L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
"A 70 anni dalle bombe su Pisa un'altra guerra"
Il gruppo Emergency di Pisa intende dire un secco NO! all'ulterioreinasprimento della guerra in Siria. Solo le armi del dialogo e dellaragione sono in grado di fermare una guerra, non saranno certo altrebombe ed altri morti a farlo.
Sono passati settanta anni, da quel terribile 31 agosto che distrussebuona parte della città di Pisa e assistiamo ancora una volta a "ventidi guerra". Sono venti che spirano lontano, ma che bruciano sulla pelle ela coscienza di tutti noi. Come accade spesso ormai, le bombe vengonopresentate all'opinione pubblica e alla coscienza del singoloindividuo, come l'unica opzione possibile per mettere fine a unconflitto.
Non è vero! Emergency lo ha visto in Iraq, inAfghanistan, in Libia: le guerre "per la pace" hanno solo alimentatoaltra violenza ed in questi Paesi i civili continuano a morire.Ai morti già causati dalla guerra in Siria se ne aggiungeranno altri,perché scegliere le armi oggi significa decidere sempre,consapevolmente, di colpire la popolazione civile: nei conflitticontemporanei il 90% delle vittime sono sempre bambini, donne e uominiinermi.
Centinaia di migliaia di persone hanno già abbandonato la Siria percercare rifugio nei Paesi vicini. Emergency li ha incontrati anche inSicilia, dove medici, infermieri e volontari stanno garantendo leprime cure ai profughi che sbarcano sulle coste di Siracusa.In tutti questi anni abbiamo visto che la guerra è sempre l'opzionepiù disumana, e inutile.Anche il Gruppo Emergency di Pisa chiede che l'Italia rifiutil'intervento armato, non consenta l'utilizzo delle basi militari e siimpegni invece per chiedere alla comunità degli Stati l'immediatointervento diplomatico. La diplomazia è l'unica soluzione ammissibilesecondo il diritto internazionale, l'unica in grado di costruire unprocesso di pace che abbia come primo obiettivo la tutela dellapopolazione siriana, già vittima della guerra civile.L'umanità -cioè noi tutti- possiamo ancora decidere di rinunciare allaguerra: difendere e praticare i diritti umani fondamentali è l'unicomodo per costruire le basi per una convivenza pacifica tra i popoli.Gruppo Emergency PisaReferente Gruppo: Emiliano Cariello