Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.
Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"
Avevamo un argomento su cui scrivere... ma poi siamo state travolte, aggredite e graffiate da immagini orribili e arrivano queste righe scritte da Emanuela, ci fermiamo, non aggiungiamo niente, perchè ogni parola è inutile, ogni minuto passato e che passa segna il nostro irrimediabile ritardo...noi abbiamo già perso speranza e futuro.
Sono giorni che vedo scorrere nelle homepage dei quotidiani, sui social network le immagini di quei bambini distesi, apparentemente addormentati, e sono giorni che mi do della vigliacca perché non riesco per più di due secondi ad osservare quelle immagini.
No, non ci riesco, lo strazio è troppo grande, inimmaginabile, e allora controllo ogni giorno il sito di Amnesty International per vedere se ci sono notizie certe, denunce e, ancora, mi appiglio alla speranza che al momento Amnesty ha chiesto l’intervento degli ispettori dell’Onu, ma non ha dato per certo l’utilizzo di armi chimiche.
Ma allora quelle immagini da dove vengono?
Chi sono quei bambini distesi?
Quali sono i loro nomi?
Quanti anni hanno?
Dove sono i loro genitori?
E, soprattutto, perché sono lì, così?
E ancora: qualora fosse dimostrato che non sono state utilizzate armi chimiche, non è forse certo che in Siria sono oltre due anni che muoiono centinaia di persone, di cui moltissimi bambini, nell’indifferenza generale?
Ci voleva il sospetto dell’impiego di armi chimiche, dell’abominio più totale perché il mondo si occupasse di quello che sta accadendo in quel paese?
Senza contare le migliaia di persone costrette a lasciare le loro case, le loro cose, spesso poche, ma loro, a dividersi da affetti familiari, dagli amici, persone strappate bruscamente e violentemente al loro quotidiano.
E’ di pochi giorni fa l’immagine di migliaia di profughi (si parla di 35000 persone) che attraversano il confine tra Siria e Iraq.
E quell’immagine...sì, sono riuscita a guardarla per più di due secondi, era più sopportabile di quella dei bimbi distesi, figuriamoci...
E allora non so, davvero non so... o, forse, sì, lo so, so perché in questi ultimi giorni mi riesce tanto difficile occuparmi delle meschine vicende di casa mia.
Scegliamo di non inserire alcuna foto che riguarda questa ultima strage, perchè appunto è solo l'ultima in ordine di apparizione, perchè non è la sola strage di bambini, ma vorremmo fortemente che fosse l'ultima in ogni senso...un grande urlo infinito invada il mondo...