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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

. . . altrimenti in Italia tutto il potere centrale .....
Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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IMMAGINA San Giuliano Terme
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di Umberto Mosso
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di Riccardo Maini (vedi risposta al sig. Bertelli)
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Comunicato congiunto FdI, Lega, FI.
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“Interrogazione del consigliere provinciale Roberto Sbragia”
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Ripafratta, 25 maggio
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di Fabiano Corsini
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Prato
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Nei tuoi occhi languidi
profondi, lucenti
piccolo mio
inestimabile tesoro
vedo il futuro
il tuo
il presente
quello del tuo babbo
il passato
quello .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
ACCADDE OGGI
Canale di Suez

17/11/2013 - 16:29


Il Canale di Suez è stato inaugurato il 17 novembre 1869 ed è un canale artificiale che permette la navigazione dall’Europa all’Asia (e viceversa), evitando la circumnavigazione dell’Africa.

Si trova in Egitto e collega Porto Said sul Mediterraneo a Suez, che invece sta sul Mar Rosso. Questa via di navigazione ha cambiato la rotta dei trasporti e migliorato gli scambi commerciali.

 Prima dell’apertura di Suez, molte merci venivano scaricate e trasportate lungo la rotta del canale (non ancora esistente) per poi essere reimbarcate o sul Mediterraneo o sul Mar Rosso, a seconda della tratta. Un viaggio lunghissimo ed estenuante che rallentava di molto il commercio. I primi a rendersi conto che quel tratto di terra è un ostacolo per il commercio sono i mercanti veneziani che, all’inizio del Cinquecento, propongono ai sultani d’Egitto di collegare i due mari.

Si devono però attendere tre secoli per dare forma al progetto. Napoleone, nel 1799, dopo aver ritrovato un interessante lavoro a opera dello studioso tedesco Leibniz, ferma il sogno di realizzare il canale a causa di un dislivello di 10 metri tra i due mari, che – secondo il pensiero dell’epoca – impone la realizzazione anche di un complesso sistema di chiuse. Secondo studi topografici successivi e più accurati, non esiste alcun ostacolo di questo genere. Nel 1830, l’ingegnere Prosper Enfantin mette mano al progetto del canale e costituisce, nel 1846, una società di costruzione dimostrando che l’opera è realizzabile, anche con una piccola limitazione. Il Canale permette la navigazione solo a navi a vapore, che rappresentano solo il 5 percento delle imbarcazioni.

È un italiano a elaborare il progetto definitivo nel 1854. La firma è quella di Luigi Negrelli, un ingegnere trentino. In realtà, Negrelli nasce a Fiera di Primiero, paesino italiano che in quel periodo apparteneva all’impero austroungarico. Si dice però che i suoi genitori fossero di origine genovese.

La costruzione del canale prende il via il 25 aprile 1859 e ci vogliono 10 anni per realizzare quest’enorme opera. La direzione dei lavori è affidata Ferdinand de Lesseps (il diplomatico francese che ottiene la concessione di 99 anni dall’apertura da Said Pascià, viceré d’Egitto) e non a Negrelli, che però muore alla vigilia dei lavori. De Lesseps si ritrova così a coordinare circa un milione e mezzo di operai egiziani. Molti di loro (125 mila), purtroppo, muoiono durante la costruzione a causa di un’epidemia di colera.

La prima nave attraversa il canale il 17 febbraio 1867, anche se poi l’inaugurazione ufficiale, in pompa magna, è del 17 novembre 1869. Suez fin dalla sua apertura cambia il mercato e ha un immediato impatto sul traffico delle merci. Ma c’è di più. Il successo di quest’opera porta anche in altre direzioni. Prima cosa viene sviluppato il ruolo della navigazione per spostare le merci, poi l’Africa diviene al centro dell’interesse europeo e i francesi decidono di buttarsi un altro lavoro importante, stavolta senza successo: la costruzione del Canale di Panama.

Il Canale di Suez è un’opera enorme: è lunga 163 chilometri, larga circa 52 metri (viene poi allargata fino agli attuali 352 metri) e ha un pescaggio di 8 metri (oggi sono 16 si sta pensando di arrivare a 20). Per la navigazione ci vogliono 15 ore. L’impresa è finanziata con fondi francesi per il 56 percento del valore e per la restante parte con fondi egiziani.

La gestione franco-egiziana però cambia, quando nel 1875 l’Egitto cede la sua quota di azioni al Regno Unito, a causa di mancanza di liquidità. Gli inglesi non vedevano l’ora di mettere le mani su Suez che consente un collegamento facile e diretto con le colonie indiane.

Da 1888, grazie alla Convenzione di Costantinopoli, il Canale è eletto “zona neutrale” e può essere usato sia in periodo di pace sia di guerra, ovviamente in quest’ultimo caso non da Paesi in conflitto con l’Egitto. Risalgono poi agli anni Cinquanta le tensioni per il controllo (economico) di Suez, quando il 26 luglio 1956 il Presidente Gamāl ʿAbd al-Nāser, nonostante la concessione non fosse ancora scaduta, nazionalizza il canale, ben con 14 anni d’anticipo: scoppia la crisi di Suez e a ottobre di quello stesso anno Francia, Regno Unito e Israele attaccano l’Egitto. L’obiettivo degli egiziani è quello di raccogliere fondi per  finanziare la costruzione della Diga di Assuan, sul fiume Nilo, ma ovviamente gli altri Stati non prendono bene la prova di forza del Paese.

 

Il Canale viene chiuso fino ad aprile del 1957, per poi essere bloccato ancora un’altra volta, nel 1975 a causa della guerra dei sei giorni (scoppiata nel 1967).

 

n.d.r. per un errore non verificato nelle immagini tratte da internet dove sotto la foto visibile fino ad ora sul servizio che diceva "Canale di Suez" mentre invece si trattava di quello greco di Corinto come ha giustamente fatto notare un attento lettore, la redazione si scusa per il pasticcio e corre a rimediare.

Ancora una volta il giornale è fatto con la partecipazione di tutti.

Ora i due canali sono a semplice confronto.

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18/11/2013 - 11:46

AUTORE:
Lettore curioso

Il canale di Corinto è un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l'istmo di Corinto. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6345 m, è largo circa 25,6 metri e profondo fino a 8 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccole (circa 10.000 t).

La sua utilità è soprattutto quella di risparmiare circa 200 km sulla rotta tra il mar Ionio e l'Egeo evitando il periplo del Peloponneso. La sua più grossa limitazione è la dimensione che non consente il transito alle moderne navi transoceaniche.

L'idea originale del taglio dell'istmo si deve al tiranno Periandro nel VII secolo a.C.[1] Per le ingenti difficoltà di realizzazione il progetto fu abbandonato in favore della costruzione di una strada, chiamata Diolkos, che consentisse il trasporto di merci e navi attraverso l'istmo, evitando il periplo del Peloponneso.[2][3][4][5]
Posizione del canale di Corinto.

In seguito la costruzione del canale fu intrapresa dall'imperatore romano Nerone verso l'anno 67, quando inviò sul posto 6000 schiavi ad iniziare lo scavo; l'operazione venne sospesa a causa della morte dell'imperatore e il suo successore, Galba lo ritenne un progetto troppo oneroso per dargli seguito.

L'inizio dei lavori in epoca moderna è degli anni 1870, dopo il successo della realizzazione del canale di Suez. Il lavoro fu affidato ad una compagnia francese ma, per difficoltà economiche, questa dovette sospendere i lavori quando solo le due estremità del canale erano state scavate. Infine, nel 1881, il progetto fu affidato agli architetti ungheresi István Türr e Béla Gerster, che già avevano preso parte agli studi iniziali per il canale di Panama. Una compagnia greca guidata da Andreas Syngros (il principale contraente era Antonis Matsas) si incaricò dell'esecuzione dei lavori e li portò a termine nel 1893.

17/11/2013 - 17:28

AUTORE:
....

Cambiate la foto, questo è Corinto.