In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Era il 6 ottobre 1968, in Migliarino, via Mazzini n.34, nelle sale sedi delle tre sezioni elettorali, si svolsero le prime votazioni per l’elezione del Comitato degli usi civici delle frazioni di Migliarino, Bufalina e dell’abitato di Malaventre, l’ASBUC.
Gli aventi diritto, cioè i frazionisti iscritti nelle liste elettorali del Comune di Vecchiano, erano 1602 di cui maschi 783 e femmine 819.
Sapete quanti furono i votanti?
734 maschi e 752 femmine perché qualcuno forse era malato!
Furono eletti Franceschi Edilio con voti 850, Canarini Raffaello (804), Vanni Bruno (798), Panicucci Romano (794) e Lomi Giulio (570).
Dopo 45 anni di lavoro dei numerosi comitati succedutisi e le vicissitudini economiche e politiche che hanno portato all’aumento dei terreni di uso civico e nelle casse dell’ASBUC una gran quantità di denaro, il 22 settembre 2013 si sono svolte le ultime elezioni.
Oggi sono aumentati i terreni, i soldi, i ritorni economici per i frazionisti, la credibilità istituzionale, i rapporti con la Regione e ancor di più quella con l’Amministrazione comunale, il numero degli abitanti e quindi dei votanti.
Sapete quanti sono stati i votanti?
Centoquarantaquattro! epidemia?
Finito l’interesse per quello che è tuo? Forse.
Troppo tempo da dedicare alle scartoffie? Anche.
Troppe difficoltà di ordine tecnico? Pure.
Oppure mancanza di partecipazione che si tramuta spesso in stupida polemica? Senza dubbio alcuno!
Ora però siamo alla gettata, quella che consoliderà il lavoro per il quale è stato sputato sangue e quella che sarà il fiore all’occhiello della comunità: il Centro diurno.
Fra una settimana, il 4 o il 5 novembre, tempo e imprevisti permettendo per cui l’esatta data non è possibile stabilire, ci sarà la posa della prima pietra che in questo caso è un blocchetto di legno.
Sarà entusiasmante vedere salire il gigantesco Lego ed è per questo che la Cittadinanza tutta, comprese alcune classi delle scuole, è invitata all’inaugurazione.
I tempi sono stretti, le piogge dei giorni passati hanno provocato disagi e spostamenti del cronoprogramma dell’opera, ma la competenza e l’impegno degli addetti ai lavori, che la scorsa domenica (non festiva) sono stati redarguiti da una signora che era urtata da colpetti di martello, fanno sì che in poco tempo potrà essere ammirata un’opera diversa dalle solite, un’opera che il cemento non lo vedrà assolutamente più, resterà solo sotto i piedi!
A breve saranno spiegate le modalità di accesso all’area.