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Una serata di storie, sapori e voci.

Abbiamo scelto un gustoso menù vegetariano e un filo rosso di racconti: Silvia Belli condurrà l’incontro, presentandoci alcuni autori MdS; Daniela Bertini darà voce a brani tratti dai loro libri.

Con il biglietto è incluso un libro MdS a scelta dal catalogo: lo scegliete voi, al tavolo.

E invece elezione confermata, spiace.
. . . . visto che ormai va a votare meno della metà .....
. . . della destra, esasperando i propri elettori, .....
. . . . Lo scriviamo tutti e tutti abbiamo almeno dieci .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Passo dopo passo
Vivo oltre il dolore
Ma poi piango senza trattenere
E mi sciolgo come neve al sole
In ogni gesto c'è sapore
Ricordi di te
Già .....
Nessun colpevole, per quel povero ragazzo che si e tolto la vita a causa del bullismo, chi sapeva ha taciuto e non vuole responsabilita; dico questo .....
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Maria Novella Oppo

Sulla padania sventola la mutanda verde di Cota

5/12/2013 - 19:57


Gianni Cuperlo, che è considerato il meno televisivo dei candidati alla segreteria del Pd, ieri mattina era ospite di Agorà.

E qui ha detto delle cose che speriamo rimarranno, nella coscienza politica nazionale, anche se non dovesse essere lui a vincere le primarie.

Per esempio, ha molto insistito sulla battaglia culturale da condurre per rimontare quella subalternità culturale che la sinistra ha scontato nel corso del famigerato ventennio berlusconiano.

Per recuperare, tra l’altro, il valore e il significato della «parola» stessa, abusata e stravolta in un dire e negare, dichiarare e smentire a stretto giro di tv, che ne ha sgretolato la credibilità e perfino la sacralità. Perché, ha detto Cuperlo, la parola è una guida per l’intelligenza.

Negli anni passati abbiamo assistito invece a fenomeni abbietti, come quello di ministri della Repubblica che giuravano sulla Costituzione e poi non si vergognavano di sostenere la secessione, ingiuriando storia e simboli della nazione.

Ma, di questa tollerata anomalia si sorrideva, considerando che, ma sì, si trattava solo di folclore leghista.

Un folclore che poi si è colorato di cinismo e ruberie, con la penosa family bossiana al centro di un «cerchio magico» di ladroni, mentre si assisteva allo svelamento dei ridicoli riti nordisti in messenscena per i gonzi.

Una rivelazione che non è ancora finita, visto che ogni giorno la cronaca ci porta qualche notizia in più sull’attaccamento all’inesistente patria padana, tra gli altri, di Roberto Cota.

Il Tg3 ci ha fatto sapere che il presidente della Regione Piemonte, non pago di esercitare l’ubiquità delle note spesa, ha messo in conto a noi contribuenti italiani perfino dei boxer.

Ma l’ideale leghista è salvo, visto che le mutande in questione erano verdi. Cosicché, finalmente sappiamo dove se la mettono, la padania.

Fonte: L'Unità - Maria Novella Oppo (Giornalista de L'Unità)
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6/12/2013 - 11:55

AUTORE:
Eugenio

La battuta è carina e degna di nota, speriamo però che sulla bandiera della Puglia non disegnino una cozza pelosa.
Quelle le hanno digerite subito. occomemai?

5/12/2013 - 20:58

AUTORE:
Cirisiamo

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico...e i leghisti, zoccolo duro, continuano a mettersi il prosciutto sugli occhi e, forse, neppure di quello padano,e procedono imperterriti nel loro tribale cammino...non si fermano neppure davanti all'evidenza!