È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte.
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”.
Una volta era il partito, il vecchio PCI di Berlinguer, a toccare certi temi cari alla sinistra. Ora questi sono quasi completamente scomparsi dal linguaggio politico e i discorsi che si sentono in giro riguardano le primarie, la segreteria, la decadenza, il patto di stabilità, la tenuta della maggioranza o del Governo di fronte ai continui cambiamenti del quadro parlamentare.
Una fase molto caotica della nostra vita politica, lotte di potere che lasciano solo sullo sfondo i veri problemi del paese.
Al massimo si parla del lavoro e delle tasse, giustamente direi, ma comunque sempre in prospettiva, sempre con le stesse promesse, i soliti discorsi programmatici, sempre nei prossimi mesi, nel prossimo anno, nella prossima legge o legislatura.
Alcuni temi fondamentali della sinistra sono scomparsi da tempo nelle parole di chi ci amministra e ci governa. Sembrano temi e parole superate, di poca importanza, temi e parole del passato, figlie di un dio minore nei confronti dei Grandi Temi della politica attuale, di cosa farà Alfano, cosa dirà Brunetta, cosa succederà con la decadenza di Berlusconi.
L’unica persona che in questo momento parla di educazione, legalità, onestà, correttezza professionale e fiscale, etica e moralità nella vita sociale e politica non è un politico e nemmeno una semplice persona, è un Papa. Un Papa che va scritto maiuscolo non solo per formalità grafica ma perché se lo merita.
Non so se chi lo ha eletto si immaginava la svolta che lui sta dando alla Chiesa nelle sue strutture gerarchiche e amministrative ma soprattutto nelle coscienze. Si è capito subito, quando ha messo mano al portafoglio per pagare il suo soggiorno in un albergo romano prima della sua elezione al pontificato. L’hanno subito bloccato ma il segno è partito, veloce, per tutti quelli che si auguravano finalmente un cambiamento della Chiesa, un percorso virtuoso che la conducesse da ricco comitato di affari distaccato dalla gente (come da tempo era diventato) a grande organizzazione umanitaria a sostegno degli umili e degli indifesi, a difesa degli onesti, a salvaguardia dei poveri, dei disoccupati, dei licenziati, categorie che si stanno purtroppo da tempo sempre più identificando.
Sembra che ormai sia l’unico a predicare contro le ipocrisie, i falsi credenti, i finti poveri, contro gli evasori fiscali, contro i fedeli che fanno donazioni alla Chiesa ma che nelle loro attività lucrano sui disgraziati ed evadono il fisco.
Che predica la povertà come un dono e il denaro e la ricchezza come il male.
Che si scaglia contro una televisione alienante, che produce perdita di valori, che dequalifica il corpo della donna e il sesso riducendolo a merce di scambio. A volte solo per una ricarica del telefonino, di cui abbiamo purtroppo esempi recenti e forse nemmeno isolati.
Che ricorda il valore della famiglia come luogo dove si formano le coscienze, dove si decide il futuro, non solo economico, dei figli attraverso la loro educazione ai veri valori riguardanti la morale e la convivenza civile.
Che tuona contro le false credenze, i finti maghi, le persone che si rivolgono a fattucchiere per cercare di risolvere per magia i loro problemi personali, finanziari, sentimentali.
Mi piace qui ricordare la famosa frase di Papa Francesco del “pane sporco” portato a casa, ai figli, da parte di chi lucra sulla vita degli altri, di chi evade le tasse, su chi non si comporta onestamente.
Chi si deve occupare di questa deriva morale del paese?
Dove sono finiti gli ideali della sinistra in campo etico e morale?
Chi si deve occupare dei nostri giovani stracarichi di oggetti e tecnologia ma così poveri di spirito, di ideali e non solo di certezze?
La politica da tempo ha preso una strada che la allontana sempre più dalla gente, dal popolo, dai propri elettori. Lo sforzo dei due maggiori partiti sembra sempre più orientato a stabilire quali siano i rapporti di forza fra le varie correnti, in nome di una ripresa sempre più difficile e spostata in avanti nel tempo, e con il completo abbandono ormai dei temi che riguardano il comportamento sociale dei cittadini, il loro livello culturale, la loro educazione, la loro onestà da tempo in declino sostituita oramai dalla furbizia. La costante mancanza di legalità.
E grave che sia solo un Papa a parlarne perché questi sono temi fondamentali, elementi indispensabili per una Nazione che si dica civile. Non solo dal punto di vista etico e morale ma anche da quello del funzionamento dello Stato, uno Stato che non si può fondare su privilegi e ruberie, su amicizie e interessi personali di cui abbiamo episodi recenti e molto spiacevoli, specie quando coinvolte sono figure istituzionali.
Come se ci fosse nel paese una rete sotterranea di connivenze, conoscenze, complicità, favoreggiamenti, stretti rapporti personali che impedisca ogni vera opera di sviluppo e cambiamento, anche di mentalità.
Una vera e propria crisi morale, prima che economica, considerata dalla politica solo un problema secondario, una faccenda di poca importanza su cui pare che solo Papa Francesco senta il dovere, morale e civile, di intervenire.
Quadro: Etica e morale di Salvador Dalì