molto ad immaginare quanto possano essere dure, inaccettabili, le condizioni di lavoro, di vita per gli agenti e per i detenuti in una tale condizione.
 
Come se non bastasse l’alto numero di detenuti (solo nel reparto femminile sono 47 anziché 33 con lo spazio di una cella diviso anche tra 6 donne) e il numero non adeguato del personale stanno riducendo drasticamente i progetti di lavoro, di studio e di socializzazione degli spazi nei vari reparti, lasciando cosi le persone detenute all’ozio forzato e continuo, condizione non certo fautrice dell’emancipazione e del recupero sociale a cui si ispira la nostra normativa giudiziaria e la Costituzione.
 
In questa condizione l’unica soluzione immediata affinché il Don Bosco (come probabilmente le altre carceri italiane) recuperi la sua funzione di riabilitazione sociale dei detenuti è un intervento del governo Letta in cui trasformi in pene alternative o, meglio ancora, si depenni tutta una serie di reati previste dalla Bossi-Fini riguardanti l’immigrazione e la Fini-Giovanardi per quelli legati al consumo delle droghe.

 

Per quanto ci riguarda, porteremo all'interno del Consiglio regionale e di quello comunale di Pisa alcune proposte che vadano ad incidere immediatamente nella vita quotidiana dei detenuti e di conseguenza nel rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici del carcere.
 
Vogliamo infine ringraziare gli agenti e il personale del carcere che in questa difficilissima condizione lavorativa ci hanno comunque messo nelle condizioni di effettuare la visita ai vari reparti del Don Bosco.

Fonte: Luca Barbuti, Prc
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