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Giovedì 28 alle 18.00 si terrà, presso la Villa Roncioni di Pugnano, uno straordinario evento: con la mostra Romeo e Giulietta - 1968 la Fondazione Cerratelli riapre le sue attività a San Giuliano, permettendo di nuovo l'esposizione dei fantastici costumi che rappresentano, come sottolineano il sindaco Sergio Di Maio e la vicesindaca Lucia Scatena sul Tirreno, un patrimonio culturale di inestimabile valore. 

La Città della Luce, Spazio Cuore da inizio al corso di Biodanza
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Al via il programma coordinato dalla Prefettura di Pisa
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#suonosolo #vecchiano #debrafastviolinist #debrafast #violino#violinista
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penso di sapere chi tu sia. . .

Certo sei ganzo .....
io non so sindaco e presidente come e se hai votato .....
NEL PD GUERRA TUTTI CONTRO TUTTI
BARSOTTI COMUNE DI .....
00:24 - 21/ 9/ 2023 498 utenti online?😒?

22. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Andrea Mobiglia
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Quando il dolore mi sovrasta
perche' è fuori controllo
mi sento persa
dispersa nella vastità del mondo
Un tormento prfondo
m'induce all'esistenza .....
Dopo questa estate finalmente si consolida il passaggio del giovane atleta Vecchianese Kevin Cirrone per ka stagione 2023/ 2024 nella massima serie di .....
PISA
Emergenza al carcere Don Bosco

22/6/2013 - 18:08

La consigliera regionale Monica Sgherri, i neo consiglieri comunali Marco Ricci e Francesco Auletta insieme al segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Luca Barbuti oggi in visita al penitenziario pisano, si sono trovati dinanzi a questa incredibile realtà
 
Per chi, come noi, reputa i diritti della persona e dei lavoratori prioritari, la visita alle strutture di detenzione non ci lascia mai soddisfatti, ma oggi davvero la situazione carceraria che si vive a Pisa merita una urgentissima assunzione di responsabilità da parte di tutte le istituzioni e l’individuazione immediata di soluzioni.
 
Il numero di detenuti spropositato, 360 anziché 280; il numero di agenti ridottissimo, soli 178 anziché 255; il gran caldo che una struttura di cemento armato e ferro assorbe quando a Pisa fanno oltre 30 gradi, peraltro coinciso con un guasto dell’impianto di erogazione dell’acqua per una intera giornata, non lascia spazio a molte interpretazioni. Non ci vuole molto ad immaginare quanto possano essere dure, inaccettabili, le condizioni di lavoro, di vita per gli agenti e per i detenuti in una tale condizione.
 
Come se non bastasse l’alto numero di detenuti (solo nel reparto femminile sono 47 anziché 33 con lo spazio di una cella diviso anche tra 6 donne) e il numero non adeguato del personale stanno riducendo drasticamente i progetti di lavoro, di studio e di socializzazione degli spazi nei vari reparti, lasciando cosi le persone detenute all’ozio forzato e continuo, condizione non certo fautrice dell’emancipazione e del recupero sociale a cui si ispira la nostra normativa giudiziaria e la Costituzione.
 
In questa condizione l’unica soluzione immediata affinché il Don Bosco (come probabilmente le altre carceri italiane) recuperi la sua funzione di riabilitazione sociale dei detenuti è un intervento del governo Letta in cui trasformi in pene alternative o, meglio ancora, si depenni tutta una serie di reati previste dalla Bossi-Fini riguardanti l’immigrazione e la Fini-Giovanardi per quelli legati al consumo delle droghe.

 

Per quanto ci riguarda, porteremo all'interno del Consiglio regionale e di quello comunale di Pisa alcune proposte che vadano ad incidere immediatamente nella vita quotidiana dei detenuti e di conseguenza nel rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici del carcere.
 
Vogliamo infine ringraziare gli agenti e il personale del carcere che in questa difficilissima condizione lavorativa ci hanno comunque messo nelle condizioni di effettuare la visita ai vari reparti del Don Bosco.

Fonte: Luca Barbuti, Prc
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