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Oggi è deceduto Oliviero Toscani.
Era ricoverato presso l'ospedale di Cecina per l'aggravarsi della sua malattia, l'amiloidosi, malattia rara e incurabile.Rimane la sua opera rivoluzionaria nel mondo della fotografia.
Lo ricordiamo con le parole di Paola Gavia, che ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essere fotografata da lui per una campagna mondiale

. . . avevo risposto al tuo " apprezzamento" poi ho .....
da uno che evidentemente si considera un Pico della .....
. . . l'ultima volta che parlai con il renziano Massimo .....
La nuova vita di Luigi Di Maio continua con una conferma .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Il cielo è quasi sempre imbronciato
di pessimo o di cattivo umore
e nel suo tenace perdurare
appiccica addosso il malumore
Grondano i tetti, gli .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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di Darwin Pastorin

Conobbi Tabucchi per via del calcio...

20/9/2013 - 14:09


Tram. Torino. Prima mattina. Un sole ancora tiepido. Comincio a sfogliare La Repubblica, subito giù di morale, tra imbarazzanti vedeomessaggi, larghe intese prossime a fallire, becerume politico, da una parte e dall'altra.

Poi, quella bella carezza al cuore. Quell'emozione. Nelle pagine della cultura, l'anticipazione del romanzo postumo di Antonio Tabucchi: Per Isabel. Un mandala (Feltrinelli, 128 pagine, 13 euro). L'incipit, il bellissimo articolo di Paulo Mauri e uno scritto di Ugo Ricarelli (un grande autore che non è più con noi, ma resta la bellezza delle sue forti e fragili pagine). Tabucchi!

Mi perdo tra quelle righe fitte, riecco l'Antonio da molti di noi amato, con il suo gioco di finzioni e di rimandi (con citazioni dai suoi "Requiem" e "Notturno Indiano"), ritornano Isabel e Tadeus Waclaw Slowacki. E io so che in quest'opera riabbraccerò il mio maestro: fu la mia guida per un breve tempo, ma indimenticabile. E grazie ancora alla Feltrinelli per avermi dato la possibilità di ricordarlo l'anno scorso a Cortona, in teatro.

Conobbi Tabucchi per via del calcio. L'Italia doveva giocare una importante partita di qualificazione ai mondiali americani con il Portogallo. Era il novembre del 1993. Scrivevo per "Tuttosport" e decisi di intervistare l'autore di "Sostiene Pereira", l'uomo che ci fece conoscere Fernando Pessoa e i suoi eteronimi, che ci portò il Portogallo in casa. Scoprii che era un appassionato di football e accettò di rispondere alle mie domande.

Fu una chiacchierata divertente. Mi disse: "Da ragazzo giocavo all'ala destra, e il mio idolo era lo svedese Kurt Hamrin della Fiorentina. Io sono tifoso dei viola, ma anche del Pisa, e ho un debole per il Benfica. Sono un appassionato di Roberto Baggio, lo trovo un fuoriclasse dotato di un ottimo tiro, in grado di frantumare qualsiasi schema per inventarsi, o inventare un gioco".

Ne "L'angelo nero" troviamo scritto: "Sai come sono delicati i campioni, giocano sulle punte, sono come le ballerine della Scala". A chi pensava? Mi rispose, con quella sua parlata cantilenante, soave: "Ai giocatori che Gianni Brera chiamava abatini: Rivera e Mazzola. Elementi eleganti, dotati di classe e intuito, ma senza tenuta atletica".

Cominciammo a frequentarci. Gli devo il titolo del mio primo libro Feltrinelli ("Le partite non finiscono mai") e tanti consigli sulla letteratura e sulla poesia e un itinerario magico per le vie non turistiche di Lisbona. Venne a casa mia, e ho ancora le foto con Tabucchi che tiene in braccio mio figlio Santiago di pochi mesi.

Ci siamo persi di vista, come purtroppo succede. Ma non ho mai smesso di leggerlo e di apprezzare i suoi interventi "politici" nelle rare apparizioni televisive. Il 9 ottobre, quando uscirà "Isabel", potrò recuperare i suoi umori, le sue passioni, la sua arte, le sue magistrali finte, come quelle di Kurt Hamrin, l'uccellino svedese.

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20/9/2013 - 20:03

AUTORE:
Pierino

Sulla terra non muori mai fino a che hai qualcuno che ti ricorda.