Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ritengo mio preciso dovere rendere noto di essere stato rinviato a giudizio e che per il prossimo 28 maggio davanti al Tribunale penale collegiale di Massa, con l’accusa di avere fatto parte di un’associazione illecita. Decisione che vivo con profondo stupore, disappunto ed amarezza.
Profondo stupore e disappunto, perché neanche per l’accusa avrei ottenuto qualche vantaggio da questa mia asserita partecipazione: il che sembra incredibile, ma è davvero così! Soprattutto, perché le condotte che dovrebbero dimostrare questa mia partecipazione “no profit” sono condotte che ancora oggi tornerei a tenere e di cui sono assolutamente fiero: continuo infatti ad essere convinto che si dovesse trovare il modo per far terminare, una volta per tutte, il conferimento alla discarica di Peccioli dei rifiuti prodotti a Massa e che Massa finalmente si dotasse di un impianto, fra l’altro strategico per tutta la costa toscana, di produzione di combustibile da rifiuto.Profonda amarezza, inoltre, perché all’udienza preliminare, il Giudice inizialmente investito della richiesta di rinvio a giudizio – chiamato a ricoprire altissimi incarichi istituzionali – è stato sostituito da altro Giudice di altro Tribunale, quando ormai un’ampia istruttoria era stata compiuta e si trattava solo di tirare le conclusioni.
Resto infatti dell’idea che ciò abbia influenzato non poco la decisione finale di rinviare a giudizio tutti gli imputati e sostanzialmente per tutte le imputazioni, scelta questa che costituisce in realtà – nell’udienza preliminare - la soluzione più deresponsabilizzante, demandando ad altri, ovvero al Tribunale, la parola definitiva sul fondamento dell’accusa mossa.Peraltro, proprio per questo, non mi perdo d’animo, nella certezza che in sede di giudizio dibattimentale, l’assoluta inconsistenza dell’accusa che mi è stata rivolta potrà essere agevolmente dimostrata.
Pisa, 10 gennaio 2014
Valter Picchi