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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

Comune di San Giuliano Terme - comunicazione
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Prefettura di Pisa – Ufficio Territoriale del Governo
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Massimiliano Angori
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. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com

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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
Cons. Riccardo Maini (Indipendente)
SAN GIULIANO TERME: Un brodino caldo per l'amministrazione

7/7/2013 - 23:13


 
Facendo ricorso ad un detto popolare si potrebbe dire che il malato ha preso un brodino caldo.
La Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Toscana chiude, con la delibera n. 220 del 2 luglio 2013, un lungo periodo di verifiche e controlli sull'Amministrazione comunale di San Giuliano Terme, a seguito della specifica di accertamento adottata in relazione al rendiconto 2011, anno in cui non fu rispetto il Patto di Stabilità.
Pesantissimi furono i primi giudizi emessi a seguito della specifica pronuncia che è opportuno ricordare: per quanto riguardava il Risultato di Amministrazione fu data una valutazione complessivamente negativa derivante dall'accertamento di un disavanzo di amministrazione (generato dalla competenza e dalla gestione residui) in termini di sana gestione e sostenibilità finanziaria pari a euro 2.127.819,20 , fu giudicata, in sede istruttoria, una grave irregolarità contabile aver approvato da parte dell'Ente un piano triennale del finanziamento del disavanzo di amministrazione 2011 che prevedeva per l'esercizio 2012-2014 l'impiego di entrate derivanti da alienazione di beni patrimoniali, fu evidenziata, inoltre, una grave irregolarità, dovuta alla presenza di residui attivi vetusti, che determinava seri dubbi sulla veridicità e attendibilità delle partite conservate nella gestione residui e aveva ripercussioni negative sul risultato di amministrazione; considerazioni simili si riscontrano nelle voci Capacità di Indebitamento e Patto di Stabilità interno.
Oggi la Corte dei Conti, con la delibera, Prende Atto, pur ritenendo non rimossa l'irregolarità sul rendiconto 2011, dei provvedimenti assunti circa il disavanzo di amministrazione e la ricostituzione di fondi vincolati, così come pur ritenendo non rimossa l'irregolarità sul rendiconto 2011 circa la presenza di residui attivi vetusti, Prende Atto, dei provvedimenti adottati dall'Ente finalizzati alla rimozione delle irregolarità rilevate.
Grazie, si fa per dire, ai grandi sacrifici a cui sono stati sottoposti i sangiulianesi con il pagamento di tasse e balzelli, mai così ingenti e la “vendita” delle farmacie comunali, il comune ha preso, dall'ente di controllo regionale, dopo tanti giudizi negativi, il famoso brodino caldo, ma sarebbe veramente assurdo per non dire vergognoso che questa amministrazione, richiamata, ancora una volta, dalla Corte dei Conti ad indirizzare il bilancio verso una sempre più corretta e sana gestione finanziaria, possa sventolare il mediocre giudizio ricevuto, come un risultato positivo.
Il bilancio di previsione 2013 che sarà sicuramente approvato, grazie ai voti di PD, IDV e PSI non migliorerà la situazione economica dei Sangiulianesi, anzi alcune tasse saranno aumentate, un modo molto particolare per ringraziare i cittadini della disponibilità dimostrata. Il 2011 è ormai passato, ma le conseguenze di quelle scellerate operazioni economiche-finanziare pesano ancora oggi, ma l'amministrazione fa finta di non ricordare e quella sempre più corretta e sana gestione finanziaria auspicata dalla Corte dei Conti, può attendere.
Cons. Riccardo Maini (Indipendente)

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10/7/2013 - 1:13

AUTORE:
Alessio Niccolai

Gilberto e Luca non sono mai stati «mangiatori di bambini» e non credo che abbiano difficoltà a scambiare due chiacchiere serenamente con chicchessia.
Alla fine - lo voglio ricordare - la disciplina Comunista affonda le sue radici più profonde nell'Umanesimo (quello stesso che fu di Erasmo da Rotterdam) e chiunque si limiti a criticare o demolire gli intricati meccanismi dello stato di cose presente senza riuscire a trasmettere a chiunque non la pensi come lui un progetto credibile di futuro, a fargli toccare con mano l'impalpabile bellezza della società che intende costruire non può dirsi un Comunista «completo».
L'attacco concentrico all'idea della persona può essere asperrimo ed imbottito di veemenza, ma non risolversi in un attacco alla persona stessa.
Personalmente non avrei difficoltà - Sig. Maini - ad intavolare con lei una discussione dal vivo nel rispetto di quella profonda convinzione e non credo proprio che ne possano avere Gilberto o Luca.
Giampaolo mi sembra un personaggio salace e incline al sarcasmo e ciò è estremamente divertente: però attenzione perché la battuta pronta può talvolta risultare un goffo tentativo di cambiare discorso.
Il Sig. «KKK» con la sola scelta della nickname ha deciso di insinuare una delle peggiori idee cui un uomo possa dar credito: mi auguro che ogni riferimento xenofobo fosse puramente casuale perché, se così non fosse, nei suoi confronti non sarei così disposto alla disputa rispettosa come lo sono nei confronti del Maini.
Quale sarà altrimenti il prossimo nickname dietro cui nascondersi? Adolf? SS? Le Pen o che altro?!?

9/7/2013 - 22:23

AUTORE:
Riccardo Maini

Vorrei lanciare un'idea a Luca Barbuti e Gilberto Vento, perché non mi invitate una sera al circolino per uno scambio di vedute? Chiedo scherzosamente un lasciapassare per tornare a casa. Potrebbe essere una simpatica iniziativa. Saluti

9/7/2013 - 12:49

AUTORE:
kkk

maini non sprigionerà simpatia, ma tiene testa a tanti saputoni, compreso il sapientone Niccolai. Un po di modestia gente

9/7/2013 - 12:11

AUTORE:
gian paolo

abito a molina di quosa da 54 anni.
conosco il circolino di molina dalla sua " rifondazione "
ho partecipato assiduamente per un paio di anni alla conduzione diretta.
mi sono distratto per un po'.e li, non ho visto che c'è la sede di ""una Sinistra seria...""
stasera ci vado.
grazie e buona giornata

9/7/2013 - 9:34

AUTORE:
Alessio Niccolai

Mi sembra di ricordare che non tutte le aree della Sinistra sangiulianese facciano parte della Maggioranza in Comune... cominci a fare una giratina al circolino delle Molina, intanto per avere qualche notiziola!

9/7/2013 - 7:44

AUTORE:
Gian Paolo

Per fortuna all'ombra delle terme, c'è ancora una sinistra seria......
Mi scusi, mi può dare l' indirizzo?

9/7/2013 - 0:55

AUTORE:
Alessio Niccolai

...sul significato e sulle implicazioni delle cose, Sig. Maini: intanto per cominciare le dirò che nell'Amministrazione sangiulianese posso avere al massimo qualche amicizia e/o conoscenza personale, non certo motivi di condivisione politica.
La mia Sinistra è quella stessa di Luca Barbuti o di Gilberto Vento, tanto per capirsi... quella cioè che si trova dalla parte giusta della barricata a SGT e in una posizione a dir poco anomala a Vecchiano.
Detto questo e lasciando perdere una disputa che rischierebbe di diventare la «novella dello stento» sulla contrapposizione estremisti-moderati, sarà necessario fissare qualche criterio semantico nel confronto, onde evitare che diventi infruttuoso e di scarso interesse.
Troviamoci d'accordo su cosa debba essere il «Pubblico» poi possiamo anche dibattere serenamente.
Nella mia concezione il «Pubblico» - Stato in testa - è (o almeno dovrebbe essere) lo strumento di amministrazione dell'interesse collettivo il quale, per definizione, non può e non deve produrre debito.
Cosa sia l'interesse collettivo in uno stato a capitalismo avanzato (o terminale) è però qualcosa intorno al quale non avere dubbi, incertezze o perplessità: la scuola e la sanità pubbliche, le politiche sociali, la cultura e tutto ciò che è in genere identificato dal welfare.
Ciò che invece è stato sdoganato in Italia è un concetto perversamente fuorviante: una certa moderna imprenditoria figlia della media borghesia italiana degli anni del boom economico e della sua stessa mediocrità culturale e intellettiva - caso nel mondo più unico che raro - ha scoperto come dissimulare uno pseudo-interesse collettivo, continuando ostinatamente a perseguire il proprio porco interesse privato. Come?
È molto semplice: assumendo una quantità di forza-lavoro ben al di sopra delle proprie capacità commerciali (senza naturalmente alcun dolo per i lavoratori ritrovatisi inconsapevolmente complici di un gioco politico al ribasso e sulle loro spalle!) si è riesce a far avvertire il perseguimento del profitto aziendale come un bene comune. Ma questo - più che una manifestazione dell'interesse collettivo - somiglia ben di più a ciò che io ritengo essere in realtà: un ricatto bello e buono!
Perché in momenti di crisi economica, di scarsità di commesse e di drastica riduzione del lavoro disponibile, ciò si traduce in un emolumento pubblico a copertura della capacità retributiva dei lavoratori.
Si tratta di una stortura di portata colossale fondamentalmente perché indisciplinata e sregolata: se raggiunto un certo volume di cassa integrazione per un'azienda scattasse l'esproprio, il problema forse sarebbe (stato) molto più contenuto.
Anche perché la possibilità di «attingere illimitatamente» (ciò che io chiamo «socializzazione delle perdite») preserva l'imprenditore dal compiere investimenti, riparandolo dai rischi di impresa (con cui invece dovrebbe per definizione essere convolato a nozze) e mantenendo inalterata la sua capacità patrimoniale da dirottare verso lidi più redditizi (come la speculazione finanziaria).
Invece - guarda un po' - a suon di dipingere i ricatti dell'industria come interesse collettivo, siamo arrivati al punto in cui la scuola e la sanità pubbliche, le pensioni, il sociale (cioè i segmenti più deboli della società) e la cultura (cioè l'unica risorsa su cui uno stato a vocazione turistica come l'Italia dovrebbe investire), i servizi pubblici più strategici (i cicli dell'acqua e dei rifiuti, la gestione dell'energia e delle comunicazioni) sono finiti a sorbirsi i rischi d'impresa che competerebbero naturalmente a banche, assicurazioni, supermercati, costruttori, etc., mentre questi attraverso due o tre semplici passaggi si intascano anche l'imposizione fiscale!
SGT non fa differenza: ci sono carrozzoni come l'ILVA o la FIAT e altri più piccoli e di portata locale...
Il problema, caro Maini, pur comprendendo e condividendo il suo rispetto per le regole (altrimenti sarei un ribelle e non un rivoluzionario!) sta nel fatto che di fronte a qualunque dispositivo regolamentare bisogna innanzitutto chiedersi chi ne è l'autore e a favore di chi, supponendo - trovandosi di fronte ad un'emergenza - di agire pesantemente per neutralizzarne gli effetti.
È appunto il caso delle dismissioni e delle privatizzazioni invocate dal Cappio di Stabilità: si presume, caro Sig. Maini che sia io che lei abbiamo concorso a costituire il patrimonio pubblico e, mi conceda, vederlo svendere o regalare a chi ha già goduto ampiamente delle politiche privatistiche, clientelari e/o ad personam della PA mi indispone molto (quante volte dobbiamo ripagare una cosa che dovrebbe appartenerci, ma che non possiamo più permetterci pena l'impossibilità di retribuire proprio chi ha le carte in regola per comprarsela?!?).
È un po' come vedersi condannare 10 volte per un omicidio compiuto e confessato da qualcun altro!
Insomma, per capirsi, chi in FinMeccanica si metterà in tasca la royalty per gli F35? Oppure, quante commesse ne otterrà?!?
È tutto lì in fondo, a SGT come a Roma: cambiano le clientele politiche, ma non il fatto che il «Pubblico» sia ormai soltanto un'appendice malcelata di Piazza Affari.
Per cambiare le cose, il Pubblico deve riappropriarsi - come già affermato altrove - di autorità, autorevolezza, centralità, primato, credibilità e indipendenza dagli interessi privati... come?!? Provi a dirmelo lei, Maini: secondo me è molto semplice...

8/7/2013 - 15:17

AUTORE:
Cons. Riccardo Maini

Sig. Niccolai è, per me, motivo di grande orgoglio, leggere il commento sull'articolo, da parte di un persona di grande cultura, profondo conoscitore della politica nazionale e locale, quale Lei è.
Un piccolo rammarico è dovuto al fatto che Lei è cittadino emerito di Vecchiano e non di San Giuliano Terme, ma la Sua qualificata e dotta analisi Le consente di approdare sulla sponda sinistra del Serchio con tutti gli onori.
Mi permetto , con il massimo rispetto per quanto scritto, di condividere totalmente solo una parte delle sue affermazioni.
Sul fatto che il comune sia stato amministrato dissennatamente sembrerebbe esserci un accordo di massima, così come sui carrozzoni agganciati a questa amministrazione.
Veniamo ai punti di disaccordo.
Sarebbe una gioia, che non potrò mai assaporare, vedere il comune di San Giuliano, amministrato per oltre sessanta anni dalla sinistra, che prova a cambiare rotta.
Vede sig. Niccolai, mangiare sempre fagioli stufa e gonfia la pancia, provare una salutare insalatina per soli cinque anni potrebbe mettere a posto linea e pancia. Se poi i risultati sono positivi si può sempre raddoppiare.
Pensi solo se dopo aver fatto questa "disgraziata" esperienza i sangiulianesi si dovessero accorgere di aver sbagliato per tutti questi anni, ci potrebbe essere un suicidio di massa, meglio continuare a soffrire. Sono molto dispiaciuto per alcune "accuse" che mi rivolge che ritengo immotivate, per esempio sulle problematiche socio-economiche.
Ho criticato le scelte fatte dal comune in merito alla forte riduzione del contributo all'affitto ed ho sostenuto pubblicamente che i circa 53.000 euro spesi per finanziare l'Agenzia Casa che ha prodotto in quasi un anno un solo contratto, dovevano essere convogliati per incrementare il contributo all'affitto, ma l'attuale amministrazione di sinistra ha preferito "sovvenzionare" questa fallimentare iniziativa.
Ho sempre seguito con la massima attenzione i problemi che riguardano il personale del comune e di GeSTE, ma un intervento su argomenti così delicati, su cui i sindacati di categoria stavano combattendo la loro battaglia poteva essere interpretato come un'ingerenza non richiesta e non gradita.
La mia estrazione politica moderata, mi pone in netto contrasto con le sue idee, in alcuni settori, troppo estremiste.
Possono non essere condivise le regole che riguardano il Patto di Stabilità, ma finché ci sono vanno rispettate e se il Comune di San Giuliano Terme appartiene a quel ristretto negativo numero di 119 comuni su 8092 che nel 2011 non hanno rispettato il Patto di Stabilità vuol dire che l'incapacità di gestire il patrimonio pubblico non va ricercato all'esterno ma all'interno di questa amministrazione di sinistra, ribadisco di sinistra. Le chiedo una cortesia, La prego non mi paragoni a Robin Hood; lui era bello, bravo, stimato ed ammirato da tutti, amici e nemici. Io sono vecchiotto, arteriosclerotico, mal considerato dai colleghi di maggioranza e di opposizione, trovi, se proprio lo vuole un personaggio più modesto a cui paragonarmi.
Stia tranquillo i suoi amici continueranno a governare il Comune di San Giuliano fino a quando ci saranno persone come Lei che suggeriscono da dietro le quinte le azioni da fare.
Con grandissima stima R.M.

8/7/2013 - 10:02

AUTORE:
Alessio Niccolai

Che il Comune di SGT possa essere stato amministrato dissennatamente è una concessione che si può fare anche ad un consigliere «indipendente» come il Maini: ricorda un po' la scoperta dell'acqua calda.
D'altra parte quanti e quali siano i carrozzoni agganciati saldamente al traino dell'Amministrazione è cosa nota ormai anche nelle più remote località del Burundi.
Quello che invece mi interesserebbe capire - da profano vecchianese - cosa eventualmente farebbe Maini nella disgraziata evenienza che un giorno divenisse Sindaco sulla sponda sinistra del Serchio, perché i sillogismi che trapelano dalla sua strisciante e permanente campagna elettorale mi suonano a dir poco inquietanti.
Naturalmente dai banchi dell'Opposizione è estremamente facile dire tutto e non dire nulla, ma nei ragionamenti del Maini non scorgo (e non ho mai scorto) l'ombra di alcuna preoccupazione ad esempio per le sorti dei lavoratori del Comune o delle aziende ad esso collegate, come del resto non mi ricordo che le problematiche socio-economiche delle fasce più deboli del territorio sangiulianese siano mai state - nel mezzo a questo drammatico dissesto - in cima alla sua scala di priorità.
La cosa che non dovrebbe essere sfuggita a nessuno nel leggere questo intervento degno del più solerte contabile di stampo montiano, è questa inclinazione a individuare nel «Cappio di Stabilità» la cura ai pur gravi problemi, anziché la causa primaria.
Naturalmente lungi da me pensare che una gestione - come è stata negli ultimi anni a SGT - di chiara ispirazione craxiana rappresenti il paradigma del «good welfare», ma le contraddizioni in cui cade puntualmente la propaganda pseudo-liberaldemocratica mainiana sono quasi più sconcertanti della situazione deficitaria del Comune.
Prima si appella alla ferrea disciplina di bilancio di stampo neo-liberal in voga dacché il demonio precipitato a Palazzo Chigi dalla BCE - attraverso l'agenzia di lavoro pro-tempore della Bocconi - ha rivelato il verbo infernale della Spending Review e succedanei: per ripianare i bilanci degli enti locali gestiti fino ad ora in maniera clientelare, privatistica e/o «ad personam» secondo le mode degli ultimi 18 anni, precipitati nel disavanzo per sanare le perdite di questa o quest'altra azienda privata/pseudo-pubblica, i dispositivi di «Stabilità» degli ultimi anni prevedono effettivamente la dismissione del patrimonio pubblico, anziché il re-finanziamento del debito.
Ed è a questa prassi rapacemente liberista cui si appella il buon Maini, mettendo in risalto - novello Robin Hood - tutta la sua idiosincrasia per l'imposizione fiscale che però, ahimè, sarebbe l'unico serio strumento nelle mani della PA per retribuire i servizi per i cittadini, le fosse ancora permesso di gestirne «in proprio» e di non doverne impiegare l'ammontare per alimentare questa o quest'altra azienda.
Quindi il nostro Maini fa notare che il Comune di SGT ha provvisto un piano di risanamento sfuggendo alla logica perversa dell'alienazione patrimoniale (forse unico intento condivisibile dell'Amministrazione, se si considera che in Italia mediamente con i soldi della collettività prima si alimentano certuni interessi privati poi, svuotate a tal uopo le casse pubbliche, si svende il patrimonio collettivo a quegli stessi, concorrendo a far pagare a tutti i cittadini l'arma con cui suicidarsi finanziariamente), ma poi si duole del fatto che le farmacie comunali siano state dismesse...
Ora, se questo è il paladino della destra liberaldemocratica, si capisce anche come mai l'ex-sinistra possa permettersi di amministrare i Comuni in maniera così maldestra, scriteriata e mediocre come è avvenuto a SGT.
Per fortuna all'ombra delle terme c'è anche una Sinistra seria...