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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Filettole- 21 Maggio ore 17,30
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Elezioni europee 2024
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Domenica 19 maggio alle 11 nei locali della Casa del Popolo di Campo
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di Mario Lavia
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di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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di Alessandra Moretti

Lettera aperta al nuovo P D: non c'è spazio per l'insulto

13/12/2013 - 8:26

Ho letto degli attacchi di una donna, per di più una giornalista, a un'altra donna, che di mestiere fa la parlamentare. Entrambe militano nello stesso partito, che si chiama democratico perché ha un dna ben preciso. Si chiama democratico, il nostro partito. C'è spazio per il dibattito, per il confronto, per la critica. Non ci deve essere spazio per l'insulto,quello lasciamolo a chi non ha la capacità di affrontarsi.L'ingiuria è inaccettabile, ha detto il presidente Letta riferendosi ai metodi comunicativi del M5s. Modi e maniere che rivedo negli attacchi diretti di una donna a un'altra donna, quando invece in questo Paese continua a mancare la saldatura necessaria affinché le leadership femminili si affermino.
Queste cose fanno male, più di quello che si possa pensare. Fa male arroccarsi sulle proprie posizioni (che non vuol dire essere fedeli, solo nostalgici e poco lucidi) ,fa male non aprirsi al nuovo ( che non vuol dire essere trasformisti, ma avere l'intelligenza di capire che il mondo là fuori cambia,mentre noi passiamo il tempo in interminabili conciliaboli), e fa male usare il risentimento come arma per screditare uno che non è il tuo avversario , ma un tuo collega.
Ecco, diciamo che se questa è la sinistra del partito, io ne prendo le distanze. E come me la maggioranza dei cittadini che si sono recati ai gazebo domenica scorsa per esprimere la preferenza sul nuovo segretario e sul nuovo Pd. Sono loro la nuova sinistra. La nuova sinistra che valorizza una giovane donna in procinto di partorire invece di attaccarle addosso l'etichetta posticcia della figurante, della quota rosa messa lì perché fa moltopolitically correct. Basta, diamoci fiducia.
E leviamoci dalla testa che un messaggio chiaro come una stella polare non sia arrivato dal voto di domenica: la sinistra si è geneticamente modificata, la sinistra, ora, è rappresentata da Renzi e da una nuova generazione politica. E questo non è un endorsement, è una presa d'atto.Si tratta solo di riflettere sul risultato elettorale, come non tutti, e colpevolmente, hanno saputo fare all'indomani di quel disastroso 25 febbraio. Forse la modificazione genetica della sinistra è iniziata lì, mentre noi siamo rimasti indietro a raccontarcela , a narrarcela in interminabili convegni impediti al pubblico: le persone nel frattempo avevano fretta e non ci aspettavano, cambiavano, camminavano sulle loro gambe con altre idee, spesso voltandoci le spalle.
Se quei mille convegni li avessimo fatti nelle scuole, nei luoghi del lavoro, magari mettendo in relazione mondi diversi, forse saremmo riusciti a percepire il ticchettio evolutivo del nostro elettorato.
Le persone hanno bisogno di futuro, è nostro dovere immaginarlo e realizzarlo, disegnarlo nel modo migliore possibile. Avere un leader non può spaventarci, semmai deve rassicurarci. Anche qui, dobbiamo emanciparci dalla misura berlusconiana dell'uomo solo al comando. Penso che nella mutazione genetica della sinistra ci stia anche che un uomo politico riesca ad essere un buon battutista in tv pur andando in profondità nei contenuti: impariamo dai 140 caratteri di twitter che la sintesi è una dote preziosa. Credo invece sia nostro dovere mettere via i pregiudizi e cercare di lavorare tutti insieme, ognuno con la sua testa e la sua esperienza, ciascuno secondo le proprie attitudini. E, per favore, senza correnti, spifferi e atroci opposizioni interne. Senza bruciarci l'ennesimo segretario.
Mi hanno insegnato, e vedo che così si fa fuori dal nostro Paese , che in campagna elettorale ci si scontra ma poi si lavora per il bene comune, che è l'interesse primario dei cittadini a vedere migliorare le loro vite. Ci hanno eletto, ci votano per rappresentarli, ci danno un mandato fiduciario e a tempo, non dimentichiamolo. E' un mandato che abbiamo il dovere di dare pienamente anche al nuovo segretario del Pd, che la stragrande maggioranza dei nostri elettori ha voluto per rappresentarli. E' nostra responsabilità non costruire artificiose identità che hanno il solo scopo di logorarlo.
Si sa che nelle correnti è più facile avere cittadinanza politica, però la sinistra ha ora l'occasione di dimostrare che è cambiata, cambiamo con lei. Sappiamo essere nuovi. Facciamo che la sinistra non sia più un'ideologia praticata da una nostalgica élite di intellettuali, ma una pratica quotidiana. Cerchiamo di non attaccarci addosso delle etichette. Allarghiamo il campo. Azzeriamo le distanze, riprendiamo velocità. Essere sinistra significa creare benessere per tutti, anche se per riuscirci, ebbene sì, tocca vincere. Cari compagni.

Fonte: Alessandra Moretti Deputata Pd, avvocato
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13/12/2013 - 15:35

AUTORE:
Franco

che nei cortei anni 70 di insulti da parte di chi portava la bandiera o teneva lo striscione ne ho sentiti tanti, infatti smisi di andarci.

13/12/2013 - 14:53

AUTORE:
F.C.

Prima di tutto il carro fiorentino è TUTTO il Partito Democratico. All'Onorevole Madia chiederò,se avrò dubbi,spiegazioni su quello che farà, anche se gli viene riconosciuto competenza per l'incarico che ha avuto. Ho condiviso la lettera della Moretti che dimostra lucidità e intelligenza anche per affrontare le dure sfide di cambiamento che il PD dovrà affrontare.Mi fido di chi guarda avanti anche perchè indietro non ricordo tante vittorie

13/12/2013 - 11:51

AUTORE:
uno de la barca

ma la moretti l'ha letta la lettera alla Madia? chiedere conto di essere passata attraverso tutte le correnti del partito nel giro di poco tempo vuol dire insultare? Non è che stia preparando il campo anche lei per fare il salto sul carro del fiorentino? Staremo a vedere...