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Oggi è deceduto Oliviero Toscani.
Era ricoverato presso l'ospedale di Cecina per l'aggravarsi della sua malattia, l'amiloidosi, malattia rara e incurabile.Rimane la sua opera rivoluzionaria nel mondo della fotografia.
Lo ricordiamo con le parole di Paola Gavia, che ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essere fotografata da lui per una campagna mondiale

Data per certa la disparità di trattamento mediatico .....
C'è un «caso Toti» nel Pd dal quale la segretaria .....
. . . avevo risposto al tuo " apprezzamento" poi ho .....
da uno che evidentemente si considera un Pico della .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Non appena ci salutano le feste del Natale
lasciando una scia di pandori e dolciumi,
panettoni e e frutta secca a fiumi
Ecco affacciarsi ovunque
zeppole, .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Inaugurazione Museo RADICO
Sabato 30 Novembre ore 16:via Alcide de Gasperi 3, Rigoli, San Giuliano

27/11/2013 - 17:04

Inaugurazione Museo RADICO

Museo diffuso sul Lavoro, l'Intelligenza e la Civiltà Contadinavia Alcide de Gasperi 3, Rigoli, San Giuliano Terme, Pisa.

 

Sabato 30 Novembre ore 16 Angelo Frati ideatore e presidente del Museo del Castagno di Colognora di PescagliaGiuliano Meini, direttore del Museo/Progetto RADICOFabiano Martinelli, assessore alla cultura Comune di San Giuliano TermeFrancesco Verdianelli, assessore agricoltura Comune di San Giuliano Terme Giacomo Sanavio, assessore provinciale alla tutela del territorioAlla presenza di  amministratori ed autorità locali daranno vita all'inaugurazione del Museo RADICO, Sabato 30 Novembre ore 16 via Alcide de Gasperi 3, Rigoli, San Giuliano Terme, Pisa. Il progetto RADICO vuole dare più valore al cibo narrando la sua epopea locale raccontando la storia, dall'800 al '900, delle nostre campagne e degli uomini che l'hanno abitata partendo dagli oggetti del lavoro, della vita quotidiana e della cultura popolare che, quotidianamente e durante le Feste, li sosteneva.

 

l progetto RADICO si articola su tre livelli narrativi:a) le esposizioni, di cui questo Museo di Rigoli è la prima stabile e segue le due temporanee fatte all'agrifiera ed a Lucca. In progetto l'apertura di altre tre entro i prossimi 6 mesi.b) il Museo a scuola: nel mese di Marzo 2014 in diverse scuole realizzeremo una piccola esposizione monotematica ed istituiremo il "mese della civiltà contadina" durante il quale, nelle scuole, faremo conferenze e lezioni monotematiche su questo tema. Ai bambini chiederemo di portare i loro bisnonni a scuola, e speriamo che ogni scuola si costruisca il proprio Museo della Civiltà Contadina.c) il Museo in campo: nelle aziende agricole e negli agriturismo interessati installeremo la mostra che smonteremo ad Aprile dalle scuole, realizzando un Museo Diffuso ed una cartina che colleghi i vari punti e che possa dare al turista intelligente la possibilità di farsi una "lezione" sul territorio seguendo il percorso indicato, guardando la campagna che percorre, leggendo il materiale che produciamo, visitando i piccoli musuei monotematici installati, mangiando il cibo buono collegato al Museo appena visto e, ove possibile, partecipando a momenti di cultura materiale che produciamo. Una settimana di studio materiale per conoscere, davvero, il nostro territorio.RADICO è un progetto dell'assoc.  Radici Contadine e dell'assoc. Ortipisani Onlus Giuliano Meini 3396410863    g.meini@radico.it
Carlo è un fabbro che lavora in una fucina mandata avanti esclusivamente dalla forza dell'acqua corrente che, con una caduta di qualche decina di metri, muove un maglio pesantissimo col quale forgia i suoi manufatti: vanghe, pennati che non perdono mai il filo, forbici perfette. Solo carbone di legno di castagno, prodotto nel bosco lì vicino da Luigi che, con i giovani carbonai lucchesi, produce ancora carbone nei boschi di castagno, facendo "La manutenzione del bosco".

Per forgiare il ferro, bisogna soffiare sul carbone: nella fucina di Carlo non c'è il mantice, ma la "tromba del vento" che è una macchina arcaica: l'acqua, cadendo da notevole altezza, ingloba l'aria che restituisce a notevole pressione nel momento in cui cade: un condotto particolare la convoglia sulla fucina e così soffia sul fuoco. Il lavoro dell'uomo che proviene dai secoli scorsi usava, come strumento, la conoscenza delle leggi della fisica, che apprese in bottega e tramandate tra generazioni, aggiungendo ad ogni generazione una nuova idea ad una macchina da lavoro, ha portato oggi alla nostra società ed alla nostra cultura. Il Museo RADICO aprirà il prossimo 30 Novembre a Rigoli, alle 4 del pomeriggio, inaugurando una nuova stagione di cultura del cibo e del lavoro contadino. Attraverso l'esposizione tematica degli strumenti e degli oggetti da lavoro dei secoli scorsi, cerca di fare il punto sulle nostre radici contadine: il lavoro di un popolo che ha coltivato non solo il cibo ma anche la nostra cultura sociale e scientifica.

 

Gli oggetti fanno parte del Museo Radico sul lavoro, l'intelligenza e la civiltà contadina, diretto da Giuliano Meini e Lucia Paoletti, che ha trovato la collaborazione tra diversi enti pubblici e privati, tra cui spiccano l'associazione delle dimore storiche pisane, guidata da Riccardo Cerretti, L'Ortofruttifero, azienda agricola della famiglia Pacini ed i Comuni di Pisa, San Giuliano e Vecchiano, che hanno sentito la necessità di portare alle nuove generazioni le storie di chi ci ha preceduto, ma soprattutto di chi ancora oggi continua a lavorare in relazione alla natura, alle sue regole, alle sue leggi.

Tutto ruotava intorno al cibo, alla sua produzione, trasformazione e conservazione, ed immergersi in quella storia può aiutare a capire meglio il mondo di oggi, che da lì trae le origini. L'esposizione mostrerà molti dei manufatti che Giovanni Lazzerini raccolse ad Avane e donò al Comitato Civico di Venturina che ne è il custode ed il promotore.

Organizzato in sei sezioni tematiche, associate ai colori dominanti, porrà l'attenzione proprio sul lavoro necessario a produrre il cibo ed a custodire la terra che lo genera. Una particolare attenzione verrà data al grano antico, di cui Rosario Floriddia è sul nostro territorio il più famoso produttore e custode.

 

Ma questo sarà solo il primo dei molti punti che il progetto Radici Contadine porterà sul nostro territorio. L'obiettivo è di creare una rete di Musei diffusi, fortemente tematizzati, che aiutino l'esploratore delle campagne pisane a contestualizzare la produzione di cibo; a conoscere l'origine antropologica della nostra produzione agricola ed a coglierne, in pieno, il valore implicito. Come nel pane contadino, che in ogni etto porta il lavoro degli uomini che hanno coltivato i due metri quadri di grano necessari a produrlo e la conoscenza di centinaia di cucine, di cuori e di braccia che l'hanno portato a noi con quella perfezione che ritroviamo nel sapore unico che il pane toscano ha.

 

Questo progetto proviene dal gruppo, legato a Slow Food, che da sette anni coltiva 40 orti scolastici nelle nostre scuole: cercheremo quindi di promuovere nel Marzo del prossimo anno, il mese della "Civiltà Contadina" installando nelle scuole una piccola mostra e facendo delle semplici conferenze sulla storia del cibo pisano, specialmente grano, frutta ed ortaggi, e chiedendo ai bambini di far partecipare anche i loro bisnonni: ricostruire il rapporto intergenerazionale e tra le nuove generazioni ed il territorio, con l'obiettivo di ridare valore al cibo.

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6/12/2013 - 11:36

AUTORE:
Giulio Sterzati

Buonasera,
sono un ex dipendente dell'Azienda Agricola Pacini di Pacini Maurizio, poi diventata Pacinigroup srl di Pacini Marco e ancora Ortofruttifero di Pacini Sara. Bene, io come alcune decine di ex dipendenti e numerosissimi fornitori, siamo sempre in attesa di ricevere oltre 10 mensilità dal Signor Maurizio Pacini, che ha ben pensato, con il supporto di consulenti dalla dubbia moralità, di intestare tutto a moglie e figli per non ottemperare ai propri doveri. Ritengo quindi che iniziative di questo tipo realizzate all'interno di immobili ipotecati siano del tutto fuori luogo viste i gravi comportamenti evidenziati. Spero che questo mio commento, a supporto del quale posso portare evidenze giuridiche, non venga cancellato.