Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Pagliari ha sempre ragione!
Gli scommettitori avevano detto che sarebbe stata una partita con pochi goal, e in effetti poteva finire anche cinque o sei a zero. Ma una volta tanto vincere così fa bene. Eppure l’inizio fu raggelante: un’occasionissima mancata dalla Paganese e un loro goal annullato per fuorigioco. Il tempo bruttino non aveva invogliato il popolo a fiondarsi all’Arena; in mezzo ai soliti sempre presenti, spiccava però l’amico tosco-lombardo Luca, che non vedeva il Pisa dal 1947; all’inizio era un po’ perplesso e si lamentava per il gioco dei nostri, poi però ha goduto come tutti noi.
Ma torniamo a Pagliari: all’inizio schiera il giovane Forte (maiuscolo!), e tutti i soliti scettici della gradinata a lamentarsi perché è inesperto, non fa gioco e via discorrendo, fino a che non piazza una bombarda micidiale che sfonda il bunker nemico. Poi altri lamenti su Bollino: ma perché non ha fatto giocare Giovinco, ma questo Bollino poi combina poco, ecc; e infatti all’inizio del secondo tempo eccolo segnare un gran goal di testa. Non solo: Pagliari nel finale schiera un’altra torma di giovanissimi, da Caputo al nuovissimo Melis, tutti comportatisi dignitosamente. Insomma quell’uomo barbuto-occhialuto ne sa una più del diavolo! A parte i sunnominati, si distinsero anche diversi altri dei nostri: l’instancabile motorino Sampietro (con la m!) che ha recuperato decine di palloni, l’esterno Napoli, capace di un gran bel goal e del cross sulla seconda rete, il sempre più impeccabile Goldaniga (un grande!), senza dimenticare la conferma del nostro portierino. E Arma, direte voi? All’inizio è stato strippato nei modi più indegni dai rudi difensori avversari, ma poi, di riffa o di raffa, è entrato in tutte le azioni dei goal; se n’è per altro mangiato uno pazzesco in contropiede, colpendo un palo a portiere battuto. Su di lui vorrei raccontare anche un episodio curioso: verso la metà del secondo tempo, mentre correva sulla destra, viene arpionato e strattonato in tutti i modi dal difensore, ma l’arbitro fischia il fallo ad Arma; a questo punto nella gradinata si alza un tifoso politically correct che urla all’arbitro: “Razzista!” Un grande (come direbbe Enrico Letta)! E’ una conferma che a Pisa il pubblico non è certo razzista, anche se qualche buontempone diceva che i cori contro il Livorno potrebbero essere puniti con qualche multa o con la squalifica del campo! Insomma fu una giornata fausta e ci si divertì.
Aggiungo due cose che c’entran poco: ho ricevuto qualche critica (costruttiva, s’intende) a proposito dell’articolo su Perugia-Pisa, perché le citazioni della “Traviata” erano virgolettate, e questo non istava bene; allora ho deciso che prossimamente farò una cronaca verdiana alla Rigoletto, e senza virgolettare le citazioni. Va bene? Boh. Infine una nota inquietante: il professor Vaccari non era allo stadio e il Pisa ha vinto tre a zero. Non aggiungo altro.