Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Scipione Salviati, emulando nel nome e nel fare l’antico romano, lo volle di pietra.
L’ERP, magnificando la potenza americana, lo rifece di cemento armato.
Le FFSS, seguendo il materiale che le contraddistingueva, ne fecero uno di ferro.
Il Serchio, seguendo quello che la Natura gli forniva, ne ha fatto uno di legno.
Se i due ponti di Migliarino, detti uno “di muro” e uno di “ferro”, sono famosi per l’Aurelia e la Roma-Genova, a cosa serve il terzo, quella arcata di tronchi portati dalla piena del Natale 2009?
È un ricordo a monito?
È un segnale fluviale di divieto d’accesso?
È un pennone di bilancina per una pesca non ammessa?
È un dissuasore di transito per barconi alti più di tre metri?
È in attesa di portare affisso un cartello con su limiti di velocità e di potenza?
È mancanza di sodi per togliere quel troiaio?
È inizio dell’invasione lucchese con invio di trincee?
BOH?