TAGLIO DEI TRASPORTI E TARES, ALTRE DUE TASSE CHE PENALIZZANO LE FASCE SOCIALI PIU DEBOLI
Mentre uscivo dal sindacato pensionati, mi ha incontrato una nostra pensionata di 75 anni circa, con dei problemi motori, vive sola in una frazione del nostro comune, i figli sono lontani per motivi di lavoro, per questa ragione, ha con se una collaboratrice familiare. Dopo avere letto il giornale locale mi chiede se sia vero la notizia riportata, cioè che vogliono togliere le corse festive degli autobus.
Si sembra proprio che sia vera, gli rispondo. E allora come facciamo? Tutte le domeniche lei mi accompagna in città, e da li adiamo anche in altri posti, ora sarò costretta a rimanere a casa.
Ecco questo è quello che succederà, in una realtà come quella sangiulianese, ma non solo nel nostro  comune, con le sue 20 frazioni.
È vero che probabilmente oggi le corse non sono particolarmente affollate, e potremmo chiederci la ragione. Ma la soluzione non può essere quella di isolare definitivamente tanti luoghi e lasciare giovani e anziani a piedi. Già oggi esiste una situazione di forte disagio nelle corse giornaliere, se poi aggiungiamo anche la chiusura dei servizi festivi,  affidando la mobilità esclusivamente ai mezzi privati con tutte le conseguenze che ne derivano si peggiora drasticamente la situazione di tante persone e la stessa qualità della vita.
Ma non era stato detto che la creazione di un unico consorzio regionale avrebbe migliorato il servizio? Avrebbe reso più efficiente il sistema trasporti? Noi abbiamo la sensazione che con l'avvento della privatizzazione, che non scordiamolo mai, ha come fine ultimo il profitto per pochi e non il benessere per i cittadini, sopratutto quelli meno abbienti, avvenga come nelle ferrovie privatizzate, nelle linee di alta velocità, quelle piu redditizie ci sono treni ultramoderni, e nelle tratte dei pendolari le peggiori carrozze con i maggiori disservizi.
Noi pensiamo che i comuni in quanto facenti parte dei consorzi e coi soldi dei cittadini contribuiscono al mantenimento del sistema dei trasporti, non possano accettare questa situazione nel silenzio più assoluto o avvallando tali scelte senza preoccuparsi dei disagi dei cittadini che governano.
In questi giorni stanno arrivando le bollette per pagare la nuova tassa sui rifiuti. I cittadini si trovano a pagare una cifra molto alta e si dice che non si possono fare paragoni con l'anno passato perchè sono piu mesi. Non si capisce mai perchè in Italia i cittadini debbono pagare tutte le tasse sempre in anticipo rispetto ai servizi erogati. .Poi l'amministrazione dice che i cittadini pagheranno mediamente uguale agli altri anni, allora vorremmo capire cosa significa mediamente, è la media del pollo di trilussa? Poi vorremmo comprendere le seguenti cose: siccome nella nuova tassa è compreso anche uno 0,30 centesimi al metro quadro in piu per tutti (una misura sbagliata) per l'illuminazione, manutenzione strade arredo urbano, e visto che i cittadini pagano già l'IMU piu alta, pagano servizi sanitari in cifra maggiore rispetto al passato, c'è una compartecipazione più alta delle famiglie per i servizi scolastici, ed ora anche la TARES non sarebbe il caso di rivedere al ribasso L'IRPEF? Cioè quella tassa sulle persone fisiche in modo tale da favorire le fasce sociali meno abbienti. Questo sarebbe un modo per dare un contributo ad uscire da uno stato di difficoltà perchè sarebbe un aiuto permanete e dignitoso. Le pubbliche assistenze forniscono 1800 circa pacchi di generi di prima necessità alle famiglie indigenti, la Caritas ha recentemente aperto un supermercato a punti per coloro che sono in oggettiva difficoltà, tutte iniziative meritorie ed importanti ma non possono essere la soluzione del problema. La soluzione del problema è quella di intervenire strutturalmente nelle risorse delle famiglie, e se tutti si pongono questo obbiettivo primario e prioritario forse qualcosa di più si può fare e se per raggiungere tali obbiettivi rimane inalterato il debito con le banche pazienza, si pagherà l'anno dopo. Ma se per tante persone rimane il debito con la vita anzi aumenta, quello non si pagherà più
 
Franco Marchetti
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