Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
IN QUEL DI SALERNO
Quindi, ricapitolando: al circolo Salerno 1 Renzi ha totalizzato 941 voti e Cuperlo 23 (gli altri candidati ancora meno); al circolo Salerno 2 risultato ancora più strepitoso: Renzi 1.401 voti e tutti gli altri 33. Per dare un’ulteriore idea dell’abnormità del dato: in provincia di Salerno hanno votato circa 12.000 iscritti, in provincia di Bologna 7818.
Tutto normale per O sinnaco De Luca e Issidaho Renzi.
Un po’ meno per la procura distrettuale antimafia che infatti sta conducendo indagini, anche perché non ha in mano solo i tabulati dei voti espressi, ma anche un pacco di tessere del PD trovate in possesso di un tizio che non deve essere proprio un giglio, secondo quanto riferisce Repubblica.
Direi che non è una bella storia e dovrebbe far riflettere almeno quelli che non sono accecati dalla retorica delle primarie. Sono guerre senza esclusioni di colpi tra gente che invece dovrebbe essere solidale, dato che dovrebbe convergere verso lo stesso obiettivo di tutela degli interessi dei deboli e dei disagiati.
Invece per propalare mediaticamente che si è stravinto e non solo vinto è ammesso tutto, anche il magheggio che è capace di smontare pure un bambino.
Per esempio al al Circolo Salerno 2, quello dove Renzi ha avuto 1.401 voti, si è votato dalle 15.00 alle 21.00, ossia per sei ore, che sarebbero 21.600 secondi. Ossia, se la matematica non è un’opinione, un voto ogni 15 secondi circa. Ininterrottamente, per sei ore. Complimenti alla vescica degli scrutatori!
L’artefice di questo capolavoro mi dovrebbe spiegare, nel caso non sappia fare i miracoli (perché se mi dimostrerà che sa moltiplicare i pani e i pesci e risuscitare i morti mi riterrò soddisfatta) qual è la molla che spinge a compiere simili imprese che si rivelano subito per quelle che sono: miserabili imbrogli.
E’ il pregiudizio che solo loro sono furbi e gli altri tutti scemi?
E’ la convinzione di onnipotenza e impunità?
E’ essersi bevuti il cervello?
E’ tutto questo assieme, ma che deriva da una causa prima: la personalizzazione della politica che radicalizza lo scontro.
Perché il leader mediatico, quello il cui progetto politico è tutt’uno con la sua persona, non può vincere di misura. Deve sbaragliare.
Il leader è tutta scena e la deve occupare per intero, non la può dividere con un altro che gli sta incollato dietro.
E nell’ansia da prestazione si perde il senso della misura, come è accaduto a Salerno.
Che non è solo una brutta pagina della politica, è un episodio che sta dispiegando risvolti penali. E non poteva non essere così, dato che i conti li sanno fare tutti, comprese le procure.
Consiglierei sommessamente una dissociazione dal voto di Salerno: anche ammesso che le indagini della procura non approdassero a nulla è irrimediabilmente compromesso dal punto di vista dell’immagine.
Troppo, per chi si prefigge di “cambiare verso”.
Poi, fate voi! Ma non lamentatevi nella malaugurata ipotesi questa vicenda dovesse finire in qualche aula di tribunale.
E tutta la vostra voglia di vincere se ne va a puttane.