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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Tiziano Nizzoli,
Presidente dell'associazione Cittadini e Territorio
Serchio ed Ozzeri, fonti di vita e di preoccupazioni

28/6/2013 - 21:10

 
           Serchio ed Ozzeri, fonti di vita e di preoccupazioni
 
Il quattro dicembre del 2012, a seguito di una piena del canale Ozzeri, crollò il ponte antistante il casello idraulito e con esso collassarono le porte Vinciane ed alcuni argini. Questi cedimenti provocarono la morte di Francesco Gabriellini, noto in zona per aver denunciato, in varie occasioni, il precario assetto idrogeologico dell’area e dell’aumentata pericolosità delle piene, anche a causa della costruzione di una centrale idroelettrica nel punto di confluenza del suddetto canale nel Serchio.
Si è subito costituito il “Comitato Colognole e dintorni per l’Ozzeri ed il Serchio”, formato da numerosi cittadini che abitano nei presi dell’area in questione, fortemente preoccupati per la tenuta degli argini e memori dell’inondazione subita nel 2001. La prima azione del Comitato è stata quella di chiedere alla Procura di effettuare le dovute indagini al fine di individuare eventuali responsabilità sulla morte del loro concittadino; successivamente sono state da loro promosse riunioni a cui hanno partecipato rappresentati qualificati di Provincia, Comune, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Auser-Bientina, Prefettura, nonché la ditta realizzatrice dei lavori della centrale idroelettrica.
I rappresentanti del Comitato hanno espresso perplessità circa la bontà dei lavori eseguiti in somma urgenza, consci che sarebbero stati considerati definitivi fino a quando la forza di una piena non ne avesse dimostrato l’inadeguatezza; puntualmente la definitività dei lavori è stata ufficializzata dalle affermazioni del Dott. Bracci, responsabile del Servizio Difesa Suolo della Provincia di Pisa.
Ma cosa è che viene contestato dal Comitato cittadino? Eccone elencati i punti:
1.      Si ritiene che gli eventi catastrofici verificatisi siano dovuti ad un errata valutazione di quello che la costruzione della centrale idroelettrica avrebbe causato al deflusso delle acque ed ad una mancata messa in sicurezza degli argini durante i lavori come , ad esempio, l’uso di “palancole” per il loro consolidamento;
2.      Le porte Vinciane a valle del casello idraulico, collassate assieme al ponte, sono state sostituite con valvole “clapet” a monte dello stesso con l’analoga funzione di interdire l’entrata delle acque del Serchio in piena nell’Ozzeri. Questi scatolari hanno un apertura di deflusso di 27mq, contro gli oltre 70mq delle porte Vinciane. Oltre alle dimensioni ridotte, per ognuno dei tre scatolari sono state collocate due valvole Clapet, i cui montanti, uno al centro di ogni scatolare, determinano un verosimile pericolo di occlusione e quindi di un non corretto funzionamento, causato dai rami e dai tronchi trasportati dalle piene che vi verrebbero trattenuti. Quando il comitato ha fatto presente questa problematica, gli sono stati snocciolati numeri sul quantitativo di mq di portata, sul fatto che in caso di pericolosità si sarebbe fatto saltare con una ruspa l’argine costruito sulle valvole Clapet, che infatti viene chiamato “fusibile”, per far defluire l’acqua dell’Ozzeri in eccesso. Ma la cosa che ha più stupito è stata l’affermazione da parte di un tecnico (potrei fare il nome, ma evito) che la piena verificatasi nel 2012 rientrava in una casistica duecentennale; chi lo affermava non era probabilmente ben informato sui mutamenti climatici in atto e sulla sempre maggiore frequenza di avvenimenti estremi, come forti precipitazioni e “bombe d’acqua”.
Sempre a proposito delle valvole Clapet con il loro argine fusibile, esse sono state posizionate su una gettata di cemento che ha innalzato il livello dell’acqua dell’Ozzeri di 80-100 cm, causando problematiche anche a Meati e Cerasomma, nella Lucchesia, come gli argini più fragili perché intrisi di acqua, il rallentamento della corrente e quindi la minore ossigenazione per la fauna ittica, a cui è ancora preclusa la continuità fluviale fino a quando non verrà costruito lo scivolo per i pesci in prossimità della centrale idroelettrica.
3.      La frattura nel muro di sponda sinistra del Serchio adiacente alla centrale idroelettrica presenta un dissesto strutturale la cui riparazione, seppur prevista, deve rivestire carattere di estrema urgenza e, insieme alla realizzazione del setto di separazione tra l’alveo del Serchio e quello dell’Ozzeri (chiamato “Puntone”) deve essere concluso non oltre la fine dell’estate.
4.      A lavori ultimati, devono essere definite, calendarizzate e se necessario rafforzate le competenze che riguardano la manutenzione della valvole ed il controllo degli argini, dove le tane di nutrie possono rappresentare un forte pericolo per la tenuta delle sponde in caso di piena sia del Serchio che dell’Ozzeri.
 
     Concludo riportando un’affermazione del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, prof. Raffaello Nardi, a commento del progetto di ricostruzione e consolidamento di opere idrauliche presenti in corrispondenza della confluenza del canale Ozzeri con il fiume Serchio, tenutasi presso la Regione Toscana il 20 maggio 2013 con tutti i maggiori responsabili:
“…… preme tuttavia sottolineare la necessità di una rapida sistemazione definitiva del nodo idraulico, che non potrà prescindere da una valutazione complessiva del nodo stesso, condivisa da tutti gli Enti, che porti alla programmazione degli interventi di completamento ritenuti necessari. In particolare dovranno essere valutati gli effetti indotti dal nuovo sbarramento con clapet realizzato in somma urgenza, sia in termini dei rigurgiti indotti verso monte, sia dal punto di vista di possibili risalti idraulici indotti a valle ……”.

 
In poche parole gli abitanti di Colognole e dintorni non possono dormire sonni tranquilli, poiché esistono serie possibilità di inondazione a seguito di collasso degli argini.

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29/6/2013 - 7:18

AUTORE:
Abitante

Vediamo se ho capito vello che ha scritto ir colonnello:
Prima avevamo un casello idraulìo, un ponte che ci passava i camion, tre porte vinciane belle grosse e un'Ozzeri pieno di pesci che andavano e venivano, un bel puntone che allineava i dù corsi d'acqua alla ònfluenza e i lucchesi di Meati e Cerasomma che si pulivano i loro argini senza sprofondà. Poi sono arrivati i "tecnici" a costruì una centralina per fà la òrrente con l'acqua dell'Ozzeri in sulla foce, senza preoccupassi der fatto che creavano mulinelli e senza rinforzà l'argini con le palancole. Così s'è fatto cascà un ponte con le sù porte vinciane, s'è reso inagibile una àsa e messo in istrada dù famiglie, s'è fatto collassà l'argini e il puntone e s'è anche ammazzato ir nostro amìo Francesco che un s'era mai stancato di dì che si stava facendo un bel troiaio con quella centrale.
Ora ci s'ha tre varvole, com'è che si hiamano, "chiappè"?, che sono più piccine e fanno passà meno acqua e che siuramente si tapperanno cò tronchi che porta la piena, e che per falle hanno arzato l'Ozzeri e messo sott'acqua i lucchesi di Meati e Cerasomma. E sopra a queste chiappè c'hanno costruito una diga che chiamano fusibile, ma che un si àmbia con dù dita come quelli he ci s'ha in casa, e ci vole una ruspa bella grossa con un ber braccio; ma voi ce lo vedete un ruspone sull'argine ammollato che sbraccia di benna per levà la terra der fusibile? Ma da chi lo fanno guidà, da Rambo o da un malato terminale?
Se l'acqua pinge come sapete che pinge, ve lo immaginate òsa succede quando comincia a franà ndogni òsa? E vi immaginate òsa pole succede se il Serchio e l'Ozzeri fanno la piena tutti e due inzieme? Meno male che ora per dugent'anni siamo tranquilli, òme diano le statistiche di vesti scienzati, crediamoli.
Sapete anche òsa mi diceva Francesco Gabriellini quando ci s'incontrava dalla giornalaia? "Quando il Serchio sfonderà l'argine alla curva di Pappiana, e prima o poi lo sfonderà se un ci fanno nulla, l'acqua arriverà a Pisa e i morti e i danni saranno davvero tanti"
Visto che con l'Ozzeri aveva fatto delle previsioni che poi si sono avverate, un sarà mia ir caso he quarcuno si mova?