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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Riflessioni sul "perché"
di Michela Palsitti

15/8/2013 - 6:48

Questo articolo è apparso come commento al Punto di vista riferito al precedente "perché" di Antonietta Timpano, ma credo che si meriti un posto in questa sezione.


Mi è piaciuto molto leggere lo scritto di Antonietta Timpano, che non conosco personalmente, così come non conosco personalmente Ovidio Della Croce.

Saluto comunque ambedue con l'emozione implicita nel trattare certi temi e regalo, come condensato dell'intima esperienza del "ritorno ai luoghi di origine" un mio breve racconto (inedito, ovviamente!) 

 

Storia di una goccia di acqua salata

 

C’era una volta, una piccola goccia di acqua salata che, pur di sentirsi unica e originale, decise di abbandonare il mare dove viveva da sempre; non aveva le idee molto chiare su dove andare: l’importante era allontanarsi.

Giunta alla foce di un fiume, prese la via controcorrente e si incamminò come può fare una goccia: senza gambe, ma con inesorabile insistenza. Quando le parve di essersi spinta abbastanza, si fermò e trascorse un po’ di tempo a conoscere quel nuovo mondo senza sale, popolato di pesci, sassi, alghe, tronchi deposti sul fondo ed altri in superficie; ma non passarono molti giorni che anche il fiume divenne monotono, senza contare che per lei, goccia di acqua salata, non c’era modo di scambiare neanche due parole con le compagne di acqua dolce.

Prese inaspettatamente a rimpiangere il mare è cominciò a crescere dentro di lei un urgente desiderio di ritornare: non le fu facile, abituata ad opporsi, lasciarsi trasportare dalla corrente, ma finalmente, dopo lungo e faticoso viaggio, arrivò di nuovo al mare. Nessuno festeggiò il suo ritorno, perché nessuno si era accorto che un giorno se ne era andata: si sa che le gocce sono tantissime e tutte uguali…. Avvertì dentro di sé un profondo avvilimento: tutto questo spostarsi da un luogo all’altro non le aveva portata a sentirsi, né unica, né veramente … a casa!

Fu solo dopo tantissimo tempo (la vita di una goccia può essere lunghissima) che un adulto di uomo (non si è mai saputo se maschio o femmina, ma questo è irrilevante), avendo sentito raccontare la sua storia, seppe riconoscerla mentre scorreva sulla guancia di un bambino: rimase incantato a guardarla, intanto che i singhiozzi del bimbo che teneva sulle ginocchia si facevano più calmi e continuò in silenzio ad osservarla asciugarsi, parendogli contenta di finire i suoi giorni come una splendida goccia di acqua salata.

 

Michela Palsitti (Migliarino - appunto! - 2004)

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15/8/2013 - 21:17

AUTORE:
Mina

...ha ragionissima Solent...brava Michela

15/8/2013 - 12:59

AUTORE:
Solent

O Michela ho letto il tuo racconto con piacere almeno per 2 motivi:
1 conciso q.b.
2 in alcuni punti mi ha costretto a soffermarmi e riflettere.

Brrrraverrima come scriverebbe Mina

15/8/2013 - 9:34

AUTORE:
antonietta

Michela cara,
quello che avevo augurato alla goccia...si è avverato. Complimenti e a presto!