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Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.

Resta da capire se con scappellamento a dx o sx. O .....
sono borborismi -ndr: borborigmi- mantrici, piu chiaro .....
Elena Schlein:
“Bisogna abbracciare prospetti dinamici .....
come se servisse a qualcosa. . . anzi peggio
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Non appena ci salutano le feste del Natale
lasciando una scia di pandori e dolciumi,
panettoni e e frutta secca a fiumi
Ecco affacciarsi ovunque
zeppole, .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Maria Novella Oppo

Sulla padania sventola la mutanda verde di Cota

5/12/2013 - 19:57


Gianni Cuperlo, che è considerato il meno televisivo dei candidati alla segreteria del Pd, ieri mattina era ospite di Agorà.

E qui ha detto delle cose che speriamo rimarranno, nella coscienza politica nazionale, anche se non dovesse essere lui a vincere le primarie.

Per esempio, ha molto insistito sulla battaglia culturale da condurre per rimontare quella subalternità culturale che la sinistra ha scontato nel corso del famigerato ventennio berlusconiano.

Per recuperare, tra l’altro, il valore e il significato della «parola» stessa, abusata e stravolta in un dire e negare, dichiarare e smentire a stretto giro di tv, che ne ha sgretolato la credibilità e perfino la sacralità. Perché, ha detto Cuperlo, la parola è una guida per l’intelligenza.

Negli anni passati abbiamo assistito invece a fenomeni abbietti, come quello di ministri della Repubblica che giuravano sulla Costituzione e poi non si vergognavano di sostenere la secessione, ingiuriando storia e simboli della nazione.

Ma, di questa tollerata anomalia si sorrideva, considerando che, ma sì, si trattava solo di folclore leghista.

Un folclore che poi si è colorato di cinismo e ruberie, con la penosa family bossiana al centro di un «cerchio magico» di ladroni, mentre si assisteva allo svelamento dei ridicoli riti nordisti in messenscena per i gonzi.

Una rivelazione che non è ancora finita, visto che ogni giorno la cronaca ci porta qualche notizia in più sull’attaccamento all’inesistente patria padana, tra gli altri, di Roberto Cota.

Il Tg3 ci ha fatto sapere che il presidente della Regione Piemonte, non pago di esercitare l’ubiquità delle note spesa, ha messo in conto a noi contribuenti italiani perfino dei boxer.

Ma l’ideale leghista è salvo, visto che le mutande in questione erano verdi. Cosicché, finalmente sappiamo dove se la mettono, la padania.

Fonte: L'Unità - Maria Novella Oppo (Giornalista de L'Unità)
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6/12/2013 - 11:55

AUTORE:
Eugenio

La battuta è carina e degna di nota, speriamo però che sulla bandiera della Puglia non disegnino una cozza pelosa.
Quelle le hanno digerite subito. occomemai?

5/12/2013 - 20:58

AUTORE:
Cirisiamo

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico...e i leghisti, zoccolo duro, continuano a mettersi il prosciutto sugli occhi e, forse, neppure di quello padano,e procedono imperterriti nel loro tribale cammino...non si fermano neppure davanti all'evidenza!