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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Doppio evento a Vecchiano per l'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia.
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•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
CURIOSITA'
Perchè si dice ciao?

10/1/2014 - 11:34


Ciao” è una forma di saluto amichevole ed informale spesso utilizzata da tutti noi sia durante il momento dell’incontro che durante il congedo, da una o più persone, a cui ci si rivolge dandosi del tu.

Solitamente, durante il commiato viene spesso usata in forma raddoppiata, ovvero “ciao ciao”. Spesso il “ciao” è accompagnato da un semplice gesto agitando la mano.

Il termine deriva la sua origine da “s’ciao” parola della lingua veneziana che significava schiavo, derivata dal mediolatino “sclavus” che indicava tutte le persone che provenivano da famiglie di schiavi. Salutare quindi con un “ciao” corrisponderebbe a “Servo Vostro“, formula di saluto oramai desueta ma che fino al secolo passato veniva usata comunemente come saluto sottoforma di rispetto.

Il termine originale “s’ciao” viene ancora usato nel dialetto veneto, usandolo come esclamazione o per esprimere rassegnazione, oltre che nei dialetti lombardo e ticinese per esprimere compiacimento dopo uno scampato pericolo.

Oggi in poche parole, dicendo la fatidica parola “ciao”, formuliamo un saluto, per lo più amichevole, che vuol significare che siamo predisposti l’uno verso gli altro, in un modo strettamente confidenziale ed amichevole.

Negli altri paesi le formule di saluto confidenziale sono: in Serbia usano il termine “cao” che è come il nostro ciao ma in una forma più morbida, gli inglesi usano il termine “hello”, i tedeschi “hallo”, i francesi utilizzano il termine “ciao” ma solo per congedarsi, gli spagnoli usano “hola” ed infine gli olandesi usano il termine “Hoi”.

Insomma ad ognuno il suo ciao, tranne che per l’albanese dove il termine di saluto, quando si incontra qualcuno, non esiste come espressione.

 

NOTA. Cercando una foto da allegare ho trovato questa di Simoncelli. E' molto bella e anche se poco in sintonia con la rubrica l'ho pubblicata con il significato di un grande ciao al campione che ci ha lasciato prematuramente. Ciao Marco.

 

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