Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Non si è ancora spento l’eco del ritrovamento di una grotta preistorica che a distanza di poche settimane viene annunciato il ritrovamento dei resti si un insediamento risalente all’età del ferro, circa intorno al XII secolo a.C. nel mondo mediterraneo. Sono in corso gli esami per una datazione più precisa secondo la tecnica del Carbonio 14.
La scoperta si è resa possibile grazie al recente mutamento della foce del fiume, che a seguito della recente mareggiata a iniziato ad erodere un tratto di spiaggia che in origine era molto distante dal mare portando alla luce quello che sembra addirittura un telaio in ferro utilizzato per sostenere la copertura di una capanna su palafitte.
All’indirizzo: http://youtu.be/Tk9Xd1_xxAk è possibile vedere le rare immagini che è stato possibile riprendere.
Molti degli studiosi più accreditati nel settore stanno raggiungendo il luogo per vedere di persona il ritrovamento.E’ addirittura intervenuto il comico di Colorado, Romolo Prinz, considerato il Più bello d’Italia che dopo avere visto di persona il luogo ed il reperto ha come di consuetudine esclamato: “……… un telaio per la copertura di una capanna dell’età del ferro?.........Ma che Cazzo!!!!!!!!
In effetti, dopo controlli più approfonditi è stata individuata la natura dell’oggetto rinvenuto: si tratta di un telaio in tubolari di ferro, saldati tra loro per ottenere un rettangolo di circa due metri per tre utilizzato per sorreggere il tetto di una baracca, probabilmente di una di quelle baracche costruite sopra degli scafi galleggianti, fino a qualche anno fa presenti lungo la sponda del fiume.Il telaio in ferro c’è, esiste veramente ed è posto proprio nel mezzo del canaletto che il Serchio ha formato sulla foce. Rappresenta un serio pericolo alla navigazione perché le barche che devono uscire o rientrare dalla foce rischiano di urtare il motore o lo scafo contro questo telaio acuminato, sommerso poche decine di centimetri sotto la superficie e difficilmente visibile e dove non ci sono margini di manovra.
Sarebbe auspicabile un interessamento delle autorità preposte, ciascuna secondo le proprie competenze, Comune, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco dato che il pericolo esiste ed andrebbe rimosso.