Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava.
Serchio ed Ozzeri, fonti di vita e di preoccupazioni
Il 4 dicembre 2012, a seguito di una piena del canale Ozzeri, crollò il ponte antistante il casello idraulico e con esso collassarono le porte Vinciane ed alcuni argini. Questi cedimenti provocarono la morte di Francesco Gabriellini, noto in zona per aver denunciato, in varie occasioni, il precario assetto idrogeologico dell’area e dell’aumentata pericolosità delle piene, anche a causa della costruzione di una centrale idroelettrica nel punto di confluenza del suddetto canale nel Serchio.
Si è subito costituito il “Comitato Colognole e dintorni per l’Ozzeri ed il Serchio”, formato da numerosi cittadini che abitano nei pressi dell’area in questione, fortemente preoccupati per la tenuta degli argini e memori dell’inondazione subita nel 2001.
La prima azione del Comitato è stata di chiedere alla Procura di effettuare le dovute indagini al fine di individuare eventuali responsabilità sulla morte del loro concittadino. Successivamente sono state da loro promosse riunioni alle quali hanno partecipato rappresentanti qualificati di Provincia, Comune, Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Auser-Bientina, Prefettura, nonché la ditta realizzatrice dei lavori della centrale idroelettrica.I rappresentanti del Comitato hanno espresso perplessità circa la bontà dei lavori eseguiti in somma urgenza, consci che sarebbero stati considerati definitivi fino a quando la forza di una piena non ne avesse dimostrato l’inadeguatezza; puntualmente la definitività dei lavori è stata ufficializzata dalle affermazioni del Dott. Bracci, responsabile del Servizio Difesa Suolo della Provincia di Pisa.Ma cosa viene contestato dal Comitato cittadino? Ecco elencati i punti:Si ritiene che gli eventi catastrofici verificatisi siano dovuti ad un'errata valutazione di ciò che la costruzione della centrale idroelettrica avrebbe causato al deflusso delle acque ed ad una mancata messa in sicurezza degli argini durante i lavori come, ad esempio, l’uso di “palancole” per il loro consolidamento;Le porte Vinciane a valle del casello idraulico, collassate assieme al ponte, sono state sostituite con valvole “clapet” a monte dello stesso con l’analoga funzione di interdire l’entrata delle acque del Serchio in piena nell’Ozzeri. Questi scatolari hanno un'apertura di deflusso di 27mq, contro gli oltre 70mq delle porte Vinciane. Oltre alle dimensioni ridotte, per ognuno dei tre scatolari sono state collocate due valvole clapet, i cui montanti, uno al centro di ogni scatolare, determinano un verosimile pericolo di occlusione e quindi di un non corretto funzionamento, causato dai rami e dai tronchi trasportati dalle piene che vi verrebbero trattenuti. Quando il comitato ha fatto presente questa problematica, gli sono stati snocciolati numeri sul quantitativo di mq di portata, sul fatto che in caso di pericolosità si sarebbe fatto saltare con una ruspa l’argine costruito sulle valvole clapet, che infatti viene chiamato “fusibile”, per far defluire l’acqua dell’Ozzeri in eccesso. Ma la cosa che ha più stupito è stata l’affermazione da parte di un tecnico (potrei fare il nome, ma evito) che la piena verificatasi nel 2012 rientrava in una casistica duecentennale: chi lo affermava non era probabilmente ben informato sui mutamenti climatici in atto e sulla sempre maggiore frequenza di avvenimenti estremi, come forti precipitazioni e “bombe d’acqua”.
Sempre a proposito delle valvole clapet con il loro argine fusibile, esse sono state posizionate su una gettata di cemento che ha innalzato il livello dell’acqua dell’Ozzeri di 80-100 cm, causando problematiche anche a Meati e Cerasomma, nella Lucchesia, come argini più fragili perché intrisi di acqua, impossibilità di tagliare le canne perchè i mezzi ora sprofondano nel fango, il rallentamento della corrente e quindi la minore ossigenazione per la fauna ittica, a cui è ancora preclusa la continuità fluviale fino a quando non verrà costruito lo scivolo per i pesci in prossimità della centrale idroelettrica.La frattura nel muro di sponda sinistra del Serchio adiacente alla centrale idroelettrica presenta un dissesto strutturale la cui riparazione, seppur prevista, deve rivestire carattere di estrema urgenza e, insieme alla realizzazione del setto di separazione tra l’alveo del Serchio e quello dell’Ozzeri (chiamato “puntone”), deve essere concluso non oltre la fine dell’estate.A lavori ultimati devono essere definite, calendarizzate e, se necessario, rafforzate le competenze che riguardano la manutenzione delle valvole ed il controllo degli argini, dove le tane di nutrie possono rappresentare un forte pericolo per la tenuta delle sponde in caso di piena sia del Serchio che dell’Ozzeri. Concludo riportando un’affermazione del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, prof. Raffaello Nardi, a commento del progetto di ricostruzione e consolidamento di opere idrauliche presenti in corrispondenza della confluenza del canale Ozzeri con il fiume Serchio, tenutasi presso la Regione Toscana il 20 maggio 2013 con tutti i maggiori responsabili: “[…] preme tuttavia sottolineare la necessità di una rapida sistemazione definitiva del nodo idraulico, che non potrà prescindere da una valutazione complessiva del nodo stesso, condivisa da tutti gli Enti, che porti alla programmazione degli interventi di completamento ritenuti necessari. In particolare dovranno essere valutati gli effetti indotti dal nuovo sbarramento con clapet realizzato in somma urgenza, sia in termini dei rigurgiti indotti verso monte, sia dal punto di vista di possibili risalti idraulici indotti a valle […]”.In poche parole gli abitanti di Colognole e dintorni non possono dormire sonni tranquilli, poiché esistono serie possibilità di inondazione a seguito di collasso degli argini.
Cittadini e Territorio ha posto il quesito in Consiglio Comunale circa la tempistica prevista per i lavori, ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta, e il tempo passa......
Tiziano Nizzoli
Presidente ass. Cittadini e Territorio
Membro del Consiglio Direttivo del comitato cittadino”Colognole e dintorni per l’Ozzeri ed il Serchio”